Brownea macrophylla

Famiglia : Fabaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’America centromeridionale tropicale (Colombia, Ecuador, Panama, Perù e Venezuela), dove cresce nelle foreste dense umide a basse altitudini.

Il genere è dedicato al botanico irlandese Patrick Browne (1720-1790); il nome specifico è la combinazione dei termini greci “makros” = grande e “phyllon” = foglia, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: Panama flame, Panama flame tree, rose of Venezuela (inglese); cacique negro, cuchillito, palo de la cruz, rosa da Venezuela, rosa de mata, rosa de monte, rosa de montaña (spagnolo).

La Brownea macrophylla Linden (1863) è un albero di medie dimensioni, alto fino a circa 10 m e diametro del tronco di 20-35 cm, con lunghi rami, inizialmente villosi, che tendono ad appoggiarsi agli altri alberi. Le foglie, lunghe 20-40 cm, sono paripennate e composte da 5-7 coppie di foglioline ellittico-lanceolate, lunghe 10-25 cm e larghe 2,5-6 cm, con apice lungamente appuntito, superiormente di colore verde intenso lucido, lievemente pubescenti inferiormente; le giovani foglie sono di colore da quasi bianco a rosa, raggruppate e pendenti come nelle altre specie appartenenti al genere. Infiorescenze direttamente sul tronco e sui rami principali, globose, di 15-25 cm di diametro, portanti 30-50 fiori a stretto contatto tra loro, con i singoli fiori costituiti da 5 petali obovati di colore rosso, lunghi circa 3 cm e larghi 1-1,5 cm, 10-15 stami di colore rosso arancio, lunghi 8 cm, uniti alla base in un tubo lungo 2,5 cm, e dal pistillo lungo 10 cm; i fiori, ricchi di nettare, sono impollinati prevalentemente dai colibrì.

Alta anche 10 m, la Brownea macrophylla è un albero dell’America centromeridionale tropicale. Come indica il nome, le foglie composte sono di buona taglia: lunghe 20-40 cm con foglioline di 10-25 cm. Le infiorescenze, larghe 15-25 cm con 30-50 fiori a stretto contatto tra loro, sbucano dal tronco o dai rami principali. Ricche di nettare, sono impollinate prevalentemente dai colibrì. Specie rara in natura ma frequente nei giardini dei tropici per la vistosa fioritura e le nuove foglie pendenti bianco-rosate © Giuseppe Mazza

Alta anche 10 m, la Brownea macrophylla è un albero dell’America centromeridionale tropicale. Come indica il nome, le foglie composte sono di buona taglia: lunghe 20-40 cm con foglioline di 10-25 cm. Le infiorescenze, larghe 15-25 cm con 30-50 fiori a stretto contatto tra loro, sbucano dal tronco o dai rami principali. Ricche di nettare, sono impollinate prevalentemente dai colibrì. Specie rara in natura ma frequente nei giardini dei tropici per la vistosa fioritura e le nuove foglie pendenti bianco-rosate © Giuseppe Mazza

I frutti sono legumi oblunghi legnosi, piatti, lunghi circa 20 cm e larghi 4 cm, di colore brunastro, contenenti pochi semi di forma pressoché rettangolare, di 3,5 cm di lunghezza e 2,5 cm di larghezza.

Si riproduce per seme che deve essere messo a dimora entro breve tempo dalla raccolta, avendo una breve durata di germinabilità; i semi vanno posti direttamente a dimora o in vaso, in substrato ricco di sostanza organica con aggiunta di sabbia o agriperlite intorno al 30%, ad una temperatura di 24-28 °C, avendo cura di non danneggiare l’apparato radicale, particolarmente sensibile, nei trapianti; la germinazione avviene generalmente in 1-2 mesi e la prima fioritura a partire dal terzo, quarto anno di età.

Specie ormai piuttosto rara in natura, è tra gli alberi tropicali più ornamentali sia per la vistosa fioritura che per l’aspetto e colore caratteristico delle nuove foglie, coltivabile esclusivamente nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido con temperature minime non inferiori a 12-14 °C. Richiede una posizione particolarmente luminosa, anche il pieno sole da adulta, o parzialmente ombreggiata, e suoli profondi, drenanti, ricchi di sostanza organica, da leggermente acidi a neutri, mantenuti permanentemente umidi. Dove non è possibile la collocazione in permanenza all’aperto può essere coltivata in grandi vasi o mastelli posti in serre luminose con temperature minime invernali preferibilmente non inferiori a 15 °C; le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti in estate, più diradate in inverno, ma senza mai fare asciugare completamente il substrato. Il legno, dal durame (parte più interna del legno) di colore nerastro, è utilizzato nella costruzione di mobili.

 

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