Famiglia : Malvaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Brachychiton discolor F. Muell. (1858) è una specie della famiglia Malvaceae, descritta da Ferdinand Jacob Heinrich von Mueller (1825-1896) nel volume “Fragmenta Phytographiae Australiae, Melbourne” (Fragm. Vol. 1: 1, 1858).
È una specie originaria dell’Australia orientale da Paterson, Nuovo Galles del Sud, a Mackay, Queensland, e a Cape York e si rinviene nella foresta pluviale secca, dal livello del mare fino a 1000 m di altitudine.
Per la sua ampia distribuzione e per assenza di gravi minacce, è stata inserita, nel 2018, nella categoria di rischio minimo (LC, Least Concern) della Lista rossa IUCN delle specie minacciate.
Brachychiton deriva dal greco “βραχύς” (brachys), corto e “χῐτών” (chiton), tunica o copertura, alludendo alle setole che ricoprono i semi come una corta tunica dentro i frutti.
L’epiteto specifico discolor deriva dal latino “discolor, -oris”, di colori diversi, per il contrasto tra la pagina superiore e quella inferiore delle foglie.
I nomi comuni più diffusi sono: Albero dalla corteccia di pizzo (Lacebark tree) e Albero dalla fiamma rosa (Pink flame tree).
Brachychiton discolor è un albero alto da 15 a 35 m, deciduo (o semi-deciduo) con tronco diritto e cilindrico a bottiglia, e chioma ampia e disordinata piramidale.
La corteccia, inizialmente liscia e verdastra, con l’età diventa irregolarmente fessurata in verticale, quasi a somiglianza di un merletto (da questa il nome comune), di colore grigiastro o bruno.
I nuovi rametti sono tomentosi, ma durante la crescita diventano scarsamente pelosi o glabri.
Le foglie, semplici e alterne, hanno base cordata e margine con 5 (-7) lobi triangolari, ottusi o acuti e misurano 10-20 x 10-20 cm, con nervature palmate, più prominenti nella pagina inferiore.
Sono verdi sulla pagina superiore e bianco-tomentose in quella inferiore, ma possono diventare rossastre o bronzee durante periodi di stress o siccità.
Il picciolo è pubescente, lungo 5-12 cm, con stipole decidue, triangolari-lanceolate, lunghe 6-12 (17) mm, ricoperte di corti peli stellati.
Le infiorescenze, ricoperte da peluria bruna, sono ascellari, panicolate, con (3) 5-8 (10) fiori.
Brachychiton discolor è una specie monoica con fiori unisessuali sullo stesso individuo. I fiori generalmente sono rossastri all’esterno e rosa, di varia intensità, nella parte più interna.
Il perianzio è campanulato, 5 (8) lobato, con diametro di 50-60 mm e tubo lungo 3,5-4,2 cm, più stretto alla base, ricoperto da un tomento di peli stellati e papille.
I sepali sono spessi e petaloidi, ricoperti sulla parte inferiore e sul tubo con peli vellutati più evidenti sui boccioli. Mancano i petali.
I nettari, posti alla base del tubo, sono 10 (-16), opposti a ciascun lobo del perianzio, lunghi 1,6-2,2 mm.
I fiori maschili hanno 25-30 antere gialle, lunghe 2,6 mm, colonne staminali di circa 18 mm e un ovaio rudimentale regredito.
I fiori femminili hanno ovario a 5 carpelli liberi, coperto da peli stellati, lungo circa 4,5-6 mm. Gli stili sono lunghi 3,5-5 mm e gli stigmi (2-3 mm) sono ovoidali color crema.
Alla base dell’ovario sono presenti stami rudimentali, abortiti (staminoidi), glabri, lunghi a 2 mm, in numero di 25 o 30.
La fioritura avviene nei luoghi di origine da novembre a febbraio, cioè nella tarda primavera e inizio dell’estate, quando l’albero è quasi spoglio. L’impollinazione, grazie alla conformazione dei fiori e l’abbondante nettare, è operata dagli uccelli e anche da insetti (api).
Ciascun carpello forma un frutto legnoso a forma di barchetta.
Si tratta di un follicolo ellissoidale, rostrato, 10-13 (20) x 3,5-4,5 cm, densamente tomentoso e contenente 30-50 semi ovoidi o ellissoidali, rugosi, 9-10 x 5-7 mm.
Nell’emisfero settentrionale il frutto giunge a maturazione fra dicembre e luglio.
La deiscenza avviene attraverso un’unica fessura longitudinale (che è la linea di sutura del carpello) per mostrare le file di semi, inizialmente gialli, color marrone a maturità.
I semi si conservano abbastanza bene a temperatura ambiente e si è visto che dopo 15 anni il loro tasso di germinazione è del 54%.
Gli indigeni australiani utilizzano il legno per realizzare oggetti (scudi) ma non è di buona qualità.
I semi, commestibili, vengono invece localmente usati per preparare, dopo tostatura, una bevanda particolare, simile al caffè, ma con un delizioso sapore di nocciola.
Le foglie, nelle regioni d’origine, sono appetite dal bestiame e utilizzate come foraggio durante la siccità estiva.
Sono anche impiegate nella medicina tradizionale per prurito, dermatiti e altre malattie della pelle.
Con l’obiettivo di controllare su basi scientifiche l’uso medicinale popolare di questa pianta, è stata fatta una ricerca per valutare le attività antinfiammatorie e antiallergiche delle foglie di questa pianta.
Gli estratti testati hanno mostrato assenza di citotossicità su cellule tumorali (cancro al seno e al polmone) e in essi è stata isolata la scopoletina, che ha effetti antiallergici e anche una lieve attività antinfiammatoria.
Recenti studi basati su metodi cromatografici e spettroscopici di estratti di foglie al 70% di metanolo/acqua hanno portato all’isolamento e all’identificazione di tre acidi fenolici (acido trans-p-cumarico, acido trans-p-cumarico-O-glucoside, acido clorogenico) e di un glicoside flavonoico (rutina) aventi attività antiossidanti e capaci di ridurre lo stress ossidativo e le reazioni infiammatorie.
Sono composti bioattivi che potrebbero essere utili per la salute umana e trovare impiego in appropriate preparazioni farmaceutiche.
Brachychiton discolor al di fuori delle sue aree naturali è una specie coltivata come pianta ornamentale, molto apprezzata in giardini, parchi e paesaggi urbani, nei quali, per la sua spettacolare fioritura, aggiunge eleganza e bellezza. Inoltre, per il suo apparato radicale molto compatto, è possibile utilizzarla come albero stradale, ma solo dove gli spazi lo consentono.
Infatti, non è pianta adatta per i viali stretti o per spazi ridotti poiché tende a sollevare il terreno attorno al fusto. Inoltre, i peli sui fiori e sui frutti sono alquanto irritanti e non vanno toccati con le mani.
In Australia è molto apprezzata per fornire ombra e riparo in zone siccitose. La specie è stata introdotta negli Stati Uniti, per la prima volta nel 1923 dal Bureau of Plant Industry, del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America.
Achille Terracciano (1861-1917), esploratore e botanico, in una dissertazione sul genere Brachychiton, edita dal Bollettino del Regio Orto botanico di Palermo del 1897, riferisce che la specie era già presente e fioriva nell’Orto.
La pianta si moltiplica per seme e la germinazione è più facile quando i semi vengono preventivamente messi a bagno in acqua tiepida per circa 12-24 ore.
Si consiglia di usare un vaso con terriccio fine e con l’aggiunta di perlite o di sabbia per alleggerire il substrato. Evitare l’uso di terreno da giardino o di terreno acido.
I rinvasi, in numero di due per anno, si eseguono in primavera e in autunno, aumentando gradualmente le dimensioni del vaso e adattandolo alla lunghezza delle radici.
L’aumento delle dimensioni del vaso è utile perché si apporta nuovo substrato senza aggiungere fertilizzante che potrebbe bruciare le delicate radici.
Le innaffiature devono essere abbondanti ma è opportuno attendere che il substrato si asciughi un po’ prima di dare altra acqua.
Dopo il primo anno in vaso si può fare il trapianto in piena terra e si consiglia di farlo in primavera inoltrata.
Questa pianta si adatta a diversi tipi di terreno, ma ben drenati, e gradisce esposizioni soleggiate o leggera ombra, sopportando la siccità ed anche le temperature un po’ sotto lo zero.
Evitare di contenere la pianta con le potature che potrebbero danneggiarla e in caso di attacco di parassiti (generalmente afidi) spruzzare, in particolare sulla pagina inferiore delle foglie, sapone nero liquido diluito in acqua.
Quest’operazione va ripetuta più volte a distanza di qualche giorno.
Questa specie forma ibridi naturali con Brachychiton populneus (Schott & Endl.) R.Br., con Brachychiton bidwillii Hook., 1859 e con Brachychiton acerifolius (A.Cunn. ex G.Don) F.Muell.
Citiamo:
Brachychiton populneus × discolor ‘Griffiths Pink’ (B. populneus × B. discolor )
Brachychiton × vinicolor (B. acerifolius × B. discolor)
Brachychiton × vinicolor ‘Clarabelle’ (B. acerifolius × B. discolor)
Brachychiton × excellens (B. bidwillii × B. discolor)
Sinonimi: Brachychiton paradoxus subsp. discolor (F.Muell.) A.Terracc.; Brachychiton paradoxus var. discolor (F.Muell.) A.Terracc.; Clompanus discolor (F.Muell.) Kuntze; Sterculia discolor (F.Muell.) Benth. ; Brachychiton luridus C.Moore ex F.Muell.; Brachychiton paradoxus subsp. luridus (C.Moore ex F.Muell.) A.Terracc.; Brachychiton paradoxus var. luridus (C.Moore ex F.Muell.) A.Terracc.; Clompanus lurida (F.Muell. ex Benth.) Kuntze; Sterculia lurida F.Muell. ex Benth.
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