Famiglia : Arecaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Malaysia Peninsulare settentrionale e Thailandia meridionale dove cresce nelle foreste pluviali su colline calcaree fino a 500 m di altitudine.
Il nome generico è la combinazione del nome del genere Borassus e del termine greco “déndron” = albero, con riferimento alla somiglianza tra i due generi; la specie è dedicata al suo scopritore, Alfred Dent Machado.
Nomi comuni: bindang (malay); chang hai, chang rong hai (thailandese).
Il Borassodendron machadonis (Ridl.) Becc. (1914) è una specie dioica (ogni individuo porta o solo fiori maschili o solo fiori femminili) inerme con fusto singolo, eretto, fino a circa 15 m di altezza e 30 cm di diametro, di colore grigiastro, su cui sono visibili gli anelli ravvicinati traccia dell’attaccatura delle foglie cadute.
Le foglie, su un robusto picciolo lungo 2-4 m, profondamente scanalato e con margini particolarmente taglienti, sono numerose, induplicate, leggermente costapalmate, suborbicolari, di 1,8 m di lunghezza e 1,2 m di larghezza, divise fino quasi alla base in numerosi segmenti lineari, troncati all’apice e leggermente ricadenti, di colore verde scuro lucido; l’hastula (appendice posta nel punto di inserzione della lamina fogliare col picciolo) è ben sviluppata.
Infiorescenze tra le foglie, quelle maschili ramificate con 1-5 ramificazioni secondarie simili ad amenti, lunghe circa 35 cm, con fiori dalla corolla formata da tre lobi lunghi 0,9 cm di colore biancastro; infiorescenze femminili non ramificate, lunghe circa 40 cm, portanti fiori sessili circondati da due bratteole ovate.Frutti globosi di circa 10 cm di diametro di colore da porpora a nerastro contenenti generalmente tre pireni oblunghi, a sezione leggermente triangolare, di circa 7 cm di lunghezza, contenenti un seme profondamente solcato di circa 4 cm di lunghezza.
Si riproduce per seme in terriccio sabbioso ricco di sostanza organica alla temperatura di 24-26 °C, utilizzando contenitori piuttosto profondi, con tempi di germinazione di 2-4 mesi; la prima foglia è palmata con circa 5 segmenti. Specie imponente e di grande valore ornamentale e paesaggistico quando impiegata in parchi e giardini di grande estensione, sia isolata che in gruppo o in filari, di crescita piuttosto lenta, in particolare nei climi meno favorevoli, è coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido non sopportando valori di temperatura prossimi a 0 °C se non eccezionali e per brevissimo periodo.
Richiede una posizione in pieno sole o leggermente ombreggiata e al riparo da forti venti, che rovinerebbero le foglie, e non è particolarmente esigente riguardo al suolo purché profondo, ben drenato e mantenuto umido; occorre fare particolare attenzione ai margini taglienti dei piccioli che possono provocare profonde ferite. Le popolazioni naturali si sono ridotte notevolmente per l’uso alimentare dei germogli, tanto da essere inserita, come “vulnerabile” (specie a rischio di estinzione in natura), nella lista rossa della IUCN (International Union for the Conservation of Nature).
Sinonimi: Borassus machadonis Ridl. (1905).
→ Per nozioni generali sulle ARECACEAE, cliccare qui.