Famiglia : Bignoniaceae
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Testo © Pietro Puccio
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La Bignonia magnifica è un rampicante legnoso del Centro America con fusti lunghi anche 10 m © Mazza
La specie è originaria della Colombia, Ecuador, Panama e Venezuela dove cresce nelle foreste umide, ai margini delle radure o arrampicata sugli alberi, dal livello del mare fino a circa 1000 m di altitudine.
Il genere è dedicato all’Accademico di Francia Jean Paul Bignon (1662-1743); il nome specifico è l’aggettivo latino “magnificus, a, um” = magnifico, fastoso, con ovvio riferimento.
Nomi comuni: glow vine, purple bignonia, purple funnel vine (inglese); Saritéia (portoghese – Brasile); campanilla, palo negro (spagnolo).
La Bignonia magnifica W.Bull (1879) è un rampicante legnoso sempreverde, lungo fino a 10 m o più in condizioni favorevoli, provvisto di cirri semplici lunghi 10-15 cm con cui si ancora ai supporti.
Le foglie, su un picciolo lungo 1,2-2,5 cm, sono opposte, bi-trifogliate, la terminale molto spesso modificata in cirro o ridotta a una cicatrice, con foglioline opposte obovate con apice ottuso e margine intero, lunghe 5-11 cm e larghe 3-6,5 cm, coriacee, di colore verde intenso, con nervature prominenti inferiormente.
Infiorescenze a pannocchia ascellari o terminali portanti 10-15 fiori, di 6-8 cm di diametro, con calice campanulato generalmente troncato all’apice, lungo 0,8 cm, di colore verde oliva, corolla imbutiforme, lunga 8-9 cm, con 5 lobi tondeggianti, lunghi e larghi 2-3 cm, da malva a porpora violetto, e gola biancastra con venature longitudinali porpora. I frutti sono capsule lineari appiattite, lunghe 15-28 cm e larghe circa 1 cm, contenenti numerosi semi oblunghi bialati, di 3,5 cm di lunghezza (ali comprese) e 0,8 cm di larghezza.
Si propaga per seme, raramente prodotto in coltivazione fuori dalla zona di origine, e facilmente per talea in terriccio sabbioso in primavera-estate o margotta.
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Crescita veloce e spettacolare fioritura, più volte all'anno, nei giardini dei tropici © Giuseppe Mazza
Richiede una esposizione in pieno sole, o al più una leggera ombreggiatura, e suoli drenanti ricchi di sostanza organica, da leggermente acidi a leggermente alcalini. Le innaffiature, in assenza di piogge, devono essere regolari, ma lasciando parzialmente asciugare il terreno, e le concimazioni, dalla primavera all’autunno, effettuate preferibilmente con prodotti bilanciati con microelementi.
Può essere coltivato in vaso, preferibil- mente allevato ad arbusto, in terriccio organico con aggiunta di sabbia o agriperlite per un 30% per migliorare il drenaggio, per la decorazione di serre, verande e giardini d’inverno nei climi meno favorevoli, in posizione quanto più luminosa possibile, con temperature minime invernali non inferiori a 15 °C, anche se può sopportare qualche grado in meno. Innaffiature regolari e abbondanti durante il periodo vegetativo, evitando ristagni, più distanziate in inverno, ma senza fare asciugare completamente il substrato, e concimazioni mensili dalla primavera all’autunno con prodotti idrosolubili bilanciati, con microelementi, a metà dose di quella indicata sulla confezione.
Sinonimi: Arrabidaea magnifica (W.Bull) Sprague ex Steenis (1927); Saritaea magnifica (W.Bull) Dugand (1945).