Famiglia : Cytinaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Bdallophytum andrieuxii Eichler è una pianta parassita senza la capacità di effettuare la fotosintesi (oloparassita), appartenente alla famiglia Cytinaceae A.Rich. dell’ordine Malvales.
La famiglia in passato era inclusa nell’ordine Rafflesiales ma studi molecolari hanno indicato la sua nidificazione all’interno dell’ordine Malvales (APG III, 2009).
Bdallophytum andrieuxii, specie endemica del Messico centrale e sud-occidentale, si rinviene negli stati di Guerrero, Michoacán de Ocampo, Morelos, Puebla e Oaxaca.
Cresce nelle foreste decidue tropicali e nella macchia xerica ad altitudini comprese da 650 a 1750 m.
Fu descritta, nel 1872, da August Wilhelm Eichler (1839-1887) nella rivista illustrata Botanische Zeitung di Berlino (Bot. Zeitung, Berlin) 30: 715; 1872).
Eichler è stato un botanico tedesco, docente nel 1865 all’Università di Monaco e nel 1871 professore alla Technische Hochschule di Graz (Austria), dal 1872 al 1878 all’Università di Kiel (Germania) dove rimase fino al 1878, quando divenne direttore dell’erbario presso l’Università di Berlino.
Oltre per aver descritto un elevato numero di Spermatofite ha sviluppato un sistema di classificazione delle piante basato su indirizzi filogenetici, alla luce delle idee evoluzionistiche.
Questo sistema di classificazione delle piante da lui sviluppato nel 1886 fu accettato e ampliato da Adolf Engler (1844 – 1930) nel sistema di classificazione naturale delle piante “Die Natürlichen Pflanzenfamilien” (Le famiglie delle piante naturali), ottenendo l’accettazione mondiale.
Il nome del genere Bdallophytum deriva dal greco antico βδάλλω (succhiare) e ϕυτόν (phyton) pianta, perché comprende piante che vivono a spese di altre.
L’epiteto specifico andrieuxii è in onore di G. Andrieux, commerciante di origine francese, grande esploratore e raccoglitore di piante nel Messico meridionale.
Il Prof. Mario Sousa Sánchez (1940-2017), botanico messicano, in un suo scritto riferisce che di questo raccoglitore non si hanno notizie se non quelle che giungono dalle etichette degli erbari da lui realizzati e che furono venduti a diverse Istituzioni botaniche.
La sua prima serie adesso si trova nel Museo di Parigi, che a sua volta l’ha ricevuta dall’Herbarium B. Delessert di Parigi.
Altri campioni furono venduti a Ginevra all’illustre botanico Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841) e altri ancora furono acquistati dal botanico William Jackson Hooker (1785-1865) che, dopo essere stato nominato direttore del Royal Botanic Gardens di Kew, nel 1841, li donò al Kew Herbarium.
Esistono altri campioni, in numero minore, in altre Istituzioni come: Komarov Botanical Institute of the Russian Academy of Sciences, Russia; University of Oxford, Inghilterra; Muséum National d’Histoire Naturelle, Francia; Naturhistorisches Museum Wien, Austria.
Il valore dell’intera collezione di G. Andrieux non è per il numero di campioni raccolti, ma per i luoghi e per l’epoca (1834) in cui fu realizzata ed anche perché i campioni furono studiati da eminenti botanici dell’epoca.
Nomi comuni. In Messico nello stato di Guerrero e di Michoacán la pianta è chiamata “flor de tierra”; nello stato di Morelos “mojón de gañán”.
Le parti vegetative di Bdallophytum andrieuxii sono filamentose, simili a ife fungine, e crescono all’interno delle radici di specie del genere Bursera, come Bursera linanoe (La Llave) Rzed., Calderón & Medina, piccolo albero, alto da 5 a 7 m, con fusti legnosi e succulenti grazie ai quali riesce ad immagazzinare acqua per sopravvivere durante la lunga stagione secca.
Bdallophytum andrieuxii è parassita anche di alcune specie di ginepro (Juniperus).
Bdallophytum andrieuxii è una pianta erbacea, oloparassita, dioica, alta 10-12 (25) cm, con fusto succulento e scaglie 1,6-4,5 (-4,8) x 1,4-3,8 mm, da marrone a viola, ghiandolari, di forma da ovata a lanceolata con margine irregolarmente seghettato o talora intero.
È visibile a partire dal mese di maggio e si conclude con la fruttificazione fino a novembre. Le infiorescenze hanno un elevato numero di fiori (fino a 40 o più) e si presentano dimorfiche: le maschili più lunghe e sottili rispetto alle femminili.
I fiori hanno tepali connati alla base con peli ghiandolari uniseriati sul lato dorsale. Nei fiori maschili le brattee misurano (2.1-) 4,2-6,6 x 1,3-3,8 (5,6) mm e sono da ovate a spatolate con margine seghettato.
Il perigonio ha 5-7 segmenti, è alto 2,9-3,8 mm, con base di 3,2-3,5 mm, da rossastro a viola scuro e con la colonna staminale lunga 1-3 mm.
Le antere 5-14 (-18) sono lunghe 1-2 mm, ricurve di norma, disposte irregolarmente all’apice della colonna staminale, e con appendici connettivali poco appariscenti, molto ridotte rispetto a quelle di Bdallophytum americanum.
I fiori femminili hanno brattee 3,3-5,5 x 1,8-4 mm, con margine seghettato, con perigonio da 5 a 7 segmenti, alto 3-4,3 mm e largo da 3 a 6 mm, da rosso a viola scuro, con stili lunghi 0,9-1,5 mm e stimmi da 8 a 12 lobati, oblunghi, generalmente gialli.
I fiori maschili e femminili emanano un odore di frutta marcia.
I frutti sono bacche che concrescono tra loro, color marrone, misurano da 0,8 a 1,2 cm, contenenti semi lunghi 0,3-0,4 mm.
Uno studio in campo (Brazilian Journal of Botany 45 3 1047-1055; 2022) ha messo in evidenza che i fiori producono nettare solo nelle ore più calde della giornata e in quantità e concentrazioni simili tra le infiorescenze femminili e maschili.
Inoltre le loro parti riproduttive hanno una temperatura superiore rispetto a quella dell’aria circostante (termogenesi).
I pronubi possono essere: formiche, mosche delle carogne, farfalle.
Le visite sono maggiori quando la concentrazione di nettare è massima.
In particolare, le farfalle, che rappresentano i visitatori più comuni, utilizzano le infiorescenze maschili e femminili per nutrirsi e nel frattempo toccano gli organi riproduttori dei fiori. Inoltre durante le visite depongono le loro uova sui tessuti dei fiori. Infatti, sono state trovate larve di lepidotteri del genere Cissia in tutte le infruttescenze analizzate.
Si è però visto che nonostante le larve si sviluppano contemporaneamente ai frutti e ai semi, non hanno influenzato la germinazione dei semi.
Nella medicina popolare questa pianta in passato era utilizzata contro la lebbra, le piaghe, il cancro e i brufoli.
Sinonimi: Cytinus andrieuxii (Eichler) Hemsl. (1882); Hypocistis andrieuxii (Eichler) Kuntze (1891); Scytanthus andrieuxii (Eichler) Solms (1901).