Famiglia : Poaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Cina (Fujian, Guangdong, Guangxi, Hainan e Zhejiang) e Taiwan dove vive nelle foreste umide a basse altitudini.
Il nome del genere deriva dal nome locale malese “bambu”; la specie è dedicata al raccoglitore inglese Richard Oldham (1837-1864), che la scoprì e ne raccolse i campioni a Taiwan.
Nomi comuni: giant timber bamboo, green bamboo, Oldham’s bamboo (inglese); lü zhu (cinese); ryoku-chiku (giapponese).
La Bambusa oldhamii Munro (1868) è una specie perenne rizomatosa sempreverde, inerme, che forma densi cespi con fusti (culmi) eretti, solo leggermente ricurvi all’apice, di 6-18 m di altezza e 6-12 cm di diametro alla base, con internodi lunghi 18-30 cm, inizialmente glauchi, poi verde oliva, glabri; i culmi sono cavi tra i nodi con pareti di circa 1 cm di spessore.
Nella fase giovanile i culmi sono protetti da guaine fogliari lanceolate, lunghe 10-30 cm, ricoperte inizialmente da peli di colore bruno irritanti che cadono quando la guaina secca; foglie decidue pressoché triangolari con apice acuminato.
Ramificazioni numerose raggruppate ai nodi, ad eccezione di quelli più bassi, che raramente superano 1 m di lunghezza, con un ramo di diametro maggiore rispetto agli altri, e foglie alterne oblungo-lanceolate con apice acuminato, di 8-25 cm di lunghezza e 2-6 m di larghezza, pubescenti inferiormente. Infiorescenze lunghe circa 1 m con spighette sessili appiattite lateralmente raggruppate ai nodi, lunghe 3-4 cm, e 5-9 fiori.
Si riproduce per seme, posto superficialmente in terriccio drenante mantenuto costantemente umido alla temperatura di 22-24 °C, con tempi di germinazione variabili, fino ad alcuni mesi, per divisione, con un minimo di tre culmi, e micropropagazione.
Tra i più alti e decorativi bambù, di limitata invasività, crescita mediamente veloce, buona resistenza alle basse temperature, fino a -6 °C se eccezionali e di breve durata, e ai venti salmastri, ideale per creare in pochi anni siepi schermanti, barriere frangivento e antirumore.
Cresce al meglio nelle regioni tropicali e subtropicali umide e in quelle a clima temperato caldo con elevate temperature estive e inverni particolarmente miti, in condizioni meno favorevoli diminuisce la velocità di crescita e l’altezza raggiunta.
Necessita di pieno sole e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché drenante e con ampia disponibilità di acqua, in particolare nei climi con lunghe estati calde e secche.
I suoi germogli, privati degli strati più esterni, sono eduli dopo cottura, molto apprezzati a Taiwan dove la specie è ampiamente coltivata a questo scopo, poveri di calorie e ricchi di vitamine, in particolare A, B1, B2 e C, minerali e fibre.
I germogli sono velenosi se consumati crudi, in quanto contengono un glicoside cianogenetico, la taxifillina, dal sapore amaro, che si trasforma in acido cianidrico, ma che fortunatamente è termolabile e viene in buona parte neutralizzata dopo una bollitura di circa 40 minuti.
Sinonimi: Arundarbor oldhamii (Munro) Kuntze (1891); Leleba oldhamii (Munro) Nakai (1933); Sinocalamus oldhamii (Munro) McClure (1940); Dendrocalamopsis oldhamii (Munro) Keng f. (1983); Bambusa atrovirens T.H.Wen (1986); Bambusa oldhamii f. revoluta W.T.Lin & J.Y.Lin (1988); Dendrocalamopsis atrovirens (T.H.Wen) Keng f. ex W.T.Lin (1990); Neosinocalamus revolutus (W.T.Lin & J.Y.Lin) T.H.Wen (1991); Sinocalamus oldhamii f. revolutus (W.T.Lin & J.Y.Lin) W.T.Lin (1993); Bambusa revoluta (W.T.Lin & J.Y.Lin) N.H.Xia, R.H.Wang & R.S.Lin (2009).
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