Famiglia : Aulostomidae
Testo © Giuseppe Mazza
Presente in genere solo nei grandi acquari pubblici, il Pesce trombetta dei Caraibi (Aulostomus maculatus Valenciennes, 1841) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Syngnathiformes, lo stesso dei pesci ago e dei cavallucci marini, ed alla piccola ed insolita famiglia degli Aulostomidae, che possiede solo un genere e tre specie presenti nelle acque tropicali dell’Oceano Atlantico e dell’ Indo-Pacifico.
Il nome generico Aulostomus deriva dal greco “aulos” = flauto e “stoma” = bocca, perché la forma evoca il ben noto strumento musicale, mentre il termine specifico maculatus, macchiato in latino, fa riferimento ai puntini generalmente neri, ma anche bianchi, talora presenti in varie parti del corpo.
Zoogeografia
Il Pesce trombetta dei Carabi, come suggerisce il nome, è di casa nel golfo caraibico, ma non solo. A titolo indicativo lo si trova nel sud degli Stati Uniti, in Messico, Belize, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname, la Guyana Francese e il Brasile, per non parlare di un’infinità di isole, come per esempio le Bahamas, Cuba, Hispaniola, Giamaica, Porto Rico, Anguilla, San Kitts e Nevis, Antigua e Barbuda, Guadeloupe, Dominica, Martinique, Santa Lucia, San Vincenzo, Barbados, Grenada e Trinidad.
Pare sia stato trovato anche alle isole Canarie e Capo Verde, sull’altra sponda dell’Atlantico.
Ecologia-Habitat
Maestro di mimetismo come Aulostomus chinensis, lo si trova spesso inclinato o a testa in giù, quasi invisibile fra le madrepore, le gorgonie ed i coralli neri, in acque relativamente basse, fino a 25 m di profondità.
Morfofisiologia
Il corpo, allungato e sottile, può superare i 90 cm. Buona parte spetta al muso, a forma di trombetta, per le lunghe mascelle saldate fra loro, con una bocca protrattile che reca in basso un barbiglio.
La pinna dorsale è composta da 8-13 raggi spinosi ben separati, che solleva solo in caso di pericolo, e di una parte inerme, in posizione molto arretrata, con 21-25 raggi, come l’anale, identica e simmetrica.
Le modeste pinne ventrali sono situate a metà del corpo e la caudale è più o meno arrotondata.
La livrea è quanto mai variabile. In genere è marrone-rossoccio con linee bianche e puntini neri, ma può anche avere delle strisce orizzontali scure o bianche, continue o tratteggiate, e bande verticali più o meno marcate, talora quasi invisibili, su un fondo argentato, giallo o blu-verdastro, per non parlare del lavoro dei cromatofori con incredibili adattamenti istantanei.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Si nutre principalmente di pesci, ma anche di gamberetti e piccoli animali bentonici.
Li risucchia sul fondo o fra i coralli con una bocca larga quanto il corpo; e se la preda è un po’ più grande, nessun problema, perché può anche dilatarsi e nella sua pancia elastica c’è sempre posto.
Un aspiratore del mare, insomma, decisamente furbo e senza scrupoli.
Segue i pesci che rimestano il fondo, come le triglie, per rubar loro il cibo di bocca, e nuota spesso nascosto, quasi appiccicato, sul lato dei grossi pesci, per passare inosservato e piombare fulmineo sulle prede. Oppure se ne sta pigramente alla verticale fra i coralli, ricreandone i disegni e il colore, pronto a tuffarsi fulmineo sui malcapitati di passaggio.
Le uova fecondate vengono trascinate dalle correnti e vagano come le larve finché, crescendo, raggiungono i fondali.
La specie, comune in certe zone, manifesta tuttavia nell’insieme una certa fragilità, con un alto indice di vulnerabilità alla pesca che segna 60 su una scala di 100.
→ Per nozioni generali sui pesci vedere qui.