Famiglia : Aspleniaceae
Testo © Bianca Genson
Traduzione italiana di Giuseppe Mazza
L’ Asplenium trichomanes L. 1753, è una piccola felce descritta nel diciottesimo secolo dal naturalista svedese Carl von Linné.
In francese conta innumerevoli nomi fra cui Capillaire, Faux capillaire, Capillaire rouge, Doradille polytric, Polytric des boutiques, Asplénie polytric ou encore Cheveu de Vénus. Questo può talvolta creare confusioni.
In altre lingue il vocaboriario è più modesto. Per esempio in inglese viene detta “maidenhair spleenwort” (la dizione più usata), “common spleenwort”, “English maidenhair”, “green spleenwort’ o “waterwort”.
Seguendo la classificazione adottata dall’ Agenzia europea dell’ambiente (EEA), questa specie appartiene al genere Asplenium, alla famiglia Aspleniaceae, all’ordine Filicales, classe Filicopsida, phylum Pteridophyta e regno Plantae.
È nel greco antico che troviamo l’etimologia di Asplenium trichomanes.
La parola greca “asplênon” significa infatti rimedio per la milza; e varie felci del genere Asplenium venivano usate nell’antica Grecia come rimedio per le malattie della milza.
Quanto a “thricos”, vuol dire capello o pelo, come suggerisce l’aspetto spoglio dei rachidi di questa specie durante la cattiva stagione
Questa felce è un’emicriptofita cespitosa. Ma cosa vuol dire? Il termine “emicriptofita” significa che la parte aerea della pianta si riforma ogni anno da zero. Gli organi vegetativi, costituiti da cellule embrionali (capaci di mitosi), sono infatti posti al livello del suolo. Il termine “cespitosa”, sottoliea invece il fatto che l’Asplenium trichomanes cresce in ciuffi compatti.
Le foglie (dette fronde) misurano in genere 10-20 cm e sono riunite in piccoli cespi perenni.
La somiglianza con l’Asplenium viride può generare confusioni sistematiche. Ma mentre nell’Asplenium trichomanes, il rachide è bruno nerastro lucente, nell’Asplenium viride è quasi interamente verde.
Il rachide, cioè la nervatura principale della fronda, è duro. Dopo la caduta delle foglioline, i rachidi del cespo formano un ciuffo irto di capelli.
Osserviamo ora un po’ più da vicino le fronde. Nell’Asplenium trichomanes, sono pennate, formate da piccoli segmenti (detti penne) di forma ovale. Le penne sono, opposte e finemente dentate.
Si può notare, sulla faccia inferire delle fronde, che i sori sono lineari e ravvicinati, con indusio laterale.
La produzione di spore va da maggio a settembre.
Le spore sono disperse dal vento. Questo tipo di dispersione è detto anemocoria e l’Asplenium trichomanes è dunque un vegetale anemocoro.
Per quanto riguarda l’ambiente, cresce notoriamente sui muri, le rocce, gli argini, etc.
Dato che vive sulle rocce o i terreni pietrosi, questa felce è detta sassicola.
Asplenium trichomanes si sviluppa bene su certi substrati come i suoli sabbiosi, calcarei (per esempio sedimentari), argillosi o terrosi. Affinché la pianta possa svilupparsi il suolo deve essere alcalino (cioè con pH superiore a 7) o neutro (pH uguale a 7).
L’ Asplenium trichomanes è molto diffuso in tutta Europa, specialmente in luoghi ombrosi ed umidi.
Come già abbiamo visto, i Greci l’utilizzavano in medicina, usato fin dall’antichità nelle malattie della milza.
Molti secoli più tardi, in Inghilterra, troviamo una testimonianza d’impiego medico nel libro “A Modern Herbal”, scritto nel 1931 dalla Signora Grieve, specialista di piante medicinali. Si scopre che l’ Asplenium trichomanes era utilizzato nella preparazione di un thè emolliente. Le proprietà espettoranti delle fronde suggerivano infatti l’utilità di questo thè nelle malattie polmonari. Sempre stando agli scritti della Signora Grieve, sull’isola d’Arran, al largo della Scozia, le fronde venivano fatte essiccare ed usate al posto del thè per le virtù lassative.
Accanto all’impiego medicinale, l’ Asplenium trichomanes è stato anche usato nel corso dei secoli come ingrediente nella stregoneria.
Sinonimi: Asplenium melanocaulon Willd.; Asplenium trichomanes subsp. Trichomanes; Chamaefilix trichomanes (L.) Farw.
→ Per apprezzare la biodiversità delle FELCI, e trovare altre specie, cliccare qui.