Famiglia : Accipitridae
Testo © Dr. Gianni Olivo
L’Aquila delle steppe (Aquila nipalensis Hodgson, 1833), come suggerisce il nome, è un uccello rapace tipico delle regioni centrali dell’Asia, che subito richiamano alla mente la classica steppa russa o comunque asiatica, ma, in realtà, questo ambiente non è che uno dei tanti frequentati da questo accipitride, che mostra una notevole adattabilità, condizionata quasi solo dalla presenza di preda adatta, anche se preferisce aree aperte a quelle densamente alberate.
Anche il nome scientifico “nipalensis” fa riferimento ad un paese asiatico, il Nepal, dove, in effetti, quest’aquila è presente, ma il suo areale di diffusione va dalla Romania alla Mongolia, comprendendo il bacino del Mar Caspio, il Caucaso e parte della Russia meridionale.
Si tratta di un uccello appartenente all’ordine degli Accipitriformes, famiglia Accipitridae, genere Aquila, di comune riscontro anche in Africa, dove gli esemplari che vivono nelle zone occidentali del suo areale di distribuzione migrano durante l’inverno boreale, mentre quelli delle zone più orientali scelgono più spesso l’India come…vacanza di svernamento.
In genere, il corridoio di penetrazione nel continente africano è rappresentato dalla Penisola Arabica, ove una parte dei migranti si ferma a svernare, mentre il resto si distribuisce ampiamente in Africa, dalla parte più orientale dell’Egitto, al Sudan, ai paesi dell’Africa orientale, con esclusione dell’arido Corno d’Africa, e fino all’Africa australe: Zambia, Zimbabwe, Mozambico, Angola, Namibia (esclusa la fascia desertica costiera), Botswana ed estremo Nord del Sudafrica (Limpopo).
A onor del vero, bisognerebbe fare, tuttavia, una precisazione: alcuni distinguono due sottospecie di questo uccello: Aquila nipalensis orientalis ed Aquila nipalensis nipalensis e, tra le due, la prima sarebbe quella che più frequentemente sceglie l’Africa come luogo di svernamento. Si tratta di un grande uccello rapace, con apertura alare da 160 cm ad oltre due metri e lunghezza da 60 ad 80 cm. Il dimorfismo sessuale è quasi assente, se si eccettua una lieve differenza di dimensioni, essendo la femmina più grande (peso fino a 4 Kg contro i 2200-3500 g del maschio).
Il colore è marrone scuro, spesso con una macchia più chiara sulla nuca. Gli esemplari giovani esibiscono un color cannella più chiaro. Se osservata mentre è posata, l’aspetto d’insieme è quello di un uccello relativamente massiccio, con lunghi “calzoni” e brevi e robuste zampe di colore giallo, e la punta delle ali raggiunge l’apice della coda.
L’occhio è scuro, mentre quello dell’Aquila rapax, simile e molto frequente in Africa, è più tendente al giallo, la “rima buccale” si presenta lunga e gialla e parimenti gialla è la zona delle narici, con apice del becco scuro.In volo le ali sono lunghe e di larga sezione, con remiganti molto ovvie e digitate, di colore bruno, mentre il giovane è distinguibile per una fascia bianca che corre lungo l’ala.
La coda è relativamente lunga ed arrotondata, e le penne mostrano una serie di strie trasversali chiare, mentre nell’ Aquila rapax sono di colore uniforme e nell’insieme l’animale è più chiaro, tendente al rossiccio.
Le prede abituali sono roditori e mammiferi fino alla taglia della lepre, ma preda anche uccelli, per lo più quando si trovano al suolo, in quanto la caccia in volo non è quella che predilige, tranne, a volte, nel periodo riproduttivo, anzi, sovente caccia….a piedi, spesso snidando le prede dai cespugli e poi involandosi brevemente e piombando su di esse. Rettili, batraci e carogne entrano, comunque, a far parte della sua dieta.
Generalmente caccia da sola, ma abbastanza spesso si osservano piccole concentrazioni di aquile in luoghi ove vi sia particolare abbon- danza di cibo, ad esempio presso i termitai quando si verifica la sciamazione, in occasione di migrazioni di locuste, sul fronte degli incendi di savana, che smuovono un gran numero di prede o nei pressi di una colonia di Quelea beccorosso (Quelea quelea).
I quelea sono passeriformi africani, e sono probabilmente gli uccelli presenti in maggior numero sul nostro pianeta, si muovono in stormi che contano, a volte, milioni di individui, tanto che ricordo di aver visto un grosso ramo d’acacia rompersi sotto il loro peso e tali stormi, osservati in volo, sono uno degli spettacoli più strani ed incredibili dell’Africa: una massa solida che si muove a velocità pazzesca, mutando continuamente di forma, da quella di un serpente a quella di un pallone, con un sincronismo cha ha del miracoloso. La femmina dell’ Aquila nipalensis depone da una a tre uova, che vengono covate in un nido grossolanamente costruito con rami, per lo più nella parte sommitale di una pianta.
Sinonimi
Aquila rapax nipalensis.
→ Per apprezzare la biodiversità degli uccelli rapaci e trovare altre specie, cliccare qui.