Famiglia : Araceae
Testo © Pietro Puccio
L’ Anthurium scherzerianum Schott (1857) è originario del Costa Rica dove cresce nelle foreste pluviali prevalentemente tra 1000 e 2000 m di altitudine.
Il nome generico è la combinazione dei termini greci “anthos” = fiore ed “oura” = coda, con riferimento allo spadice dell’infiorescenza; il nome specifico è dedicato allo scopritore e raccoglitore, il naturalista austriaco Karl Ritter von Scherzer (1821-1903).
Nomi comuni: “anturio” (italiano); “flamingo flower”, “devils tongue”, “pigtail anthurium”, ”tail flower”, ”tailflower” (inglese); “anthure”, “flamant rose”, “langue de feu”, “petit anthurium” (francese); “antúrio-rabinho-de-porco”, “flor-de-flamingo”, “rabinho-de-porco” (portoghese); “anturio”, “flor del flamenco”, “lengua de diablo” (spagnolo); “anthurie”, “flamingoblume”, “kleine flamingoblume”, “Scherzers anthurium” (tedesco).
Erbacea perenne, rizomatosa, epifita con fusti molto corti, possiede foglie da lineari a lanceolate lunghe da 5 a 30 cm e larghe da 3 a 7 cm, dall’apice acuminato, di colore verde scuro semilucido superiormente, opaco inferiormente, su piccioli lunghi fino a 30 cm.
Le infiorescenze di lunga durata (6-8 settimane) sono ascellari, erette, su un peduncolo lungo da 15 a 50 cm e costituite da una vistosa spata, ovata, lunga da 4 a 12 cm e larga da 3 a 6 cm, di colore rosso arancio brillante ed uno spadice lungo fino ad 8 cm circa, generalmente ricurvo, di colore dal giallo arancio al rosso, su cui sono avvolti a spirale parecchie decine di minuscoli fiori ermafroditi protogini (lo stigma, la parte femminile, è ricettivo prima della maturazione degli stami, ciò impedisce l’autofecondazione).
I frutti sono bacche di colore rosso arancio. Si riproduce per seme, per divisione o talea di punta dotata di radici avventizie; industrialmente per micropropagazione in vitro. La specie è coltivabile all’aperto nelle zone a clima tropicale umido in posizione ombreggiata, su substrati organici drenanti, altrove va coltivata in vaso e come tale è una delle piante fiorite più apprezzate per la decorazione degli interni.
In appartamento va posizionata in luogo molto luminoso, ma lontano dal sole diretto, il substrato deve essere organico, molto poroso, con una buona ritenzione idrica e nello stesso tempo ben drenato ed aerato per evitare marciumi radicali.
La temperatura deve mantenersi superiore ai 15-16 °C, ottimale intorno a 20-22°C, senza brusche variazioni; pur essendo più tollerante riguardo all’umidità ambientale, rispetto ad altre specie di Anthurium, vanno evitati gli ambienti troppo secchi, trattandosi di pianta che comunque in natura vive in aree ad elevata umidità atmosferica.
Durante il periodo vegetativo le innaffiature devono essere regolari ed il substrato mantenuto costantemente umido, ma senza ristagni, durante l’inverno le innaffiature vanno diradate, specie se le temperature sono al limite inferiore, ma senza lasciare asciugare completamente il substrato.
Tutte le parti della pianta contengono ossalato di calcio, quindi è bene adottare un minimo di precauzioni nel maneggiare la pianta per evitare possibili irritazioni alla pelle ed altresì evitare che animali domestici possano masticare ed ingerirne parti.
Sinonimi: Anthurium scherzerianum var. williamsii (Engl.) Engl. (1879); Anthurium williamsii Engl. (1879).