Famiglia : Pieridae
Testo © Prof. Santi Longo
L’Aurora dell’Etna (Anthocharis damone Boisduval,1836), detta in inglese “Orangetip” per il colore arancione brillante dell’apice delle ali anteriori dei maschi, è un Lepidottero Rhopalocero, della famiglia Pieridae caratterizzato dagli adulti con livree spesso bianche o gialle.
Nelle femmine di questa famiglia le zampe anteriori sono ridotte prive di unghie e trasformate in organi di pulizia. Nei maschi sono normalmente sviluppate. Molte specie compiono lunghe migrazioni. Le uova presentano il corion con rilievi caratteristici. Le larve hanno livree poco appariscenti di colore verdastro. Le crisalidi di tipo cingulato, si ancorano ai supporti con una cintura formata da un filo di seta.
Il genere Anthocharis, col significato di “aggraziato come un fiore”, è stato istituito da Boisduval e coll. nel 1833; il nome deriva dal latino “anthos” fiore, e dal greco “caris”, grazia; mentre quello specifico damone fa riferimento all’omonimo musico greco del V secolo a.C. maestro e consigliere di Pericle.
Zoogeografia
Il Pieride ha un areale di diffusione frammentato; è stato raccolto nel 1824 da Lefevre sull’Etna, dove è presente dai 600 ai 1200 m s.l.m.m., ed è stato descritto da Boisdual, nel 1836.
È diffuso in Calabria (Aspromonte e Pollino), in Grecia, Macedonia, Albania, Serbia, Turchia, Anatolia, Israele, Libano, Siria, Irak e Iran, nei siti in cui vegeta Isatis tinctoria, la sua pianta ospite di origine asiatica.
In Asia, sono segnalate altre piante nutrici del genere Isatis.
In alcune zone dei Balcani meridionali è presente insieme alla congenere Anthocharis gruneri.
Ecologia-Habitat
Vive principalmente lungo i argini erosi o i pendii ripidi con rocce e terreno aperto dove cresce la crucifera ospite.
Tale erbacea bienne ha le foglie basali in rosetta, picciolate, mentre quelle del caule sono sessili e gradualmente più piccole, di colore verde glauco. L’infiorescenza è un racemo corimboso; le corolle sono gialle.
Nota come Guado od Oro blu, è ampiamente diffusa in tutta Italia dove si ritiene che sia stata introdotta nel neolitico, a opera dei Catari in Piemonte per ottenere il colorante “blu pastello”, utilizzato nell’industria tessile, a tale scopo dal XIII al XVIII secolo è stata coltivata in Toscana, Umbria, Lazio e Marche.
Il colore per la sua solidità venne utilizzato negli arazzi medievali giunti inalterati fino ai giorni nostri.
Il Guado era uno dei coloranti un tempo usati per la tintura della robusta tela con cui venivano confezionati i blue jeans.
Morfofisiologia
La specie presenta notevole dimorfismo sessuale; l’apertura alare degli adulti va da 3,5 a 4 cm circa. Nei maschi la pagina superiore delle ali anteriori è di colore giallo carico con macchie apicali arancioni delimitate da sfumature più scure alla base e all’apice che evoca il colore dorato, rosato o purpureo del cielo dopo l’alba. La pagina superiore delle ali posteriori è interamente gialla, mentre quella inferiore presenta una serie di macchie verdi su sfondo giallo che si intravedono in trasparenza su quella superiore.
Le femmine di Anthocharis damone hanno dimensioni superiori a quelle dei maschi.
Le ali anteriori sono dorsalmente di colore bianco con due vistose macchie nere al margine della cellula discoidale e bande apicali marroncine striate di nero. La pagina inferiore è leggermente velata di giallo, simile a quella dei maschi.
Gli adulti della congenere Anthocharis gruneri, molto simile, hanno invece dimensioni minori e una colorazione giallo pallido. La pagina inferiore delle loro ali posteriori è di colore verde relativamente intenso su fondo bianco.
Le uova dell’Aurora dell’Etna sono fusiformi lunghe circa 4 mm di colore giallastro con costolature longitudinali. Le larve neonate hanno il corpo giallastro; negli stadi successivi assumono colorazione verde grigiastro-rosato con bande pleurali più chiare poco appariscenti. Le crisalidi di colore grigiastro-rosato, ricordano la forma dello scafo di una imbarcazione.
Le larve mature, prima di incrisalidare, si cingono di un robusto cordoncino sericeo per ancorarsi al supporto.
Etologia-Biologia Riproduttiva
La specie trascorre il periodo invernale allo stadio di crisalide ancorata a supporti vari. Nelle zone collinari lo sviluppo pupale si completa in marzo e gli sfarfallamenti proseguono gradualmente fino al mese di giugno. In Asia, i voli si registrano soprattutto in luglio e agosto.
Gli adulti sono attratti dai fiori dai colori vivaci con preferenza per quelli gialli del cui nettare si nutrono. Le femmine sono poco mobili e richiamano i maschi con i feromoni sessuali.
Dopo la fecondazione le femmine depongono le uova nei boccioli dei fiori giallo vivo di Isatis tinctoria. Le larve rodono le foglie completando lo sviluppo in circa due mesi in relazione alle temperature ambientali.
L’Aurora dell’Etna è a rischio di estinzione soprattutto a causa dei cambiamenti climatici che, in molte zone inducono la fioritura della pianta ospite in anticipo rispetto alla presenza degli adulti.
Sinonimi
Anthocharis damone damone, Winhard, 2000; Anthocharis damone fickeri, Winhard, 2000; Anthocharis damone eunomia Korb et Bolshakov, 2011.
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