Famiglia : Antennariidae
Testo © Giuseppe Mazza
Antennarius commerson ( Lacepède, 1798 ) appartiene alla classe degli Actinopterygii e all’ordine dei Lophiiformes che vanta fossili nel Terziario e riunisce le seguenti 18 famiglie: Antennariidae ( vedi Antennarius pictus e Antennarius striatus), Brachionichthyidae, Caulophrynidae, Centrophrynidae, Ceratiidae, Chaunacidae, Diceratiidae, Gigantactinidae, Himantolophidae, Linophrynidae, Lophichthyidae, Lophiidae (vedi Lophius piscatorius), Melanocetidae, Neoceratiidae, Ogcocephalidae (vedi Ogcocephalus radiatus), Oneirodidae, Tetrabrachiidae e Thaumatichthyidae.
Sono specie bentoniche caratterizzate dal primo raggio spinoso della pinna dorsale, posto sul capo, che si è trasformato in una canna da pesca mobile, con tanto di esca luminescente negli abissi, per attirare ignari pesci in cerca di cibo verso un’enorme bocca.
Si trovano in tutti gli oceani, fra 20 ed oltre 1000 m di profondità con dimensioni che vanno dai 3 cm ai 2 m della famosa Rana pescatrice (Lophius piscatorius) che ha dato, per taglia e notorietà, il nome all’ordine.
Con 45 cm di lunghezza, volgarmente noto come Pesce rana di Commerson o Pesce rana gigante, Antennarius commerson è invece il più grande rappresentante della famiglia degli Antennariidae.
Il nome del genere Antennarius nasce dal latino “antenna”, che significa pennone, antenna, con riferimento alla “lenza” di cui abbiamo parlato; mentre il termine specifico commerson, onora la memoria del botanico e ittiologo francese Philibert Commerson (1727-1773), che partecipò alla famosa spedizione scientifica di Bougainville intorno al mondo.
Contro le regole, aveva fatto salire a bordo la moglie, travestita da servitore, e per punizione fu fatto scendere all’isola di Maurizio, dove restò fino alla morte.
Lacepède lo ricorda qui, riconoscente, per le annotazioni da lui lasciate, utili alla descrizione di questo strano pesce.
Zoogeografia
Antennarius commerson ha una vastissima diffusione nell’Indopacifico tropicale.
Specie lessepsiana, entrata ormai come tante nel Mediterraneo tramite il canale di Suez, la troviamo, a titolo indicativo, partendo dal Mar Rosso, in Mozambico e Sud Africa.
Presente a Maurizio, Seychelles e Maldive, ha colonizzato le isole Andamane e le coste della Tailandia, Indonesia, Filippine, Taiwan fino alla parte meridionale del Giappone. Verso Sud, dopo Palau, Papua Nuova Guinea e Australia, raggiunge la Nuova Caledonia e l’isola di Lord Howe.
Verso Levante la troviamo a Samoa, nella Polinesia Francese e alle Hawaii, fino alle coste dell’America centrale a Panama, Colombia ed Ecuador.
Ecologia-Habitat
È una specie che si muove sui fondali, non scendendo in genere sotto i 70 m.
Si può trovare anche nei porti, sotto ai pontili, ed ama i relitti delle vecchie navi affondate, attaccata alle strutture corrose dal tempo o incredibilmente appollaiata su una fune.
Il suo ambiente naturale è tuttavia accanto alle spugne che crescono nell’intricato mondo madreporico. Vi si piazza accanto, nei punti di passaggio, imitandone alla perfezione colore e disegni, sempre pronta ad ingoiare ignari pesci incuriositi dalla sua insolita esca in movimento.
Morfofisiologia
Il Pesce rana gigante ha nell’insieme un corpo massiccio tondeggiante.
Quando è immobile è molto difficile scorgerlo, capire dove sono i minuscoli occhi o la grande bocca semichiusa.
Le pinne pettorali e le pelviche si sono trasformate in zampe, e la pelle, elastica e rugosa, priva di squame, è ricoperta da disegni e macchie bianche, rosa o rosse che simulano incrostazioni o gli osculi usati dalle spugne per espellere l’acqua.
Il colore di fondo, quanto mai variabile, ha dato origine a numerosi sinonimi. Può essere grigio, bianco, nero, giallo, viola, verde, marrone o rosso fiamma.
Antennarius commerson è in grado di cambiare livrea meglio di un camaleonte, ma questo mutamento di colore e disegni non è istantaneo e richiede, secondo l’ambiente, giorni o settimane.
Del resto, a questo pesce decisamente pigro, i cambiamenti rapidi di colore non servono, perché una volta trovato il posto adatto, se le prede non mancano, il Pesce rana gigante è capace di restarci anche un mese.
Orientata verso l’alto e armata da numerosi denti villiformi, sottili, addensati a bande come i peli di una spazzola, la bocca è protrattile, larga quanto il corpo. Si apre proiettandosi in avanti, di scatto, in appena 10 millesimi di secondo. Questo crea una forte depressione, in grado di risucchiare interi anche pesci di taglia analoga.
Nello stomaco di un Pesce rana gigante, dilatabile come la pelle, c’è sempre posto, ed esaminando il pescato ci si è accorti che quando ingoia una specie particolarmente lunga, questa viene arrotolata all’interno come se niente fosse.
La pinna dorsale, del tutto insolita, è formata complessivamente da 3 raggi spinosi e 12-13 raggi molli.
In pratica si presenta divisa in quattro sezioni.
La prima è costituita dall’antico raggio spinoso, posto sopra al capo, che si è trasformato, allungandosi a dismisura, nella caratteristica lenza mobile.
Seguono 2 protuberanze carnose, la seconda più grossa, che celano ciascuna una spina.
La quarta sezione, d’aspetto normale e meno adiposa, presenta solo raggi molli, come la pinna anale, ugualmente inerme con 8 raggi, e la caudale.
Le aperture branchiali, quasi invisibili dietro alle pettorali, appaiono ridotte ad un semplice foro circolare.
Antennarius commerson si sposta in genere a piedi o si lascia cadere, con brevi guizzi, da una madrepora all’altra.
Le pettorali e le pelviche trasformate in arti gli servono per ancorarsi e spostarsi sul fondo, ma quando è in pericolo, per scappare, può nuotare su distanze relativamente lunghe con energici colpi di coda o addirittura muoversi a reazione, come i polpi, ingoiando grandi quantità d’acqua che rigetta poi violentemente dai due fori branchiali.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Il Pesce rana gigante non mostra alcun dimorfismo sessuale, a differenza d’altri Lophiiformes che spesso hanno maschi più piccoli o addirittura minuscoli, ridotti in pratica a parassiti che passano tutta la loro esistenza attaccati al corpo della femmina, offrendo gameti in cambio del nutrimento che succhiano dalla pelle della compagna.
Le femmine di Antennarius commerson sono d’aspetto praticamente identico ai maschi, ma si possono distinguere nel periodo riproduttivo per il ventre colmo di migliaia d’uova, gonfio da scoppiare.
Dopo una sorta di danza ritualizzata, le coppie salgono in superficie per riprodursi e affidare la progenie alle onde del mare.
Le uova sono riunite in cordoni gelatinosi galleggianti, fecondati a più riprese dal maschio mentre la femmina li emette con vigorosi scossoni.
Subito dopo i due si separano.
Ciascuno torna alla sua vita solitaria, tanto più che nel Pesce rana gigante i casi di cannibalismo non sono rari e la femmina, stremata e affamata, potrebbe anche divorarsi lo sposo.
Le uova schiudono dopo pochi giorni, ma le larve sono planctoniche e conducono per 1-2 mesi una vita errante, trascinate dalle correnti.
Già in questa fase mostrano già l’illicio e una grande testa. Crescono nutrendosi di zooplancton e piccole prede.
Dopo la metamorfosi, la livrea giovanile è generalmente gialla, talora più o meno maculata.
Inutile aggiungere che per il suo aspetto curioso l’Antennario gigante potrebbe far bella mostra di sé in acquari di taglia adeguata, ma data la voracità deve essere tenuto da solo e non è quindi generalmente richiesto dal mercato acquariologico.
Antennarius commerson può inoltre vantare un’ottima resilienza, con un possibile raddoppio delle popolazioni decimate dagli eventi in meno di 15 mesi.
L’indice di vulnerabilità alla pesca segna 35 su una scala di 100.
Dal 2021 figura come “LC, Least Concern”, cioè come “Minima Preoccupazione” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Lophius commerson Lacepède, 1798; Lophius commersonii Shaw, 1804; Antennarius commersonii (Cuvier, 1817); Chironectes caudimaculatus Rüppell, 1838; Antennarius caudimaculatus (Rüppell, 1838); Antennarius moluccensis Bleeker, 1855; Chironectes rubrofuscus Garrett, 1863; Antennarius rubrofuscus (Garrett, 1863); Antennarius goramensis Bleeker, 1864; Lophiocharon goramensis (Bleeker, 1864); Antennarius lutescens Seale, 1906; Antennarius lateralis Tanaka, 1917.