Famiglia : Orchidaceae
Testo © Dr. Salvatore Cambria
Anacamptis pyramidalis è una specie appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, originariamente descritta da Linneo come Orchis pyramidalis nella sua celebre opera Species Plantarum del 1753 ed in seguito trasferita al nuovo genere Anacamptis dal botanico francese Louis Claude Marie Richard nel 1817 nel suo “De Orchideis Europaeis Annotationes”.
Il nome del genere Anacamptis deriva dal verbo greco “anacámptein”, ripiegarsi o incurvarsi, con riferimento al lungo sperone del fiore oppure alla forma dei tepali incurvati in alto.
L’epiteto specifico pyramidalis deriva dal latino piramidale, per la caratteristica forma dell’infiorescenza di questa orchidea.
La specie presenta un vasto areale che va dalle regioni centro-settentrionali dell’Europa e arriva all’area Mediterranea, incluse alcune regioni del Nord Africa e del Medio Oriente, spingendosi verso est sino all’Iran.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Dal punto di vista ecologico si rinviene in aree aperte e soleggiate, come radure, prati, scarpate, bordi strada, incolti, pascoli e garighe, prediligendo i suoli calcarei.
Si rinviene in genere dal livello del mare sino a 800 m, ma eccezionalmente anche sino a 1400 m di altitudine.
Si tratta di una specie erbacea perenne alta 20–30(60) cm, caratterizzata da radici con due tuberi ovoidi- ellittici e da alcune radichette.
Il fusto è piuttosto esile, di colore verde chiaro, glabro e lucido, talvolta ondulato e angoloso nella parte superiore.
Le foglie basali sono lineari-lanceolate, acute, di colore verde-pallido, lunghe sino a 25 cm, mentre le cauline diventano progressivamente più brevi e aderenti al fusto avvicinandosi all’apice sino a trasformarsi in brattee violacee e acuminate.
In genere al momento della fioritura le foglie tendono a seccare.
L’infiorescenza è molto appariscente si presenta abbastanza densa e di forma grossolanamente piramidale all’inizio e poi progressivamente più cilindrica.
I fiori, lunghi circa 10 mm, appaiono tra marzo e giugno secondo le condizioni climatiche. Il loro colore include tutte le tonalità del rosa, spaziando dal rosa chiaro al viola cobalto, mentre solo raramente è bianco. Ciascun fiore è provvisto di una brattea lineare, lanceolata, con una macchia violacea in alto, con una lunghezza simile a quella dell’ovario, che è sottile e ritorto a S.
I tepali laterali più esterni sono ovato-lanceolati e distesi all’indietro, mentre quello centrale ed i contigui laterali interni sono riuniti a formare una specie di casco sopra il gimnostemio. Il labello è trilobato con lobi più o meno della stessa grandezza, ma molto variabili nella forma e nelle dimensioni. Alla base del labello mediano sono presenti due lamelle longitudinali, strette e leggermente divaricate in avanti e protese verso l basso.
Lo sperone è molto sottile, filiforme e flessuoso, lungo sino a 15 mm, ricco di nettare e rivolto all’indietro e verso il basso.
Il frutto è una capsula al cui interno sono presenti numerosissimi semi. Si riproduce per impollinazione entomofila operata da lepidotteri.
Infatti l’impollinazione avviene grazie ad alcune specie di farfalle, che attratte dagli effluvi del nettare, proiettano la spirotromba verso l’entrata dello sperone per raggiungere il nettare.
Le due lamelle basali del labello permettono alle farfalle di adagiare il loro corpo tra di esse e il lepidottero può cosi srotolare la spirotromba che una volta entrata all’interno dello sperone è costretta ad urtare le masse polliniche che si trovano lungo il percorso per raggiungere il nettare. In tal modo si libera il dischetto adesivo con i pollini che vanno ad aderire alla spirotromba.
Quando la farfalla visiterà un altro fiore, qualche granulo di polline contenuto nella sua spirotromba verrà facilmente rilasciato nell’urto contro lo stimma, dando inizio alla fecondazione.
All’interno di questa specie con una grande variabilità morfologica sono state individuate diversi taxa di rango intraspecifico, come sottospecie e varietà.
Ad esempio, alcuni autori hanno individuato nell’Italia centro-meridionale la subsp. serotina Presser che si distingue dalla forma tipica per i fiori più tardivi (antesi in giugno-luglio), di dimensioni minori, di colore rosa chiaro e con infiorescenza più rada e grossolanamente sferica. Tale entità tuttavia non viene riconosciuta in molte flore e checklist.
Tra le varietà note si possono ricordare: Anacamptis pyramidalis var. nivea P. Delforge, con fiori bianchi, abbastanza diffusa nell’Italia meridionale; Anacamptis pyramidalis var. tanayensis Chevenard, con fiori più piccoli del tipo e di colore porporino, diffusa nelle Alpi svizzere e francesi; Anacamptis pyramidalis var. urvilleana, con fiori piccoli, bianco-rosati ed infiorescenza oblunga, dalla fioritura precoce (febbraio-aprile); presente nelle isole dell’arcipelago Maltese. Quest’ultima viene talvolta trattata come sottospecie o addirittura specie a sé stante (Anacamptis urvilleana Sommier & Caruana Gatto).
È nota la presenza di ibridi con altre specie di Anacamptis, tra i quali possono essere citati: Anacamptis × duquesnei (A. palustris × A. pyramidalis); Anacamptis × klingei (A. laxiflora × A. pyramidalis); Anacamptis × laniccae (A. morio × A. pyramidalis); Anacamptis × simarrensis (A. coriophora fragrans × A. pyramidalis); Anacamptis × van-lookenii (A. papilionacea × A. pyramidalis).
Anacamptis pyramidalis può inoltre ibridarsi anche con specie appartenenti ad altri generi di Orchidaceae, come ad esempio × Serapicamptis forbesii Godfery (A. pyramidalis x S. lingua).
Il nome comune italiano è Orchidea Piramidale, ma nelle diverse regioni del paese la specie è conosciuta con diversi appellativi dialettali. Ad esempio in Veneto è chiamata Aio de can, Cipolla cipressina in Toscana, Coculutis di prad in Friuli, Pizzungurdu in Sicilia, ecc. In inglese è nota come Pyramidal Orchid, mentre in Francia è conosciuta come Orchis pyramidal.
Sinonimi: Orchis pyramidalis L. (1753), Aceras pyramidale (L.) Rchb.f. (1850), Anacamptis brachystachys (d’Urv.) Nyman (1890), Anacamptis pyramidalis subsp. durandii (Bréb.) K.Richt. (1890), Anacamptis durandii Bréb (1835), Anacamptis pyramidalis subsp. algarbiensis Gand. (1910), Anacamptis pyramidalis subsp. condensata (Desf.) H.Lindb. (1932), Orchis appendiculata Stokes (1812), Orchis brachystachys d’Urv. (1822), Orchis condensata Desf. (1799), Orchis cylindrica K.Koch (1846).