Famiglia : Serranidae
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Testo © Giuseppe Mazza
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Alphestes immaculatus è una mini-cernia del Pacifico, presente dal Messico al Perù e alle Galapagos, che si difende e preda agendo sui cromatofori con abili effetti mimetici © Allison & Carlos Estape
Siamo abituati a considerare le cernie come pesci di grandi dimensioni e globalmente a rischio perché troppo pescate, per i mutamenti operati dall’uomo lungo le coste che distruggono le loro tane, o per la loro resilienza spesso molto bassa che richiede anche 14 anni per il raddoppio teorico delle popolazioni.
Così vengono subito alla mente Epinephelus marginatus, Epinephelus itajara o il gigantesco Epinephelus lanceolatus che raggiunge i 270 cm con un peso pubblicato di 400 kg e al quale nemmeno 14 anni bastano per raddoppiare gli effettivi.
Ma nel caso di una mini-cernia, Alphestes immaculatus Breder, 1936, è tutto il contrario, perché è poco pescata, non è particolarmente legata a una tana e presenta un’ottima resilienza.
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Qui è lo stesso pesce pochi istanti dopo essersi spostato. Nella foto in basso il bianco si è attenuato e nella parti scure si nota una minuta punteggiatura blu prima assopita © Allison & Carlos Estape
Nel suo piccolo appartiene come le altre cernie alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes, famiglia Serranidae e sottofamiglia Epinephelinae.
Alphestes, il nome assegnato nel 1801 al genere da Bloch & Schneider, è quello che gli antichi Greci davano a un pesce “avido e incontinente con una cattiva reputazione”, mentre il termine specifico immaculatus, senza macchie in latino, si direbbe a prima vista sbagliato.
Ma osservando bene la livrea, ci si accorge che è più marmorizzata che a macchie, e poi il termine è nato in contrapposizione all’analogo Alphestes multiguttatus che frequenta le stesse acque ed è tutt’altro che immacolato, marcato com’è di macchie scure.
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Questo si è colorato di rosso. In comune con le foto precedenti ha solo le incerte fasce verticali scure e zone più o meno rosate nelle parti chiare © Allison & Carlos Estape
Zoogeografia
Alphestes immaculatus vive nel Pacifico orientale. Partendo dalle coste del Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Ecuador, Perú e le Galapagos.
Ecologia-Habitat
Frequenta formazioni madreporiche e scogliere rocciose fra 3 e 32 (50) m di profondità, ma si può trovare anche nelle praterie sommerse di fanerogame e in ambienti sabbiosi, tant’è che quando non riposa in un anfratto, lo si trova anche sdraiato su un lato, parzialmente coperto di sabbia, per sfuggire allo sguardo dei predatori.
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Qui le fasce sono rimaste ma la livrea è dominata dal giallo. E le sorprese di questa piccola cernia di 18 cm non sono ancora finite © Allison & Carlos Estape
Morfofisiologia
Lungo in genere 18 cm con un massimo di 30, Alphestes immaculatus è ancora più piccolo del caraibico Cephalopholis fulva che ne misura 25 cm con un massimo di 44 cm, e a parità di taglia con Alphestes multiguttatus è certamente fra le più piccole cernie esistenti.
La struttura del corpo è quella classica delle cernie: robusta e compatta con un’enorme bocca dalla mascella inferiore sporgente e grandi labbra carnose.
I denti sono piccoli, disposti su 3-5 file per mascella, cui si aggiungono sopra e sotto, sul davanti, due canini per afferrare le prede.
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Può infatti annullare quasi del tutto anche le fasce scure. Così, senza essere visto dai predatori, caccia talora immobile, d’agguato, i pesciolini e i crostacei di passaggio © Allison & Carlos Estape
Il preopercolo, arrotondato, ha il bordo posteriore seghettato e reca una grande spina difensiva, spesso coperta dalla pelle.
La pinna dorsale conta 11 raggi spinosi e 17-19 molli, l’anale 3 raggi spinosi e 9 inermi, le pelviche non hanno spine e le pettorali, con 16-18 raggi molli, recano 7- 8 caratteristiche fasce trasversali irregolari di piccole macchie scure.
Il corpo e il capo sono per lo più bruno rossastri, marmorizzati con fasce verticali irregolari scure più o meno enfatizzate dai cromatofori che mutano istantaneamente l’aspetto del pesce secondo l’umore e le necessità mimetiche. La punteggiatura chiara delle pinne resta comunque sempre visibile.
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Di notte è più attivo e preda spesso insieme a Muraena lentiginosa che stana i pesciolini. Una bella intesa turbata però a volte da Serranus psittacinus che ruba loro il bottino © Allison & Carlos Estape
I giovani, facilmente riconoscibili nelle foto dagli occhi in proporzione più grandi degli adulti, hanno una livrea semplificata simile a quella dei genitori e mettono subito a profitto le straordinarie doti mimetiche della specie.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Alphestes immaculatus si nutre di crostacei e pesciolini che forte del suo mimetismo cattura spesso immobile, d’agguato, accanto alla tana. Ma è più attivo di notte, quando esce a caccia da solo, in coppia o gruppetti fino a 6 conspecifici.
Talora fa anche gioco di squadra con murene locali, come Muraena lentiginosa. Alla vista di questi anguilliformi i pesciolini nascosti scappano terrorizzati, sapendo che la murena può raggiungerli nei loro pertugi, e la cernia ne approfitta afferrandoli con rapidi guizzi.
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Una coppia. Si sa poco sulla riproduzione di questa specie che raggiunge la maturità sessuale a 12-13 cm. Uova e larve sono comunque pelagiche © Allison & Carlos Estape
Si è però osservato che a questi due si affianca talora un piccolo guastafeste, Serranus psittacinus, che li segue cercando di piombare per primo sulle prede o peggio strappa loro il cibo dalla bocca. Ovvio che l’armonia si spezza: i due serranidi litigano quando si gettano insieme sui pesciolini snidati e la murena, infastidita finisce per aggredirli entrambi.
Una cernia lunga un metro come Mycteroperca rosacea è invece ben accetta, perché data la mole contribuisce a spaventare le prede e attacca solo i pesci più grossi.
Non si hanno molte notizie sulla riproduzione di Alphestes immaculatus. Sia i maschi che le femmine raggiungono la maturità sessuale verso i 12-13 cm, ma queste sono generalmente più numerose e più grandi.
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Un giovane. La livrea, semplificata, è già simile a quella degli adulti. Alphestes immaculatus raggiunge i 9 anni d’età e non è una specie in pericolo © Allison & Carlos Estape
Nel golfo della California il periodo riproduttivo cade fra aprile e ottobre, e pare che la fecondazione non avvenga in gruppo ma a coppie. Come per tutte le cernie, uova e larve sono pelagiche. Crescono in fretta e speranza di vita dei pesciolini è di circa 9 anni.
La resilienza di Alphestes immaculatus è elevata, con un tempo minimo inferiore a 15 mesi per il raddoppio delle popolazioni e la vulnerabilità alla pesca, bassa, segna appena 20 su una scala di 100. Ne consegue che figura come “Least Concern“, cioè a “Minima Preoccupazione” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Alphestes galapagensis Fowler, 1944; Alphestes fasciatus Hildebrand, 1946.
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