Famiglia : Arecaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle foreste pluviali delle Isole Salomone e Papua Nuova Guinea dove cresce fino a circa 1000 m di altitudine.
Il nome generico è la combinazione dei termini greci “aktίs, aktίnos” = raggio, radiazione e “rhytos” = rugoso, con riferimento alle striature dell’endosperma che si irradiano dal centro; il nome specifico deriva dal nome malese del cocco (Cocos nucifera): kelapa.
Nomi comuni: calappa palm (inglese); pinang kelapa, pinang penawar (malese).
L’ Actinorhytis calapparia (Blume) H.Wendl. & Drude ex Scheff. (1876) è una specie monoica a fusto singolo sottile, 16-20 cm di diametro, eretto, alto fino a circa 14 m, di colore bruno grigiastro, verde nella parte superiore più giovane, su cui sono ben visibili gli anelli traccia della attaccatura delle foglie cadute, con una massa conica di radici aeree alla base nelle piante più vecchie.
Le foglie sono paripennate, fortemente ed elegante- mente arcuate, lunghe 2,5-3 m, con la base fogliare che fascia interamente il tronco per una altezza di circa 1 m formando una sorta di elegante capitello tubolare di colore verde chiaro.
Le pinnule numerose e ravvicinate, lunghe fino a circa 40 cm, sono lineari lanceolate con apice appuntito o appena bifido, di colore verde scuro lucido superiormente, punteggiate da minuscole scaglie nella parte inferiore, e inserite con regolarità lungo il rachide in modo da formare un profilo a V della foglia.
Infiorescenze ramificate sotto le foglie, inizialmente erette, poi pendule, su un corto peduncolo, portanti fiori di colore crema di entrambi i sessi disposti nella caratteristica triade (un fiore femminile in mezzo a due fiori maschili) nella prima metà, o poco oltre, delle rachille (rachide secondario nelle infiorescenze ramificate), in coppia o solo fiori maschili nella restante parte.
L’infiorescenza presenta il fenomeno della proterandria, i fiori maschili maturano prima di quelli femminili, ciò per favorire la fecondazione incrociata. I frutti sono ovoidi, lunghi 6-8 cm, rossi o bruno rossastri a maturità, e contengono un solo seme globoso di 3-4 cm di diametro; i semi (freschi) germinano in 2-4 mesi ad una temperatura di 24-28 °C, con germinazione adiacente e prima foglia bifida, la crescita è veloce nelle migliori condizioni di coltivazione.
Specie di grande valore ornamentale e paesaggistico, adatta solo a climi tropicali e, in misura minore, subtropicali, può sopportare da adulta temperature intorno allo zero per brevissimo periodo, ma non sopravvive a periodi prolungati di basse temperature, quali si possono avere nei climi temperato caldi.
Necessita di elevata umidità sia atmosferica che nel suolo, preferibilmente acido o neutro, ricco di sostanza organica e ben drenato; nella fase giovanile gradisce una posizione parzialmente ombreggiata, da adulta il pieno sole.
Può essere coltivata in vaso per la decorazione di serre o grandi ambienti luminosi sufficientemente umidi, utilizzando terriccio ricco di sostanza organica, con aggiunta di sabbia grossolana o agriperlite per migliorare il drenaggio; le innaffiature devono essere regolarmente distribuite, in modo da mantenere costantemente umido il substrato, e la temperatura di 18-20 °C o superiore.
Nel sud-est asiatico le vengono attribuiti poteri magici e per questo è frequentemente coltivata; localmente viene consumato il midollo dell’apice vegetativo (cuore di palma) e i frutti sono a volte utilizzati in sostituzione di quelli dell’ Areca catechu nel betel.
Sinonimi: Areca calapparia Blume (1843); Areca cocoides Griff. (1845); Seaforthia calapparia (Blume) Mart. (1849); Ptychosperma calapparia (Blume) Miq. (1855); Pinanga calapparia (Blume) H.Wendl. (1878); Actinorhytis poamau Becc. (1914).
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