Acriopsis liliifolia

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’Australia (Qeensland), Borneo, Camnbogia, Filippine, Giava, Himalaya Orientale (Arunachal Pradesh, Bhutan, Darjiling e Sikkim), Isole Andamane, Isole Caroline, Isole Salomone, Laos, Malaysia Peninsulare, Molucche, Myanmar, Nuova Guinea, Piccole Isole della Sonda, Singapore, Sulawesi, Sumatra, Thailandia e Vietnam, dove cresce sugli alberi delle foreste ai margini di corsi d’acqua o in spazi aperti, dal livello del mare fino a circa 1000 m di altitudine

Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “ἀκρίς” (acris) = cavalletta e “ὄψις“ (opsis) = aspetto, con riferimento alla forma della colonna; il nome specifico è la combinazione dei sostantivi latini “lilium” = giglio e “folium” = foglia, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: lily leaf acriopsis (inglese); angrek darat, sakat rawang, sakat ubat kepialu (malese); tổ yến java (vietnamita).

L’Acriopsis liliifolia è una epifita del sud-est asiatico con pseudobulbi ravvicinati eretti, ovati, solcati longitudinalmente, di 3-5 cm di lunghezza e infiorescenze di 15-50 cm © Giuseppe Mazza

L’Acriopsis liliifolia è una epifita del sud-est asiatico con pseudobulbi ravvicinati eretti, ovati, solcati longitudinalmente, di 3-5 cm di lunghezza e infiorescenze di 15-50 cm © Giuseppe Mazza

L’ Acriopsis liliifolia (J.Koenig) Seidenf. (1995) è una specie epifita con pseudobulbi ravvicinati eretti, ovati, solcati longitudinalmente, di 3-5 cm di lunghezza e 1,5 cm di diametro, provvisti all’apice di due, raramente tre, foglie lineari-lanceolate, lunghe 10-20 cm e larghe 0,7-1,5 cm, di colore verde chiaro; le radici, molto ramificate, formano una massa compatta alla base della pianta che costituisce una zona di accumulo di detriti vegetali che contribuiscono al suo nutrimento.

Infiorescenze a pannocchia dalla base degli pseudobulbi, lunghe 15-50 cm, ricurve, portanti numerosi minuscoli fiori con sepali di colore bianco o giallo con o senza banda porpora, sepalo dorsale lineare con apice ottuso, concavo, lungo 5-6 mm e largo 1,5 mm, sepali laterali uniti dietro il labello, di 4-5 mm di lunghezza e 2,5 mm di larghezza.

Petali obovato-spatulati con apice ottuso, distesi, lunghi 5-6 mm e larghi circa 2 mm, di colore bianco crema con banda porpora, labello trilobato porpora con margini bianchi, lungo 5-6 mm, e colonna porpora scuro; meno frequentemente i fiori possono essere interamente di colore verde giallastro pallido.

I minuscoli fiori hanno sepali, spesso gialli, non più lunghi di 5-6 mm, come il labello bianco trilobato. Il decotto dell’intera pianta è localmente usato come febbrifugo nella medicina popolare © Giuseppe Mazza

I minuscoli fiori hanno sepali, spesso gialli, non più lunghi di 5-6 mm, come il labello bianco trilobato. Il decotto dell’intera pianta è localmente usato come febbrifugo nella medicina popolare © Giuseppe Mazza

I frutti sono capsule globose di 1,5 cm di diametro.

Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista di 3-4 pseudobulbi.

Specie fiorifera ampiamente diffusa in una larga area del sudest asiatico, richiede una posizione molto luminosa, anche luce solare filtrata, e temperature elevate, con minime notturne invernali non inferiori a 15 °C. Le innaffiature devono essere abbondanti durante il periodo vegetativo, piuttosto distanziate durante il periodo di riposo. Per le innaffiature e nebulizzazioni va utilizzata acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa e per le concimazioni, durante il periodo di crescita, un prodotto bilanciato idrosolubile, con microelementi, a metà dose di quella consigliata sulla confezione. Viene solitamente coltivata su corteccia, tronchi, zattere di sughero o di radici di felci arborescenti, ma si possono utilizzare vasi, preferibilmente di coccio, con composto costituito da frammenti di corteccia (bark) di media pezzatura. Rinvasi ed eventuali divisioni vanno effettuati all’apparire delle nuove radici.

Il decotto dell’intera pianta è usato nella medicina popolare come febbrifugo.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Epidendrum liliifolium J.Koenig (1791); Acriopsis javanica Reinw. ex Blume (1825); Spathoglottis trivalvis Lindl. (1831); Acriopsis picta Lindl. (1843); Acriopsis griffithii Rchb.f. (1854); Acriopsis nelsoniana F.M.Bailey (1898); Acriopsis papuana Kraenzl. ex K.Schum. & Lauterb. (1900); Acriopsis sumatrana Schltr. (1900); Acriopsis philippinensis Ames 1908); Acriopsis annamica Finet (1911); Acriopsis floribunda Ames (1920); Acriopsis javanica var. nelsoniana (F.M.Bailey) J.J.Sm. (1929); Acriopsis insulari-silvatica Fukuy. (1938); Acriopsis harae Tuyama (1964); Acriopsis javanica var. floribunda (Ames) Minderh. & de Vogel (1986).

 

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