Famiglia : Chitonidae
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Testo © Dr. Domenico Pacifici
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Acanthopleura testudo è un mollusco mesolitorale, che vive cioè tra i livelli di bassa ed alta marea, sorpreso qui allo scoperto attaccato a un roccione. È frequente lungo le coste dal Mozambico, Madagascar e Aldabra alle Seychelles © Giuseppe Mazza
Acanthopleura testudo Spengler, 1797 è un mollusco appartenente alla famiglia Chitonidae, un gruppo di animali molto antico risalente addirittura al periodo Cambriano (500 milioni di anni fa).
La loro particolare forma e le possenti placche protettive rievocano certamente i fossili dei grandi animali estinti del passato, oltre a dare il nome alla classe di appartenenza, i Poliplacofori.
Il nome Acanthopleura testudo fa riferimento al caratteristico anello che racchiude le placche sovrastanti il corpo del mollusco.
Il genere Acanthopleura deriva infatti in greco da “ἄκανθος” (àcanthos), “provvisto di spine”, e “πλευρά” (pléura) che significa “fianco”, mentre il termine specifico testudo in latino significa tartaruga.
Zoogeografia
Acanthopleura testudo è una specie non molto distribuita con una concentrazione maggiore intorno alle sponde africane del Mozambico, del Madagascar, dell’Isola di Aldabra e le Seychelles, ed una concentrazione più limitata nel Mar Rosso.
Ecologia-Habitat
Gli esemplari di questa specie abitano l’ambiente marino definito mesolitorale, compreso tra i livelli di bassa ed alta marea e caratterizzato da bruschi cambi di salinità ed esposizione al sole, caratteristiche che rendono questa porzione del mare una delle più ostiche da popolare.
Sono animali erbivori e pascolano le alghe presenti sulle rocce costiere durante le ore notturne per eludere i predatori ed il calore del sole. Durante il giorno, invece, si rintanano nelle fessure delle rocce su cui si stavano cibando, in attesa che le condizioni ambientali siano più clementi e favorevoli.
Morfofisiologia
Acanthopleura testudo è un animale di dimensioni ridotte, intorno ai 7 cm, e presenta i caratteri primitivi tipici di questo gruppo di organismi marini come il guscio dorsale costituito da 8 placche articolate racchiuse da un anello. Quest’ultimo elemento, che può variare nella forma da specie a specie, è un elemento essenziale per la loro classificazione. In Acanthopleura testudo si presenta di colore scuro con brevi spine che ne ornano la superficie.
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Attivo di notte, per eludere i predatori ed il calore del sole, si nutre delle alghe presenti sulle rocce, rintanandosi durante il giorno negli anfratti © Giuseppe Mazza
Sulle piastre sono presenti numerosi piccoli pori da cui fuoriescono gli esteti, cellule di natura sensoriale che comunicano tra loro attraverso fibre nervose, necessarie per l’esplorazione e l’analisi dell’ambiente circostante. Ventralmente, inoltre, possiedono un muscoloso piede con cui si ancorano perfettamente alle rocce per resistere alle violente onde che caratterizzano questo ambiente.
Etologia-Biologia riproduttiva
Questi particolari molluschi hanno sessi separati e la fecondazione è esterna con il rilascio di gameti nell’ambiente marino o nella cavità del mantello della femmina. Dalle uova si sviluppano larve trocofore, caratterizzate da una banda circolare cigliata nella zona orale che facilita gli spostamenti e muove i nutrienti verso la bocca.
Sinonimi
Acanthopleura afra Rochebrune, 1882; Acanthopleura brevispinosa G. B. Sowerby II, 1840; Chiton borbonicus Deshayes, 1863; Chiton brevispinosus G. B. Sowerby II, 1840; Chiton cunninghami Reeve, 1847; Chiton testudo Spengler, 1797.
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