Copernicia tectorum

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Copernicia tectorum, Arecaceae

Nativa delle savane con lunga stagione secca di Columbia e Venezuela, la Copernicia tectorum è una specie monoica, eretta, solitaria, alta 8-10 m, con fusti di 25-30 cm di diametro © Giuseppe Mazza

La specie è originaria della Colombia (Atlántico, Cesar, La Guajira y Magdalena) e del Venezuela (Bolívar, Cojedes, Guárico, Portuguesa e Zulia) dove forma estesi boschi nelle savane (llanos) caratterizzate da un clima spiccatamente stagionale, con una lunga stagione secca, superiore anche a 6 mesi, e inondazioni permanenti nella stagione delle piogge.

Il genere Copernicia è dedicato all’astronomo polacco Niccolò Copérnico (1473-1543); il nome specifico è il genitivo plurale del sostantivo latino “tectum, i” = tetto, con riferimento all’uso delle foglie come copertura di abitazioni rurali.

Nomi comuni: Venezuelan wax palm (inglese); palma zarare, palmiche, sará (Colombia); palma de abanico, palma de cana, palma de cobija, palma de sombrero, palma llanera, palma redonda (Venezuela).

La Copernicia tectorum (Kunth) Mart. (1838) è una specie monoica, eretta, solitaria, alta 8-10 m, con un fusto cilindrico, di 25-30 cm di diametro, ricoperto dalle basi fogliari persistenti nelle piante giovani, liscio e grigio scuro nella parte inferiore in quelle adulte, con alla base una massa di radici avventizie.

Le foglie sono palmate, orbicolari, prive di spine ai margini e di colore verde; il picciolo, lungo fino a circa 1,5 m e largo 2 cm, è provvisto ai margini di robuste spine ricurve lunghe fino a 2 cm. La lamina fogliare è incisa in circa 40 segmenti lineari con apice appena bifido, lunghi nella parte centrale fino a 1 m e larghi 3 cm, uniti alla base per circa 1/3 della loro lunghezza.

Infiorescenze tra le foglie (interfogliari), lunghe circa 1 m, con 6 ordini di ramificazioni e rachille fiorifere coperte da corti e fitti peli, lunghe fino a 17 cm.

Fiori ermafroditi sessili ravvicinati, solitari, di colore bianco verdastro, lunghi circa 3,5 mm e larghi 2,5 mm, con corolla campanulata trilobata esternamente pubescente, 3 carpelli e 6 stami con i larghi filamenti uniti alla base.

I frutti, sono ovoidi, di 2,6-3 cm di lunghezza e 1,8-2 cm di diametro, di colore bruno lucido a maturità, contenenti un solo seme ovoide di circa 1,5 cm di lunghezza e 1,2 cm di diametro.

Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per due-tre giorni, in terriccio sabbioso drenante mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione a partire da un mese.

Pressoché sconosciuta al di fuori delle zone di origine, presente quasi esclusivamente in giardini botanici e collezioni specialistiche, per la sua adattabilità a condizioni climatiche e di suolo estreme, meriterebbe una maggiore diffusione.

Infiorescenze interfogliari, lunghe circa 1 m, con piccoli fiori ermafroditi sessili ravvicinati, solitari, di colore bianco verdastro. Il nome specifico viene dal fatto che, come accade per molte palme, i locali usavano le foglie per i tetti delle abitazioni rurali. Poco nota e coltivata, meriterebbe una maggiore diffusione orticola © Giuseppe Mazza

Infiorescenze interfogliari, lunghe circa 1 m, con piccoli fiori ermafroditi sessili ravvicinati, solitari, di colore bianco verdastro. Il nome specifico viene dal fatto che, come accade per molte palme, i locali usavano le foglie per i tetti delle abitazioni rurali. Poco nota e coltivata, meriterebbe una maggiore diffusione orticola © Giuseppe Mazza

Coltivabile esclusivamente nelle regioni a clima tropicale e subtropicale, non sopportando temperature prossime a 0 °C, in pieno sole su terreni, anche pesanti, da neutri ad alcalini; tollera sia i lunghi periodi di siccità che le acque stagnanti e resiste ai frequenti incendi che si sviluppano nella savana.

Le foglie secche sono impiegate come copertura di abitazioni rurali e le fibre tratte da quelle giovani non ancora distese per realizzare cappelli, sacche, ceste, stuoie ed altri oggetti artigianali di uso comune, importante risorsa economica per alcune popolazioni locali; i fusti, resistenti e duraturi, anche immersi in acqua, sono impiegati nelle costruzioni. I frutti commestibili, ma di sapore piuttosto sgradevole, sono utilizzati nell’alimentazione del bestiame. La palma è l’emblema dello stato venezuelano di Guárico.

Sinonimi: Corypha tectorum Kunth (1816); Copernicia sanctae-martae Becc. (1908).

 

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