Testo © Prof. Pietro Pavone
La famiglia delle Berberidaceae è caratterizzata da specie ad habitus erbaceo o legnoso, arbusti o erbe, spesso spinose, distribuite dalle regioni temperate a quelle subtropicali.
Le foglie possono essere semplici o composte. I fiori solitari o riuniti in infiorescenze racemose. I fiori sono dimeri o trimeri, con cicli, cioè, di 2 o 3 elementi, con 3-4 sepali, 4-6 petali, 4-6 stami ed un solo carpello contenente molti ovuli.
Il frutto è una bacca o una capsula.
Tra i generi ascritti a questa famiglia citiamo Berberis, diffuso in Nord America, Sud America, Eurasia e Nord Africa.
In Italia si riscontrano due specie: Berberis vulgaris e B. aetnensis.
La prima, nota come crespino, è conosciuta anche per essere la pianta ospite della ruggine dei cereali (Puccinia graminis) mentre Berberis aetnensis è una specie endemica dell’Italia meridionale, della Corsica, della Sardegna e della Sicilia dove costituisce densi arbusteti montani.
Un genere interessante per le proprietà medicinali è Epimedium. Infatti, alcune sue specie dell’Asia occidentale vengono utilizzate nel trattamento di malattie renali, impotenza, infertilità femminile, reumatismi, asma, disfunzioni coronariche, ipertensione.
Alla famiglia appartengono anche specie che vengono coltivate come piante ornamentali nei parchi e nei giardini; tra queste Mahonia aquifolium, cespuglio a foglie pennate, fiori gialli e bacche bluastre e diverse specie di Berberis molto ornamentali per i fiori appariscenti disposti in grappoli ascellari e bacche rosse.
Generi
Achlys, Berberis, Bongardia, Caulophyllum, Cogylia, Diphylleia, Dysosma, Epimedium, Gymnospermium, Holboellia, Jeffersonia, Leontice, Mahoberberis, Mahonia, Nandina, Odostemon, Plagiorhegma, Podophyllum, Ranzania, Sculeria, Sinopodophyllum, Vancouveria, Yatabea.
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