Asparagaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Asparagaceae

La classificazione delle piante, in passato basata solo sulle somiglianze morfologiche, si avvale oggi di analisi molecolari per mettere in evidenza le affinità fra le specie. Cambiano, pertanto, gli inquadramenti tassonomici di molti gruppi che vengono spostati da una famiglia ad un’altra, da un genere ad un altro, o addirittura smembrati in generi diversi, creando cambiamenti anche di tipo nomenclaturale. Così alcuni generi, prima attribuiti alla famiglia Liliaceae, sono stati inseriti nella famiglia Asparagaceae © Giuseppe Mazza

La famiglia Asparagaceae comprende specie che in passato erano incluse nella famiglia Liliaceae la quale riuniva moltissimi generi in oltre una ventina di sottofamiglie. La recente classificazione APG III (Angiosperm Phylogeny Group III 2006), basata in gran parte sulla filogenetica molecolare, ha ricollocato molti generi appartenenti alle Liliaceae in diverse nuove famiglie, fra cui la famiglia Asparagaceae che è estremamente diversificata. Le singole specie sono ritenute affini principalmente per le relazioni genetiche ed evolutive e non per le somiglianze morfologiche.

La famiglia Asparagaceae ha specie distribuite in quasi tutto il mondo e comprende circa 150 generi e oltre 3000 specie ritenute valide e ripartite a loro volta in 7 sottofamiglie: Agavoideae, Aphyllanthoideae, Asparagoideae, Brodiaeoideae, Lomandroideae, Nolinoideae, Scilloideae. È probabile, tuttavia, che studi futuri potranno modificare sia la collocazione dei generi nelle sottofamiglie (qui di seguito descritte) sia le loro relazioni filogenetiche.

Sottofamiglia  Agavoideae

Agave attenuata, Furcraea bedinghausii. Agavoideae

Agave attenuata e Furcraea bedinghausii appartengono alle Agavoideae, sottofamiglia diffusa nelle regioni temperate e tropicali dell’America centro-settentrionale © Giuseppe Mazza

Generi: Agave, Anemarrhena, Anthericum, Behnia, Camassia, Chlorogalum, Chlorophytum, Diamena, Beschorneria, Diora, Echeandia,Eremocrinum, Furcraea, Hagenbachia, Hastingsia, Herreria, Herreriopsis, Hesperaloe, Hesperocallis, Hesperoyucca, Hosta, Leucocrinum, Manfreda, Paradisea, Polianthes, Prochnyanthes, Schoenolirion, Yucca.

La sottofamiglia Agavoideae è costituita da circa 640 specie diffuse nelle regioni temperate e tropicali dell’America centro-settentrionale.

Possono essere succulente oppure no. Le foglie sono sempreverdi, alterne, spiralate, piccole o molto grandi con nervature parallele, spesso carnose con una spina dorsale indurita all’estremità e, talvolta, con spine lungo i margini, sessili, generalmente disposte in rosette all’estremità di uno stelo legnoso che può esser corto o molto lungo come in Yucca brevifolia.

Anthericum ramosum, Agavoideae

Anthericum ramosum. Le Agavoideae sono piante erbacee, succulente o legnose. I fiori, con uno stilo, 6 tepali e 3 o 6 stami sono sempre riuniti in infiorescenze apicali © Giuseppe Mazza

I fiori sono piccoli o medi, regolari o irregolari, sempre in infiorescenze apicali di pannocchie o spighe, accompagnate da una spata. I tepali sono 6, gli stami 3 o 6, lo stilo uno. L’impollinazione avviene per mezzo di insetti diurni e notturni, uccelli, pipistrelli. Si riscontrano specie a sessi separati su individui diversi (piante dioiche), a sessi separati sullo stesso individuo (piante monoiche) oppure specie ermafrodite (piante aventi fiori con stami e pistilli). Il frutto è carnoso (bacca) oppure secco che si apre o meno a maturità (capsula).

Molte specie di Agave vengono utilizzate per la produzione di sciroppi, bevande (aguamiel) e distillati  (tequila, pulque e mescal), altre per la produzione di fibre tessili. Sono inoltre molto diffuse nei parchi e giardini per la bellezza dei loro fiori appariscenti e la loro resistenza alla siccità. I generi più importanti a questo scopo sono: Agave, Furcraea, Hesperaloe, Manfreda, Yucca.

Sottofamiglia  Aphyllanthoideae 

Aphyllanthes monspeliensis, Aphyllanthoideae 

La sottofamiglia Aphyllanthoideae conta un solo genere ed una sola specie endemica del Mediterraneo occidentale: Aphyllanthes monspeliensis © Giuseppe Mazza

Genere: Aphyllanthes.

La sottofamiglia Aphyllanthoideae  (=Aphyllanthaceae) con l’unico genere Aphyllanthes e la sola specie, A. monspeliensis, endemica della regione del Mediterraneo occidentale caratterizzata da lunghi scapi fioriferi privi di foglie, ridotte a guaine sottili alla base e da fiori con 6 tepali troncati al vertice, di colore blu pallido, di rado bianchi, con una nervatura mediana più scura.

A maturità formano frutti a capsula con tre semi scuri.

Esemplari di Aphyllanthes sono coltivati nei giardini rocciosi per la loro rusticità e per i fiori grandi e luminosi presenti da aprile a luglio.

Sottofamiglia  Asparagoideae  (= Asparagaceae sensu stricto)

La sottofamiglia delle Asparagoideae, o Asparagaceae in senso stretto, conta circa 300 specie, fra cui l’Asparagus officinalis, noto per le virtù medicinali ed i gustosi germogli © Giuseppe Mazza

Generi: Asparagus, Hemiphylacus.

La sottofamiglia include solo due generi, Asparagus con circa 300 specie di piante perenni originarie dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa,  ed Hemiphylacus con cinque specie endemiche del Messico.

Al genere Asparagus appartengono piante erbacee perenni con steli robusti più o meno legnosi talora sarmentosi. Le foglie sono ridotte a squame membranacee poco visibili, mentre i rami si appiattiscono a forma di foglie (fillocladi) per svolgere il processo di fotosintesi. Hanno rizomi perennanti da cui si dipartono radici fascicolate e anche i giovani germogli, detti turioni.

I fiori sono campanulati di colore bianco-verdastro talora giallastro, lunghi 4,5–6,5 mm, con sei tepali parzialmente fusi alla base, isolati o in gruppi di due o tre.

Asparagus densiflorus

Asparagus densiflorus. Il genere Asparagus conta circa 200 specie, talora piante d’appartamento o giardino. I fiori misurano 4,5–6,5 mm. Le bacche rosse sono tossiche © Giuseppe Mazza

Generalmente le piante sono dioiche, cioè hanno fiori maschili e femminili su individui diversi ma talora si trovano fiori ermafroditi.

Il frutto a maturità è una piccola bacca rossa di 6–10 mm di diametro, che è tossica per l’uomo.

Molte specie di Asparagus sono anche coltivate come piante ornamentali, oltre che per le loro proprietà medicinali.

La specie economicamente più importante del genere è Asparagus officinalis, coltivata nelle aree temperate e subtropicali del mondo per i giovani getti epigei commestibili particolarmente ricchi di glutatione, un efficace antiossidante per la prevenzione di tumori. Il rizoma e le radici si utilizzano anche in farmacia come diuretici.

Il genere Hemiphylacus  ha foglie lineari in rosette, infiorescenze scapose, ramificate. Il frutto è una capsula loculicida.

Sottofamiglia  Brodiaeoideae  (= Themidaceae)

Brodiaea californica. Alla sottofamiglia Brodiaeoideae appartengono specie bulbose americane riunite da taluni nella famiglia delle Themidaceae © Giuseppe Mazza

Generi: Androstephium, Bessera, Bloomeria, Brodiaea, Dandya, Dichelostemma, Jaimehintonia, Milla, Muilla, Petronymphe, Triteleia, Triteleiopsis.

Le Brodiaeoideae sono piante originarie dell’America centrale e del Nord America occidentale, dalla Columbia Britannica al Guatemala. Sono piante bulbose con foglie lineari, spesso carnose e con nervature parallele. All’apice di uno scapo fiorifero solitario si formano infiorescenze a ombrella, o raramente un singolo fiore. I fiori sono bisessuali, attinomorfi con 6 tepali tutti simili. 6 o 3 stami fertili e alternati a 3 staminodi. Stami e staminodi sono inseriti sui tepali. L’ovaio è supero e triloculare e forma una capsula loculicida con semi neri per la presenza di fitomelano, sostanza ricca di carbonio e molto resistente all’azione degli agenti ossidanti.

Studi recenti hanno suddiviso le Brodiaeoideae in 12 generi. I generi più ricchi di specie sono Triteleia, con 15 specie, e Brodiaea, con 14. Alcune specie come Triteleia laxa e Brodiaea californica sono comunemente coltivate come piante ornamentali molto adatte per formare bordure o anche per formare macchie di colore. I bulbi di certe specie, come B. coronaria, sono commestibili e consumate anticamente da alcune tribù californiane.

Sottofamiglia  Lomandroideae  (= Laxmanniaceae)

Cordyline fruticosa, Lomandroideae

Cordyline fruticosa. Alla sottofamiglia Lomandroideae appartengono circa 180 specie, riunite da alcuni autori nella famiglia delle Laxmanniaceae. Sono piante provenienti da Australia, Nuova Zelanda, Asia sud-orientale, Americhe e Isole del Pacifico. Il genere più noto è Cordyline, che conta circa 12 specie e numerosi ibridi dalle splendide foglie © Giuseppe Mazza

Generi: Acanthocarpus, Arthropodium, Chamaescilla, Chamaexeros, Cordyline, Dichopogon, Eustrephus, Laxmannia, Lomandra, Murchisonia, Romnalda, Sowerbaea, Thysanotus, Trichopetalum, Xerolirion.

La sottofamiglia è composta da circa 15 generi e circa 180 specie provenienti da Australia, Nuova Zelanda, Asia sud-orientale, Americhe e Isole del Pacifico.

Il genere più noto è Cordyline con circa 12 specie che, nei loro luoghi di origine, possono diventare dei veri e propri alberi, simili, e per questo talora confusi, con quelle del genere Dracaena. Esteticamente sono molto apprezzate soprattutto per la loro eleganza. Si possono trovare, infatti, in un’ampia varietà di forme, dimensioni e colori delle foglie e possono crescere sia all’interno che all’esterno nelle regioni a clima temperato.

Sottofamiglia  Nolinoideae (= Ruscaceae)

Dracaena draco, Nolinoideae

La Dracaena draco è una Nolinoideae arborescente delle Isole Canarie, molto utilizzata, come pianta ornamentale, nei parchi e nei giardini delle regioni a clima temperato © Giuseppe Mazza

Generi: Beaucarnea, Calibanus, Campylandra, Comospermum, Convallaria, Danae, Dasylirion, Disporopsis, Dracaena, Eriospermum, Heteropolygonatum, Liriope, Maianthemum, Nolina, Ophiopogon, Peliosanthes, Pleomele, Polygonatum, Reineckea, Rohdea, Ruscus, Sansevieria, Semele, Speirantha, Theropogon, Tupistra.

Si tratta di piante monocotiledoni ampiamente distribuite nelle regioni temperate e tropicali. Vi appartengono piante erbacee, arbustive e talora arborescenti per un particolare accrescimento secondario. I fusti possono essere talora appiattiti e fotosintetici (fillocladi). Le foglie sono generalmente alterne e spiralate lungo il fusto, oppure disposte in rosetta basale, semplici, con margine intero e nervature parallele, talvolta picciolate, inguainate alla base, prive di stipole.

Le infiorescenze sono pannocchie grandi e lasse, talvolta ridotte ad un unico fiore terminale o ascellare, portate da fillocladi. I fiori sono peduncolati e generalmente piccoli, bisessuali, regolari, con  6 tepali campanulati. Gli stami sono 6 e l’ovario è supero.

Ophiopogon japonicus, Ruscus aculeatus, bacche

Alcune Nolinoideae, come Ophiopogon japonicus e Ruscus aculeatus, affidano i loro semi agli uccelli con bacche sgargianti che non passano certo inosservate © G. Mazza

 Beaucarnea recurvata frutti

Altre Nolinoideae, come Beaucarnea e Nolina, hanno piccoli frutti alati per una dispersione anemofila © Giuseppe Mazza

Alcune specie sono dioiche, con fiori maschili e femminili su piante diverse (es. Ruscus). I piccoli fiori sono impollinati dagli insetti, in particolare api e vespe, in Aspidistra i fiori carnosi, di color porpora, spesso nascosti dalle foglie, sono impollinati da invertebrati che strisciano lungo il terreno. Il frutto è solitamente una bacca colorata dispersa dagli uccelli con pochi semi più o meno globosi, privi di fitomelanine. In Nolina e Beaucarnea i frutti vengono dispersi dal vento. Possono avere un significativo valore ornamentale e per questo coltivati, di colore blu scuro in Ophiopogon, rossi in Ruscus. Diverse specie dei generi BeaucarneaDasylirion e Nolina sono utilizzate come piante ornamentali.

Sottofamiglia  Scilloideae  (= Hyacinthaceae)

Generi: Albuca, Alrawia, Barnardia, Bellevalia, Bowiea, Brimeura, Chionodoxa, ×Chionoscilla, DaubenyaDipcadi, Drimia, Drimiopsis, Eucomis, Galtonia, Hyacinthella, Hyacinthoides, Hyacinthus, Lachenalia, Ledebouria, Leopoldia, Massonia, Merwilla, Muscari, Ornithogalum, Oziroe, Prospero, Pseudogaltonia, Pseudoprospero, Puschkinia, Schizobasis, Schizocarphus, Scilla, Spetaea, Veltheimia.

Eucomis comosa, Muscari armeniacum, Scilloideae

Eucomis comosa e Muscari armeniacum appartengono alla sottofamiglia delle Scilloideae o, secondo alcuni autori, alla famiglia delle Hyacinthaceae © Giuseppe Mazza

Si tratta di una vasta sottofamiglia di piante bulbose perenni da taluni autori considerata come famiglia separata all’interno dell’ordine Asparagales con il nome di Hyacinthaceae. Le Scilloideae sono prevalentemente presenti nelle parti del globo a clima mediterraneo.

Possiedono foglie carnose mucillaginose, semplici, alterne, a margine intero e nervature parallele disposte in rosetta basale. I fiori, disposti in infiorescenze (racemi, spighe e capolini), sono ermafroditi, attinomorfi, con 6 tepali, spesso appariscenti, di colore bianco, giallo, viola, blu, marrone e anche nero, con 6 stami (3 in Albuca) e con ovario supero tricarpellare.

I frutti sono capsule con deiscenza loculicida la cui apertura avviene in corrispondenza della linea mediana dei carpelli. I semi hanno forme varie, neri per la presenza di fitomelano. Queste piante producono composti velenosi (bufadienolidi e cardenolidi) che, se ingeriti, possono causare la morte per arresto cardiaco. Nella sottofamiglia sono presenti molte piante da giardino a fioritura primaverile quali Hyacinthus, Hyacinthoides, Muscari e Scilla. La fioritura estiva e autunnale si riscontra in Galtonia ed Eucomis.

 

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