Pinanga pachyphylla

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

multi

Rara in coltivazione, la Pinanga pachyphylla è originaria del Borneo. Fusti larghi circa 2 cm, alti anche 3 m e su cui si nota la traccia dell'attaccatura delle foglie cadute © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Borneo (Sarawak) dove cresce nel sottobosco delle foreste umide caratterizzate da suoli sabbiosi, acidi e poveri, note localmente col nome di “kerangas”, a basse e medie altitudini.

Il termine generico è la latinizzazione del nome malese ‘pinang’; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo greco “παχύς” (pachys) = grosso, spesso, e del sostantivo “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento all’insolito spessore delle foglie.

Le foglie sono pennate, lunghe circa 1,2 m, con numerose pinnule di colore verde brillante © Giuseppe Mazza

Le foglie sono pennate, lunghe circa 1,2 m, con numerose pinnule di colore verde brillante © Giuseppe Mazza

La Pinanga pachyphylla J.Dransf. (1991) è una specie monoica inerme, solitaria o cespitosa, con fusti, di circa 2 cm di diametro, alti fino a 3 m e su cui sono evidenti gli anelli traccia della attaccatura delle foglie cadute.

Le foglie sono pennate, lunghe circa 1,2 m, con numerose pinnule di colore verde brillante, lunghe nella parte mediana fino a 50 cm e larghe circa 2,5 cm, particolarmente spesse, strette, lineari con apice appuntito, tranne le due terminali, larghe fino a circa 6 cm, a coda di pesce, con estremità tronca e dentellata.

La base fogliare fascia interamente il fusto per una lunghezza di circa 25 cm formando una sorta di capitello tubolare. Le infiorescenze nascono sotto le foglie (infrafogliari) con ramificazioni del primo ordine, pendenti, lunghe fino a 20 cm, con rachille, lunghe 10-12 cm, di colore inizialmente verde, poi arancio in frutto, portanti fiori unisessuali carnosi disposti nella caratteristica triade (uno femminile in mezzo a due maschili). I frutti sono ovoidi con estremità appuntite, lunghi circa 1 cm, di colore giallo arancio a maturità, disposti su due file opposte.

Specie rara in coltivazione dalle pinnule di inusuale spessore, coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido, in posizione semiombreggiata su suoli, anche molto poveri, acidi, drenanti, mantenuti costantemente umidi.

Per le sue caratteristiche ornamentali e le dimensioni contenute potrebbe essere un ottimo soggetto da coltivare in vaso per la decorazione di spazi aperti, dove il clima lo consente, o giardini d’inverno, verande ed interni luminosi con temperature minime invernali che è bene non scendano sotto +15 °C.

Innaffiature regolari dalla primavera all’autunno, in modo da mantenere costantemente umido il substrato, più diradate in inverno, lasciando asciugare lo strato superiore prima di ridare acqua.

 

→ Per nozioni generali sulle ARECACEAE, cliccare qui.

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle ARECACEAE e trovare altre specie, cliccare qui.