Whitfieldia elongata

Famiglia : Acanthaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria della Angola, Camerun, Costa d’Avorio, Etiopia, Gabon, Guinea Equatoriale, Nigeria, Kenya, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sudan, Tanzania e Zambia dove vive nelle foreste tropicali spesso lungo i corsi d’acqua, dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.

Il genere è dedicato al botanico e raccoglitore inglese Thomas Whitfield, che operò in Gambia e Sierra Leone; il nome specifico è l’aggettivo latino “elongatus, a, um” = allungato, con riferimento al lungo tubo corollino.

Nomi comuni: white candles (inglese); indolou (Repubblica Centrafricana); mbonyati (Tanzania).

La Whitfieldia elongata (P.Beauv.) De Wild. & T.Durand (1899) è un arbusto sempreverde eretto o sarmentoso, alto 2,5-6 m, con foglie, su un picciolo lungo 1-3 cm, semplici, opposte, ellittiche con margine intero ed apice appuntito, lunghe 15-25 cm e larghe 4-10 cm, coriacee, di colore verde scuro e lucide superiormente. Infiorescenze terminali, su un peduncolo lungo 1-4 cm, cimose o a pannocchia, lunghe 5-20 cm, con brattee decidue verdi, ellittiche con apice appuntito, lunghe 1,5 cm.

Fiori, su un pedicello lungo 1-6 mm, con calice tubolare bianco, petaloideo, ricoperto da una corta e densa peluria, lungo 2-4 cm, con cinque lobi oblunghi con apice appuntito. La corolla è bianca con tubo corollino cilindrico, sottile, lungo 3-6 cm, gola imbutiforme con 5 lobi distesi o retroflessi, ellittici, lunghi 1,8-2,8 cm e larghi 0,5-0,8 cm, e 4 stami prominenti, didinami (2 più lunghi e 2 più corti), con antere porpora.

I frutti sono capsule lunghe circa 3 cm contenenti 2 semi globosi lunghi circa 0,8 cm. Si propaga per seme, in terriccio drenante organico acido mantenuto umido alla temperatura di 25-28 °C, e per talea.

Whitfieldia elongata, Acanthaceae

La Whitfieldia elongata è un arbusto sempreverde, eretto o sarmentoso, dell’Africa tropicale. Fioritura abbondante in posizione semiombreggiata e ombreggiata. Si adatta alla coltivazione in vaso per la decorazione di giardini d’inverno ed ambienti interni, con temperature non inferiori a 14 °C ed elevata umidità. Virtù medicinali © G. Mazza

Specie diffusa in una vasta area dell’Africa tropicale dalla candida fioritura che si protrae per gran parte dell’anno, coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido, non sopportando temperature prossime a 0 °C, se non eccezionali e per brevissimo periodo, su suoli drenanti ricchi di sostanza organica, acidi, mantenuti pressoché costantemente umidi, ma senza ristagni.

Fiorisce abbondantemente sia in posizione semiombreggiata che ombreggiata, può quindi essere impiegata come esemplare isolato o per bordure in giardini anche particolarmente ombrosi dove, come è noto, sono poche le specie fiorifere utilizzabili. Utili periodiche cimature per un portamento più compatto e stimolare la fioritura; è inoltre in grado di sopportare potature, anche drastiche, di rinnovo.

Si adatta alla coltivazione in vaso per la decorazione di serre, giardini d’inverno ed ambienti interni, con temperature non inferiori a 14 °C ed elevata umidità ambientale, che può essere incrementata, se l’aria è troppo secca, con frequenti nebulizzazioni con acqua non calcarea a temperatura ambiente o posizionando il vaso su un sottovaso di grande diametro riempito con argilla espansa o pietrisco parzialmente ricoperti d’acqua, in modo che il fondo del vaso non ne venga a contatto. Per le concimazioni, dalla primavera all’autunno, vanno utilizzati prodotti bilanciati, con microelementi sotto forma di chelati, adatti per piante acidofile.

Parti della pianta sono variamente utilizzati nella medicina tradizionale per diverse patologie.

Sinonimi: Ruellia elongata P.Beauv. (1805); Ruellia longiflora Nees (1847); Whitfieldia longifolia T.Anderson (1864); Whitfieldia longiflora S.Moore (1880); Whitfieldia perglabra C.B. Clarke (1899); Whitfieldia subviridis C.B. Clarke (1899); Whitfieldia tanganyikensis C.B. Clarke (1899); Whitfieldia longifolia var. perglabra (C.B. Clarke) Hutch. & Dalziel (1931).