Syagrus amara

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria delle Piccole Antille dove cresce nelle foreste costiere dal livello del mare a circa 300 m di altitudine.

L’esatta derivazione del termine generico non è nota, l’ipotesi più accreditata è che derivi dal nome “syagrus” dato da Plinio il Vecchio (23/24 d.C.-79) ad una varietà di palma da datteri; il nome specifico è l’aggettivo latino “amarus, a, um” = amaro, con riferimento al sapore dell’endosperma.

Nomi comuni: overtop palm, moca palm (inglese); mocho, palmier amer, petit coco, petit coco de bois, ti-coco (francese); coquito, mocho, yatahou (spagnolo).

La Syagrus amara (Jacq.) Mart. (1847) è una specie monoica inerme a fusto solitario eretto, cilindrico con base ingrossata, che in natura può raggiungere 18-20 m di altezza con un diametro di non più di 20-22 cm, di colore grigio e su cui sono visibili gli anelli traccia della attaccatura delle foglie cadute. Le foglie, su un picciolo lungo circa 30 cm, sono pennate, lunghe fino a 3 m, con circa 100 pinnule per lato, rigide, irregolarmente distribuite sul rachide a differenti angoli in gruppi di 2-3, lunghe nella parte centrale fino a 90 cm, di colore verde scuro. Infiorescenze ramificate tra le foglie (interfogliari), racchiuse nella fase iniziale di crescita in una spata legnosa, con fiori di colore giallo oro disposti in gruppi di tre, due fiori maschili con al centro un fiore femminile, tranne nella parte finale delle ramificazioni dove sono presenti solo fiori maschili. I frutti sono drupe ellissoidi di colore arancio, di 5-7 cm di lunghezza e 3,5 cm di diametro, contenenti un solo seme.

La Syagrus amara è una specie monoica delle Piccole Antille, dove raggiunge i 20 m con fusti di 22 cm. Infiorescenze interfogliari con fiori giallo oro a gruppi di tre, due maschili con uno femminile al centro, tranne nella parte finale delle ramificazioni dove sono presenti solo fiori maschili. I frutti, come recita il nome latino, sono amari © Giuseppe Mazza

La Syagrus amara è una specie monoica delle Piccole Antille, dove raggiunge i 20 m con fusti di 22 cm. Infiorescenze interfogliari con fiori giallo oro a gruppi di tre, due maschili con uno femminile al centro, tranne nella parte finale delle ramificazioni dove sono presenti solo fiori maschili. I frutti, come recita il nome latino, sono amari © Giuseppe Mazza

Si riproduce per seme, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 25-28 °C, con tempi di germinazione di circa due mesi. Utilizzata frequentemente per le sue notevoli caratteristiche ornamentali, che ricordano la palma da cocco (Cocos nucifera L., 1753), nei parchi e giardini delle zone tropicali e subtropicali, se ne può tentare la coltivazione in posizione particolarmente riparata in quelle temperate più miti dove temperature prossime a 0 °C sono eventi eccezionali e di breve durata. Richiede una esposizione semiombreggiata nella fase giovanile, poi in pieno sole, inoltre non è particolarmente esigente riguardo al suolo e resiste da adulta a periodi di siccità, ma cresce al meglio in quelli ricchi, drenanti e con ampia disponibilità d’acqua; sopporta suoli anche leggermente salini, può quindi essere coltivata in prossimità del mare.

Le pinnule, opportunamente trattate e seccate, sono localmente utilizzate per realizzare vari oggetti artigianali, come cesti, borse, copricapo ecc.; dall’endosperma dei frutti immaturi si ricava una bibita alcolica leggermente amara.

Sinonimi: Cocos amara Jacq. (1763); Rhyticocos amara (Jacq.) Becc. (1886); Calappa amara (Jacq.) Kuntze (1891).

 

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