Famiglia : Nymphalidae
Testo © Dr. Gianfranco Colombo
La Cinzia o più genericamente Fritillaria (Melitaea cinxia Linnaeus, 1758) appartiene all’Ordine dei Lepidoptera e alla Famiglia dei Nymphalidae.
In questa famiglia vengono abitualmente incluse più di 6.000 specie di farfalle sparse in tutto il mondo, per cui è ritenuta la più consistente fra quelle che raggruppano i lepidotteri diurni.
A questa farfalla è legato un ricordo alquanto particolare e spiacevole che viene spesso rammentato da coloro che hanno fatto dello studio dei lepidotteri scopo della loro vita o di semplice e pura passione. In Inghilterra questa graziosa farfalla porta il nome di Glanville Fritillary, in ricordo della nobildonna Eleanor Glanville, una collezionista britannica vissuta a cavallo del XVII e XVIII secolo che la scoprì durante le sue ricerche nelle campagne del Somerset e nell’isola di Wight, unico lembo di terra anglosassone dove vive questa farfalla.
Lady Glanville pagò purtroppo la sua passione entomologica con fortissime pressioni all’interno della propria famiglia, in specialmodo con il secondo marito e tale da vedersi contestare da uno dei suoi figli il testamento dopo la morte. L’erede infatti vinse la causa ed i beni vennero ripartiti diversamente.
Il giudice, riferendosi alla Madre, sentenziò che “nessun essere umano sano di mente, poteva avere una passione tale da portarlo a rincorrere farfalle per i campi con un retino tra le mani”.
L’etimologia del nome scientifico della Melitaea cinxia è, come tutti i nomi dati dai primi naturalisti, soggetta a diverse interpretazioni.
Il genere Melitaea in particolare ha avuto diverse spiegazioni. Fabricius, 1807 ha come al solito giocato sul nome, mediando diverse versioni date da altri naturalisti del tempo. Propose alla fine per una soluzione che indicava l’origine dal greco “meli” = miele, evidenziando in questo modo la forte attrazione che questa farfalla ha per i nettari molto dolci. Sodoffsky, 1837 lo derivò con una leggera storpiatura, da “Melinaea” riferendosi ad uno dei numerosi soprannomi dati ad Afrodite (Venere). Pickard ed altri lo fecero derivare da Melitaea il nome di una città della Tessaglia. Mcleod, dal greco “melitaios”= proveniente da Malta. Infine Mélitea era anche una delle Nereide figlia di Nereo e Doris. Pertanto tutte le interpretazioni date nel tempo dai diversi naturalisti per il termine “melitaea”, sono perfettamente accettabili e supportate da corrette valutazioni linguistiche.
Per quanto attiene il termine “cinxia”, risulta semplice la derivazione latina da “cinctus”= cinta, contornata. Inoltre Cinxia era il nome dato al dio Giano quando assumeva le funzioni ed i poteri di Lucina la dea delle Nascite, nel momento in cui slacciava il “girdles of brides” = il corsetto della sposa. Un modo elegante per indicare il concedersi allo sposo.
I nomi volgari europei sono alquanto diversi ed oltretutto non tutti i Paesi hanno definito un nome specifico per questa farfalla, vista la notevole quantità di specie di fritillarie presenti sul loro territorio e la difficoltà a distinguerle. In inglese Glanville Fritillary, in francese Damier de plantain, in tedesco Wegerich-Scheckenfalter, in olandese Veldparelmoervlinder ed in catalano Damer puntejat.
Zoogeografia
La Cinzia è presente su quasi tutto il territorio Europeo con eccezione della Gran Bretagna, (solo nelle isole della Manica), della penisola Scandinava e del sud della Spagna. Si trova anche in tutta l’Asia nella fascia temperata e nel nord Africa dove si riscontrano alcune sottospecie.
È una farfalla molto comune dove presente, seppur soggetta a forte riduzione negli ultimi decenni ed in alcuni luoghi totalmente scomparsa. Abita prati ben soleggiati dove si presentano un gran numero di fiori ed essenze erbacee.
È presente dal livello del mare fino ai 2.000 metri d’altitudine sulle Alpi. L’habitat ideale è situato tra i 300 e 600 m slm. Non ama luoghi boscosi o densamente alberati.
Morfofisiologia
La Melitaea cinxia è una farfalla di medie dimensioni, facilmente confondibile con tutte le congeneri Fritillarie presenti nella medesima area. Infatti si sovrappone a tantissime altre specie e solo da distanza ravvicinata la si può facilmente distinguere.
È forse una delle poche fritillarie distinguibili con certezza osservando i soli disegni riportati sulla faccia superiore delle ali, operazione quasi impossibile in tutte le altre congeneri.
Ha un’apertura alare di circa 5 cm con un leggero dimorfismo per la femmina che risulta leggermente più grande e con disegni più marcati. La superficie delle ali è di un colore giallastro aranciato uniforme, segnata da un reticolato ben definito con linee nere che formano lungo la costa, su tre fasce parallele, celle di forma quadrata.
Caratteristica peculiare di questa farfalla è la presenza all’interno della fascia postdiscale, di puntini neri che partendo da questa fascia vanno a scomparire in prossimità del margine posteriore dell’ala anteriore. Questa punteggiatura è facilmente rilevabile anche sul verso, facilitando ancor più la corretta determinazione.
Solo la Melitaea arduinna ha questa caratteristica ma la sovrapposizione geografica di queste due farfalle avviene solo in alcune aree del sudest europeo ed asiatiche ed oltretutto le diverse dimensioni ed il disegno del verso dell’ala posteriore, ne facilitano ulteriormente la distinzione. Antenne ben sviluppate e robuste tratteggiate di bianco e nero, con vertice appiattito e giallastro.
Come tante Fritillarie vola dal mese di maggio a settembre inoltrato. Il maschio è solito sorvolare i prati fioriti in cerca delle femmine che stanno volentieri nascoste immobili tra l’erba ma al medesimo tempo ama spesso fermarsi sui fiori a succhiarne il nettare.
È una farfalla facilmente avvistabile sia per le dimensioni sia per i continui volteggi che effettua sui prati ove presente. Farfalla sempre in movimento ma facile da avvicinare e da osservare quando in alimentazione.
Biologia riproduttiva
La Melitaea cinxia nelle aree più fredde è monovoltina mentre ha due generazioni nelle regioni mediterranee e nelle aree più calde del loro areale.
Depone le uova direttamente sulla pianta ospite in notevole quantità, arrivando sino a 200 uova ed i bruchi vivono in comunità per gran parte della loro vita larvale.
Questi si rifugiano e convivono in un caratteristico nido di seta dove svernano nella cattiva stagione oppure anche in periodi estivi molto secchi. Quando spaventate le larve rizzano contemporaneamente la testa in segno di difesa verso il potenziale nemico. L’anno successivo al risveglio con la bella stagione, si disperdono per raggiungere lo stadio finale ed impuparsi in luoghi separati.
Il bruco, lungo circa 3 cm, è nerasto ed irto di piccole protuberanze pelose ed ha la testa di color arancione vivo. La pupa ha una incubazione di circa tre settimane, un periodo che corrisponde a grandi linee alla vita stessa di questa farfalla. Piante ospiti Plantago lanceolata e Veronica sp.
Sinonimi
Papilio cinxia Linnaeus, 1758; Mellicta cinxia Billberg, 1820.
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