Famiglia : Bromeliaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Brasile (Espirito Santo) dove cresce nelle foreste costiere su pendii rocciosi montani intorno a 1000 m di altitudine.
Il genere è dedicato al botanico olandese Willem Hendrik de Vriese (1806-1862); la specie è dedicata all’orticultore e raccoglitore statunitense Mulford Bateman Foster (1888-1978).
La Vriesea fosteriana L.B.Sm. (1943) è una specie erbacea sempreverde, monocarpica (fruttifica una sola volta e poi muore), acaule, epifita e litofita, presenta una rosetta imbutiforme fino a circa 1 m di diametro formata da numerose foglie coriacee disposte a formare una cavità centrale solitamente riempita d’acqua.
Le foglie sono arcuate, oblunghe, di 50-60 cm di lunghezza e circa 10 cm di larghezza, con apice arrotondato e irregolari bande di colore bruno rossastro intervallate da strisce verdi o giallastre, in particolare nella pagina inferiore.
L’infiorescenza, al centro della rosetta, è costituita da un robusto scapo floreale, lungo fino a circa 1 m, di colore verde punteggiato di rosso bruno, ricoperto da brattee disposte a spirale, lunghe 6-10 cm, anch’esse di colore verde punteggiato di rosso bruno.
Lo scapo termina con una infiorescenza semplice, lunga 20-25 cm, ricoperta da brattee imbricate disposte su due file opposte (distiche) di colore crema punteggiato di rosso bruno al cui interno si sviluppano i fiori tubolari, lunghi circa 5 cm, con sepali lunghi 3 cm verdi punteggiati di rosso bruno e petali ovali, lunghi circa 4 cm, di colore giallo pallido con apice rosso bruno.
I fiori, ricchi di nettare, sono impollinati dai pipistrelli, durano una sola notte ed emanano un odore sgradevole. I frutti sono capsule contenenti numerosi semi provvisti di pappo (appendice piumosa che ne favorisce la dispersione tramite il vento). Si riproduce, per seme, per micropropagazione e a livello amatoriale per via vegetativa tramite le nuove piante che nascono alla base della pianta e che possono essere staccate quando hanno raggiunto una dimensione pari almeno ad un terzo di quella della pianta madre.
Specie tra le più ornamentali del genere Vriesea, in particolare per il fogliame, la cui colorazione si intensifica con la luce e l’età, è stata scoperta solo nel 1940, ma è diventata in breve tempo molto popolare, ha dato origine a numerosi ibridi e ne sono state selezionate diverse varietà per tonalità di colore. Coltivabile all’aperto nelle zone a clima tropicale e subtropicale umide, e marginalmente in quelle temperato calde, al riparo dalle piogge invernali, dove po’ sopportare temperature fino a circa -2 °C per brevissimo periodo; richiede pieno sole o leggera ombreggiatura e substrati molto aerati, porosi, drenanti e ricchi di sostanza organica. Altrove va coltivata in vaso per potere essere riparata durante i mesi più freddi in luogo molto luminoso, con temperature minime che è preferibile non scendano sotto 14 °C, su substrati molto aerati, porosi, drenanti, ricchi di sostanza organica e con aggiunta di sabbia grossolana. Richiede una elevata umidità ambientale che può essere incrementata con nebulizzazioni utilizzando acqua a temperatura ambiente e non calcarea per evitare antiestetiche macchie sulle foglie.
In estate è conveniente lasciare dell’acqua nella cavità centrale formata dalla rosetta di foglie, rinnovandola frequentemente per evitare che diventi un focolaio larvale di zanzare, mentre in inverno è preferibile lasciarla piuttosto asciutta, in presenza di basse temperature, per evitare possibili marciumi.
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