Famiglia : Rhizophoraceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è distribuita lungo le coste, gli estuari e le lagune del Belize, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Giamaica, Guiana Francese, Guinea, Guyana, Honduras, Messico (Baja California, Nayarit, Sonora, Tamaulipas e Veracruz), Nicaragua, Nigeria, Panama, Perù, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Senegal, Sierra Leone, Suriname, U.S.A. (Florida) e Venezuela, dove cresce nella zona intertidale (zona di transizione terra-mare soggetta al flusso e riflusso delle maree), su vari tipi di substrato, formando fitte foreste (mangrovie).
Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “rhiza” = radice e “phero” = portare, con riferimento alle numerose radici aeree che sostengono i fusti; il nome specifico è quello spagnolo della pianta, a sua volta derivato da quello utilizzato dagli indigeni dell’area caraibica.
Nomi comuni: american mangrove, mangrove, red mangrove (inglese); manglier chandelle, manglier rouge, palétuvuier, palétuvier rouge (francese); mangrovia rossa (italiano); guaparaibo, mangue, mangue bravo, mangue de sapoteiro, mangue robeira, mangue tan, mangue verdadeiro, mangue vermelho (portoghese – Brasile); apareiba, canaro, candelón, mangle, mangle colorado, mangle dulce, mangle gateador, mangle geli, mangle injerto, mangle prieto, mangle rojo, mangle tinto, mangle zapatero (spagnolo); mangrovebaum (tedesco).
La Rhizophora mangle L. (1753) è un arbusto o piccolo albero sempreverde alto 3-10 m, con tronco eretto e cilindrico di 10-30 cm di diametro, anche se in certe situazioni può superare i 25 m di altezza, dalla corteccia liscia e bruno-rossastra, sostenuto da numerose, intricate e arcuate radici aeree rossicce simili a trampoli, semplici o ramificate, che si dipartono dalla parte inferiore del tronco e dai rami bassi e che possono estendersi fino a oltre 2 m.
Le radici aeree, oltre al compito di ancoraggio, hanno quello di ossigenare la porzione di radice immersa nel sedimento tramite particolari strutture di forma lenticolare (“lenticelle”) che assicurano gli scambi gassosi con l’esterno e che si aprono e si chiudono a seconda del livello della marea.
Le foglie sono opposte, semplici, da ellittiche ad obovate, spesse e coriacee, lunghe 5-15 cm e larghe 3-8 cm, con margine intero leggermente ricurvo, di colore verde intenso lucido superiormente, verde giallastro inferiormente, raggruppate all’estremità dei rami.
Infiorescenze ascellari, su un peduncolo lungo 4-7 cm, costituite solitamente da 2-4 fiori ermafroditi con calice campanulato a 4 lobi di colore verde giallastro, corolla con 4 petali lineari-lanceolati, lunghi 0,7-1,2 cm e larghi 0,4 cm, di colore da bianco a giallo pallido e pelosi ai margini, e 8 stami.È una specie vivipara, i frutti sono bacche bruno-verdastre coniche, lunghe 1,5-2,5 cm contenenti un solo seme che germina sulla pianta, formando in 8-12 mesi dalla fecondazione un ipocotile con una radice embrionale (propagulo), lungo 15-30 cm, prima di staccarsi per infiggersi nel fondo melmoso o essere trasportato dalle correnti o dalle maree, potendo sopravvivere galleggiando fino a 12 mesi prima di trovare una situazione di acque poco profonde e calme favorevole all’ ancoraggio.
La fioritura e fruttificazione ha luogo durante tutto l’anno. Si riproduce tramite i propaguli inseriti su substrato argillo-limoso per una profondità di non più di 7 cm e con un livello di acqua massimo di 20 cm, non necessitano di acqua salata per il loro sviluppo, anche se questa può limitare l’attacco di agenti patogeni; la prima fioritura ha luogo tra 4 e 6 anni di età.
Specie da clima tropicale e subtropicale, cresce orientativamente tra il 28° parallelo nord e sud, essendo la temperatura il fattore limitante, valori prossimi a 0 °C per tempi prolungati sono letali.
Richiede pieno sole e può vivere sia in acque dolci che con salinità fino al 90‰ (quella dell’acqua di mare è approssimativamente 35‰), anche se l’intervallo ottimale di salinità è tra 8 e 26‰; tra le mangrovie è quella che può crescere in condizioni di maggiore immersione del suolo e di salinità, e per questo è considerata una pianta pioniera nella zona di transizione terra-mare.L’ecosistema delle mangrovie, in cui spesso la Rhizophora mangle è la specie dominante, riveste un ruolo notoriamente importante nel proteg- gere le coste dall’erosione durante le tempeste, agire da punto di accumulo dei sedimenti, offrire un ambiente favorevole per la fauna in genere e in particolare per la riproduzione di numerose specie di pesci e di crostacei, le foglie in decomposizione infatti forniscono substrato e alimento per numerosi microrganismi che fanno parte della loro catena alimentare. Il legno presenta una densità elevata, tra 830 e 1100 kg/m3 in dipendenza del minore o maggiore contenuto di umidità, e viene utilizzato variamente nelle costruzioni, per mobili rustici e per produrre carbone di ottima qualità. La corteccia è una fonte di tannino (15-35% del suo peso secco) utilizzato localmente nei coloranti e nella medicina tradizionale.
La Rhizophora mangle è l’emblema dello stato venezuelano del Delta Amacuro.
Sinonimi: Rhizophora samoensis (Hochr.) Salvoza (1936); Rhizophora americana Nutt. (1842); Bruguiera decangulata Griff. (1854).
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