Famiglia : Blanidae
Testo © Prof. Giorgio Venturini
Il Blano cinerino (Blanus cinereus Vandelli, 1797) è un rettile squamato della famiglia Blanidae, clade degli Amphisbaenia. Il genere Blanus, in passato inserito nella famiglia Amphisbaenidae, è considerato uno dei più primitivi rappresentanti degli Amphisbaenia e comprende un piccolo numero di specie (5-8 a seconda degli autori), presenti nelle regioni mediterranee dell’Europa e del Nord Africa.
Il nome deriva dal greco “blanos”(βλάνος), = “cieco, che vede male” e dal latino “cinis, cineris”, cenere, per il colore del tegumento di molti esemplari.
Zoogeografia
Il Blanus cinereus, è l’unica anfisbena europea ed è presente nella Spagna centrale e meridionale e in Portogallo. Le altre specie del genere Blanus sono presenti in Marocco e in Turchia. Esemplari attribuiti a Blanus cinereus descritti in Marocco sono probabilmente da ascrivere ad altra specie.
Uno studio condotto sul DNA nucleare e mitocondriale di numerose popolazioni di Blanus, provenienti da aree diverse della penisola Iberica ha mostrato la presenza di due gruppi ben distinguibili come distribuzione geografia e caratteri molecolari.
Anche l’analisi morfologica condotta con tecniche morfometriche conferma la presenza di una suddivisione, statisticamente significativa, in due gruppi diversi. Su queste basi è stata proposta, e largamente, anche se non unanimemente, accettata dagli specialisti, la suddivisione in due distinte specie: Blanus cinereus, presente soprattutto nella Spagna centrale, e Blanus mariae, presente nelle regioni sud-occidentali della penisola. Il nome mariae è stato coniato in onore della madre di uno degli studiosi che hanno proposto la nuova specie.
Ecologia-Habitat
Il Blano cinerino è una specie fossoria, termofila, che occupa ambienti fino alla quota di circa 1700 m. Questi rettili occupano una grande varietà di habitat, dalle foreste ai giardini e alle zone sabbiose.
Prediligono terreni umidi e ricchi di humus, con suolo sciolto e rocce sparse, che gli permettono di scavare con facilità i suoi tunnel alla ricerca di prede e soprattutto di raggiungere delle zone con temperature idonee alle sue esigenze termiche.
Essendo questo animale un termoregolatore ciò è essenziale per poter mantenere una temperatura corporea ottimale con il minimo dispendio energetico.
Morfofisiologia
Per i caratteri generali di questi rettili si rimanda alla scheda di Amphisbaena fuliginosa.
Il corpo è cilindrico e ricorda quello di un verme come il lombrico, grazie anche alla pelle rivestita da squame disposte ad anelli, alla testa piccola e con l’estremità arrotondata, approssimativamente simile alla coda e anche al tipo di movimenti a fisarmonica che l’animale adotta sia per spostarsi in superficie che per scavare le sue gallerie.
Gli occhi sono molto piccoli e ricoperti da una squama traslucida che li protegge durante le attività di scavo, che sono svolte con il muso robusto e corazzato da grandi e spesse squame. La lunghezza corporea dell’adulto oscilla tra i 15 e i 25 cm (di cui circa un decimo a carico della coda, cioè della porzione posteriore alla cloaca) e il colore varia dal rosa al violetto al bruno-grigiastro. I denti sono piccoli e aguzzi.
La lingua è bifida e svolge un ruolo importante nella chemio sensibilità, legata alla predazione ma anche alla percezione della presenza di nemici, al riconoscimento territoriale e ai rapporti intra-specifici in relazione all’accoppiamento.
Sia nei maschi che nelle femmine sono visibili i pori delle ghiandole pre-cloacali, che secernono delle sostanze con la funzione di marcare il territorio, in particolare le pareti dei tunnel, e che, essendo diverse nei due sessi, svolgono la funzione di feromoni per la ricerca e la attrazione del partner.
La pelle viene mutata periodicamente (ecdisi) e l’animale si spoglia dell’esuvia intera, come nel caso dei serpenti, e non a frammenti come nelle lucertole.
A prima vista è difficile distinguere la testa dalla coda e questo, insieme alla capacità di muoversi sia in avanti che in dietro, rappresenta un vantaggio per l’animale quando deve sfuggire a un predatore. In caso di aggressione la coda può essere abbandonata con un fenomeno di autotomia, ma non può essere rigenerata completamente. Morfologicamente i due sessi non sono distinguibili.
In seguito alle abitudini prevalentemente sotterranee di questo rettile, la vista è assai ridotta e permette di percepire soltanto dei cambiamenti nell’intensità della luce. Al contrario, oltre al notevole sviluppo della chemiocezione, quello dell’udito rappresenta il più importante apparato sensoriale. Grazie alla particolare morfologia della columella, l’osso che in questi animali è equivalente alla staffa del nostro orecchio medio, il Blanus cinereus è in grado di percepire con grande sensibilità le più piccole vibrazioni del terreno, e quindi di essere avvertito della presenza di prede, predatori o possibili partner.
Etologia-Biologia Riproduttiva
L’animale è attivo per tutto l’anno, ma soprattutto in primavera ed estate e dopo periodi piovosi.
Il Blano cinerino viene predato da rettili come grosse lucertole e serpenti, uccelli rapaci e anche da mammiferi come la volpe o il cinghiale. In caso di aggressione una delle strategie difensive è quella di arrotolarsi strettamente, formando una sorta di palla.
La alimentazione è basata soprattutto su insetti e larve di insetti e eccezionalmente di piccole lucertole.
Il periodo riproduttivo va da febbraio a giugno e la maggior parte degli accoppiamenti si osserva tra aprile e maggio.
La femmina depone un singolo uovo, che viene sepolto nel terreno. Dopo un’incubazione di circa 70-80 giorni nasce un piccolo della lunghezza di circa 8 cm.
Sinonimi
Amphisbaena Cinerea Baptista, 1783; Amphisbaena reticulata Thunberg in Holmer, 1787; Amphisbaena rufa Hemprich 1820; Amphisbaena oxyura Wagler 1824.