Famiglia : Viperidae
Testo © Dr. Gianni Olivo
Con il nome di Vipere della notte (Causus) si designa un gruppo di serpenti velenosi ascritti ai viperidi che sono tra i più primitivi in assoluto. Le zanne velenifere sono proporzionalmente più corte e l’apparato deputato all’erezione delle stesse molto meno sofisticato che nel genere Bitis o Atheris. Mentre nella maggior parte dei viperidi e dei crotalidi, l’osso prefrontale interagisce con il frontale, provocando il basculamento delle zanne da adagiate conto il palato ad erette, nelle vipere della notte l’erezione è consentita solo da una rotazione parziale del mascellare superiore, con una mobilità, quindi, meno perfetta.
Altra caratteristica che le differenzia dal resto dei viperidi è l’occhio a pupilla rotonda e la presenza di squame cefaliche grandi (la maggior parte delle vipere le hanno piuttosto piccole). Inoltre la dieta è più ristretta, consistendo quasi esclusivamente in batraci, rane e rospi. Il fegato è molto sviluppato ed arriva a superare l’apice del muscolo cardiaco ed anche i reni sono allungati e di notevoli dimensioni. Per quanto riguarda, infine, la riproduzione, è di tipo oviparo e non ovoviviparo.
La vipera della notte verde (o di velluto) (Causus resimus Peters, 1862) è un piccolo serpente, lungo in media da 30 a 65 cm, con punte massime di 75 (le femmine sono più grandi), di colore verde, che va dal verde brillante al giallastro, fino al verde scuro, talvolta con minute e sparse macchioline scure.
La testa è piccola e poco distinta dal corpo, l’occhio di media grandezza ed a pupilla rotonda, è di colore giallo. La parte sommitale della testa è ricoperta da 9 squame cefaliche di grandi dimensioni e l’apice del muso è leggermente rilevato a “babbuccia di sultano” ma molto meno che nella specie Causus defilippi. Il corpo è cilindrico, rivestito da squame che hanno una particolare consistenza, per cui non solo alla vista, ma anche al tatto, questo rettile sembra vellutato.
Dette squame sono organizzate, a metà lunghezza, in 19-21 file, ma esemplari dell’Etiopia arrivano a 23 file, mentre la serie di squame ventrali va da 130 a 155. La gola e le parti ventrali sono più chiare, gialle o color crema e sulla testa è spesso evidente una V scura. Complessivamente si tratta di uno dei più bei serpenti, merito sia dell’aspetto vellutato, sia del colore verde, su cui spicca in maniera quasi sfacciata, il blu scuro della lingua bifida, quando il rettile la fa dardeggiare attraverso l’apposita apertura labiale.
Quando il serpente è irritato, gonfia il corpo fino quasi al doppio del suo diametero ed emette sonori sibili e, quando ciò avviene, si rende evidente anche il colore blu vivido della parte nascosta delle squame. Inoltre può sollevare la parte anteriore del corpo per cercare di intimidire l’avversario, a volte andandogli incontro ed appiattendo il collo come un cobra verde in miniatura. Questo atteggiamento intimidatorio è comune anche ad altre specie di Causus.
Si tratta, quindi, di un serpente ben difficile da confondere con altri: nessun serpente di colore verde brillante, in Africa, presenta un corpo così corto e tozzo, anzi, la maggior parte delle specie di colore verde, che si tratti di specie velenose, come mamba verdi e boomslang, o di specie innocue, come i vari grass snakes, tendono ad essere sottili e slanciati.
La vipera della notte verde è animale terricolo, anche se sono descritti casi in cui si arrampica, laboriosamente, su bassi cespugli, si muove lentamente, ma il morso è pronto e veloce. A dispetto del nome, è spesso attivo anche di giorno, specie dopo pesanti piogge, quando abbondano i batraci, sua preda quasi esclusiva e non è raro vederlo disteso ad assorbire calore, soprattutto dopo una notte fredda. A suo agio anche in acqua, nuota molto bene ed è in grado di insidiare rane e girini e, forse, anche pesci di piccole dimensioni. Si rifugia in buche del terreno, gallerie di roditori, termitai, oppure sotto detriti e foglie o pietre appiattite.
La distribuzione è ampia ma capricciosa. In Angola vi è un’ampia area dove è presente, specialmente lungo la costa, un’altra area è nella zona dei Grandi Laghi ed un’altra ancora nel Sudan meridionale e nell’Etiopia Sud-orientale. La parte settentrionale del Congo, il Camerun ed il confine Camerun-Chad ospitano piccole popolazioni ed io ne vidi uno sul fiume Oubangui. L’habitat preferito è la savana umida, a bassa quota, con alte erbe e presenza di acqua.
La riproduzione è ovipara e la femmina depone da 4 a 12 uova, che richiedono circa 4 mesi a schiudere, permettendo la fuoriuscita di piccoli lunghi circa 10 cm.
Il veleno è poco studiato e non pare molto tossico per l’uomo, tuttavia le ghiandole velenifere sono le più lunghe tra i serpenti, non essendo confinate alla regione della parotide, ma si estendono per lungo tratto nel collo del rettile, ai due lati della colonna vertebrale e sono lunghe anche 10 cm, con lunghi dotti salivari che le connettono alle zanne velenifere. A dispetto di questo impressionante arsenale, tuttavia, l’inoculazione pare poco efficace, con un gocciolamento più che un vero fiotto di veleno che fuoriesce dalle zanne cave, inoltre il veleno ha tossicità limitata e causa generalmente dolore e tumefazione, ma senza necrosi.
Alcuni casi, un tempo riportati, di presunti avvelenamenti letali da esemplari del genere Causus, pare si siano rivelati, in seguito, errori di identificazione, forse per confusione con altre specie di rettili. Il siero polivalente è parzialmente efficace su un paio di specie ma non su tutte e comunque non è generalmente necessario, in quanto il trattamento raccomandato consiste in attento monitoraggio del paziente e trattamento sintomatico (analgesici, antiedemigeni) ed eventualmente antibiotico. Consigliata immunizzazione o richiamo antitetanica.
Nomi comuni : Inglese: Green night adder, Velvety night adder; Tedesco: Grüne Nachtotter; Francese: Vipère nocturne verte, Resimus de Causus; Italiano: Vipera della notte verde, Vipera della notte di velluto.
→ Per nozioni generali sui Serpentes vedere qui.
→ Per apprezzare la biodiversità dei SERPENTI cliccare qui.