Testo © Dr. Davide Guadagnini
L’ordine dei Caprimulgiformi (Caprimulgiformes) appartiene alla classe degli Uccelli (Aves), all’infraclasse dei Neognati (Neognathae) ed al clade dei Cipselomorfi (Cypselomorphae).
Conta quatto famiglie: Caprimulgidae, Podargidae, Steatornithidae, Nyctibiidae.
Sono un ordine di uccelli che presentano delle caratteristiche abbastanza omogenee. Le specie appartenenti alle quattro famiglie dell’ordine hanno, infatti, tutte livree e comportamenti che le rendono molto criptico-mimetiche negli ambienti in cui vivono.
Il piumaggio è molto soffice e presenta, in prevalenza, colorazioni grigie-marroni-rossicce con screziature, macchiettature e marmorizzazioni più scure e più chiare che richiamano le colorazioni dei tronchi, rami, cortecce, foglie secche, rocce, del terreno e dei suoli presenti negli areali di distribuzione di questi volatili.
Tutte le specie hanno occhi grandi e vista acuta. In questi uccelli l’udito è eccellente e sono dotati di bocche larghe e di conseguenza di becchi ampi come estensione ma piccoli e corti come dimensione, i becchi hanno apici uncinati.
Tutte le specie, ad eccezione dei Guaciari che si nutrono di alimenti vegetali, sono predatrici nutrendosi in prevalenza di insetti e piccoli animaletti; hanno principalmente abitudini crepuscolari-notturne, il loro volo è silenzioso.
Hanno teste squadrate e voluminose. Le zampe sono piuttosto corte e poco evidenti (nascoste) sia quando gli uccelli sono in volo che quando sono posati; l’andatura al suolo o su posatoi è piuttosto goffa e impacciata quando non diventa addirittura strisciante. Hanno dimensioni medie e forme piuttosto allungate.
Questo ordine, con una differente distribuzione delle famiglie e delle specie esistenti, ha una distribuzione praticamente cosmopolita avendo dei rappresentanti del genere viventi in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide. La classificazione tassonomica degli uccelli appartenenti all’ordine dei Caprimulgiformi è stata oggetto di molte revisioni e di confronti continui; solo recentemente è stata strutturata con il riconoscimento delle quattro famiglie sopra indicate.
In passato, per le abitudini predatorie prevalentemente notturne, gli occhi grandi, il colore e il volo silenzioso sono stati paragonati e considerati affini ai rapaci notturni (Strigiformes). Altre volte, per le ali lunghe e le zampe corte abbinate alla conformazione da volatori agili e leggeri sono stati considerati affini ai rondoni (Apodiformes). Altre volte ancora sono “transitati” in ordini, appartenenti alla classe Aves, ancora differenti. A complicare il tutto è stato anche lo scarsissimo reperimento di resti fossili di uccelli antenati estinti aventi legami di parentela con i Caprimulgiformi attualmente viventi.
Alla famiglia dei Caprimulgidae appartengono gli uccelli chiamati volgarmente “Succiacapre”. Questa famiglia è distribuita con numerose specie nel vecchio e nuovo mondo. Hanno dimensioni medio piccole e una forma che ricorda quella di grandi rondoni bruno-rossiccio-grigiastri. L’apertura boccale è molto ampia arrivando fin sotto la proiezione degli occhi ed è circondata di piume modificate di tipo tattile. Le narici sono in parte nascoste dalle piume, il collo è corto. Hanno zampe piccole con tarsi brevi, in parte piumati. Le tre dita rivolte anteriormente sono congiunte fino alla prima falange. Il dito medio ha un’unghia peculiare, foggiata a pettine sul lato interno. Le ali sono lunghe e dotate di una decina di penne primarie. La coda è piuttosto lunga e arrotondata; è costituita da una decina di penne timoniere e in alcune specie è dotata di particolari penne ornamentali ancora più lunghe del resto della coda.
Il Succiacapre è così chiamato per l’antica credenza che vada di notte nelle stalle a mungere le capre; anche il nome latino della famiglia ha lo stesso significato così come il nome all’ordine stesso che quindi deriva anch’esso dai Succiacapre.
L’origine di questa leggenda nacque per l’abitudine, di questo uccello, di entrare nelle stalle e nei recinti dove si ricovera il bestiame svolazzando e cacciando gli insetti notturni che in questi luoghi, essendo attratti dal bestiame, sono più numerosi. La bocca molto grande e ampiamente spalancabile ha contribuito a far credere che, questi uccelli, potessero succhiare il latte dalle mammelle.
Pochi uccelli hanno ricevuto tanti nomi come gli uccelli appartenenti alla famiglia dei Caprimulgidae: il succiacapre è infatti noto anche con il nome di “Nottolone” per le sue abitudini notturne; è stato chiamato “Ingoiavento” perché vola tenendo la bocca aperta per cacciare; altro nome è “Covaterra” perché sta posato accucciato a terra per mimetizzarsi sembrando in cova anche quando non lo è; altro nome assegnatoli è “Portaquaglie” perché il suo arrivo, in Italia, coincide con quello delle quaglie (Coturnix coturnix), ecc..
La famiglia dei Caprimulgidae conta più di 90 specie viventi distribuite nel Vecchio Mondo (Caprimulgus europaeus) e nel Nuovo.
Alla famiglia Podargidae appartengono uccelli di taglia mediamente più grande rispetto ai succiacapre; sono anche più massicci e tozzi. Vengono chiamati “ Bocche di rana” per le grandi bocche che possono grandemente spalancare, molti altri nomi locali li assimilano erroneamente a dei rapaci notturni. La colorazione è sempre mimetica ma avendo abitudini prevalentemente arboricole si mimetizzano maggiormente con i tronchi e i rami degli alberi. Cacciano in modo più attivo rispetto ai succiacapre piombando sulle prede che attendono e avvistano dai loro posatoi. Vivono nelle regioni sud orientale del mondo; dall’India all’Australia (Podargus strigoides). Le specie appartenenti a questa famiglia sono una dozzina.
Alla famiglia Steatornithidae appartiene una sola specie unica anche per le peculiari abitudini di vita; trattasi del Guaciaro (Steatornis caripensis). Questa specie vive solo in Sud, e in alcune zone del centro, America. La sua unicità è data dal fatto di essere l’unica specie vegetariana appartenente a questo ordine; si nutre esclusivamente di frutti oleosi, principalmente di palma. Altro fatto che lo rende ulteriormente unico è quello di essere l’unico uccello frugivoro e notturno allo stesso tempo. Di giorno, il Guaciaro, vive e riposa in grotte e caverne che utilizza anche per riprodursi.
Infine alla famiglia Nyctibiidae appartengono 7 specie di uccelli distribuiti in Centro e Sud America e che occupano la stessa nicchia ecologica, avendo abitudini simili, occupata dall’altra parte del mondo dai Podarghi. Anche i Nyctibius, infatti, hanno abitudini arboricole e cacciano partendo da un posatoio. Hanno una conformazione che è una via di mezzo tra i Succiacapre e i Podarghi, mancano le penne tattili (simili a peli) del becco. Anche gli uccelli appartenenti a questa famiglia hanno quindi abitudini alimentari carnivore nutrendosi in prevalenza di insetti e di qualche piccolo animaletto e sono notturni passando le ore diurne appollaiati su rami in modo criptico. A differenza dei Podarghi non costruiscono il nido e l’unico uovo deposto viene deposto e covato su una qualsiasi minima base d’appoggio offerta da un ramo spezzato od orizzontale.