Lygaeus equestris

Famiglia : Lygaeidae


Testo © Prof. Santi Longo

 

Protetta dalla sua livrea d’avvertimento aposomatica, la Cimice rossonera (Lygaeus equestris) è molto comune in gran parte dell’Europa.

Protetta dalla sua livrea d’avvertimento aposomatica, la Cimice rossonera (Lygaeus equestris) è molto comune in gran parte dell’Europa © Joan Escobet Casals

La Cimice rossonera, Lygaeus equestris (Linnaeus, 1757), è un Rincote Eterottero della famiglia Lygaeidae Schilling,1829, che comprende circa un migliaio di specie caratterizzate dal corpo di piccole o medie dimensioni oblungo dalle colorazioni scure o rossastre, ovvero rosse, o arancione, e nere.

Le antenne sono formate da 4 articoli e i femori delle zampe anteriori sono spesso rigonfi e dotati di processi aguzzi.

Alcune specie sono meiottere o brachittere ovvero con ali ridotte rispetto a quelle di forme affini.

Lungo 10-12 mm, Lygaeus equestris è un insetto fitomizo, che si nutre cioè di umori vegetali col suo apparato pungente succhiante.

Lunga 10-12 mm, è un insetto fitomizo, che si nutre cioè di umori vegetali col suo apparato pungente succhiante © Pete Woodall

Sono insetti denominati fitomizi poiché con l’apparato pungente succhiatore si nutrono di umori vegetali.

Il corredo cromosomico di alcune specie è stato oggetto delle prime importanti ricerche genetiche sull’eredietarietà.

Il nome del genere Lygaeus istituito da Fabricius nel 1904, deriva dall’aggettivo “lygaios” che significa oscuro, fosco, tenebroso (da “lùghe”, crepuscolo) che nella mitologia greca è il nome dell’acarnico padre di quella Policasta, moglie di Icaro e madre di Penelope, di Aliseo e di Leucadio.

Il capo di Lygaeus equestris è breve, provvisto di piccoli occhi semplici, detti ocelli, e di vistosi occhi composti.

Il capo è breve, provvisto di piccoli occhi semplici, detti ocelli, e vistosi occhi composti © Barış Çerçi

L’epiteto specifico equestris dal latino equestre fa riferimento al ceto sociale dei cavalieri.

Zoogeografia

È una specie diffusa nella Paleartide ed è molto comune in gran parte dell’Europa, soprattutto centrale e meridionale ed è segnalata in Iran.

Ecologia-Habitat

L’accoppiamento di Lygaeus equestris è primaverile. Le femmine depongono sul velenoso Vincetoxium hirundinaria. Le larve, nutrendosi dei semi, diventano tossiche e sono evitate dai predatori.

L’accoppiamento è primaverile. Le femmine depongono sul velenoso Vincetoxium hirundinaria. Le larve, nutrendosi dei semi, diventano tossiche e sono evitate dai predatori © Francisco Rodriguez

Tutti gli stadi biologici di Lygaeus equestris vivono nei prati e lungo i margini soleggiati di aree boschive dove è presente la velenosa Apocynacea ospite Vincetoxium hirundinaria Medik, alla quale sono vincolate le monofaghe giovani neanidi.

Morfofisiologia

Gli adulti misurano da 10 a 12 mm di lunghezza. Il corpo ha forma ovale con ali sviluppate; il tegumento ha una vistosa colorazione di avvertimento, o aposomatica, caratterizzata da due bande trasversali che formano una croce nera al centro delle ali anteriori, o emielitre, di colore rosso e da un punto bianco sulle ali posteriori membranacee che, allo stato di riposo, si sovrappongono.

Ai primi freddi Lygaeus equestris è una specie gregaria. A sinistra alcuni adulti e a destra adulti frammisti a ninfe a vari stadi di crescita.

Ai primi freddi è una specie gregaria. A sinistra alcuni adulti e a destra adulti frammisti a ninfe a vari stadi di crescita © Per Arvid Åsen (sinistra) e © Marcell Kárpáti

Il capo è breve, e provvisto sia di occhi semplici, od ocelli che di occhi composti vicino ai quali è presente una banda nera più larga di quest’ultimi. Le antenne sono formate da 4 articoli il secondo dei quali è leggermente ingrossato e più lungo dei due successivi.

Il labbro inferiore, o rostro, formato da 4 segmenti, è docciforme e allo stato di riposo, accoglie gli stiletti boccali.

La parte dorsale del primo segmento del torace, o pronoto, è trapezoidale con una costrizione anteriore breve e marcata.

Un albero in abito invernale con numerose aggregazioni di Lygaeus equestris.

Un albero in abito invernale con numerose aggregazioni di Lygaeus equestris © Jindra Lacko

Lo scutello del secondo segmento toracico degli adulti di Lygaeus equestris è breve; e si differenzia da quello delle specie congeneri poiché è privo di setole dritte ma presenta solo piccoli peli.

Sulle ali anteriori, di pertinenza di tale secondo somite sono presenti due bande trasversali.

Il terzo segmento del torace reca le ali posteriori membranacee più chiare nella parte prossimale; su ciascuna delle quali, percorsa da 4 o 5 nervature, si evidenzia una macchia bianca rotonda che, quando le ali sono sovrapposte, appare unica.

Le zampe hanno tarsi formati da tre segmenti. I femori delle zampe anteriori sono dilatati.

Nella parte dorsale degli uriti addominali sono presenti le aperture respiratorie o stigmi.

I primi due stadi giovanili, o neanidi, riconoscibili per l’assenza degli abbozzi alari, sono di colore rosso con zampe e antenne nere.

I successivi tre stadi preimmaginali, o ninfe, presentano dorsalmente gli abbozzi alari di colore nero.

Essi si alimentano anche degli umori di piante diverse da quelle delle monofaghe neanidi.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Nella stagione fredda molti adulti insieme ad alcune ninfe si aggregano in gruppi, più o meno numerosi, sotto le pietre, sulla corteccia di grandi alberi, o fra le foglie al suolo.

In primavera riprendono l’attività e si alimentano pungendo i semi di varie piante; raggiunta la maturità sessuale si accoppiano e le femmine ovidepongono sulle piante nutrici delle neanidi.

Lo sviluppo postembrionale è di tipo eterometabolico con stadi giovanili simili agli adulti.

Dalle uova sgusciano le neanidi di prima età che, come quelle dello stadio successivo, sono monofaghe e si nutrono solamente dei semi della velenosa Apocynacea che conferisce loro tossicità nei confronti dei predatori.

Possono allora riunirsi in folti gruppi su cortecce, pietre o fra le foglie al suolo.

Possono allora riunirsi in folti gruppi su cortecce, pietre o fra le foglie al suolo © Ann-Sophie Qvarnström

Ai due stadi neanidali seguono le tre età ninfali, riconoscibili dalla presenza degli abbozzi alari e infine gli adulti che si alimentano pungendo e succhiando gli umori di numerose piante.

Sinonimi

Cimex equestris Linnaeus, 1758. Sono state descritte le tre sottospecie Lygaeus equestris equestris (Linnaeus, 1757); Lygaeus equestris lactans (Horvath & G., 1899) e Lygaeus equestris sicilianus (Wagner, 1955).

 

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