Testo © Pierluigi Angeli
Famiglia: Tricholomataceae R. Heim ex Pouzar, 1983.
Genere: Tricholoma (Fries) Staude, 1857.
Sezione: Rigida (Fries) emend. M. Bon.
Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) Kumm, 1871.
Il termine specifico deriva dal latino “saponáceus” = attinente il sapone.
Si tratta di una specie che fruttifica dalle zone mediterranee fino alle zone alpine, adattandosi perfettamente a qualsiasi tipo di bosco sia di latifoglie sia di conifere, indifferente al substrato.
Fruttifica dall’estate inoltrata all’autunno.
In Italia non mi risulta che abbia nomi dialettali; in Francia è conosciuto con il nome di “Tricholome à odeur de savon”; per la Spagna: in Castellano “Tricoloma de olor a jabón”; in Cataláno “tricoloma d’olor de sabó”; in Euskara “Ziza xaboisain”. In Germania è conosciuto con il nome di “Seifen-Ritterling”; in Inghilterra “soap-scented toadstool”, “soapy knight” o “soap tricholoma”.
Per la descrizione del genere vedere la voce Tricholoma columbetta.
Descrizione della Sezione
Alla sezione Rigida sono ascritti carpofori con cuticola prima bianco-olivaceo poi grigio-verdastro, liscia, ± glabra, asciutta, talvolta appena untuosa, con fibrille innate più scure. Carne con odore che evoca il sapone di Marsiglia, sapore amaro. Giunti a fibbia presenti soprattutto nelle ife dell’imenoforo; pileipellis formata da ife ± intrecciate con terminali appena rialzati, pigmento debole.
Descrizione della specie
Cappello: 3-10 cm, inizialmente emisferico, poi piano-convesso ed infine piano, con umbone ottuso poco pronunciato, a volte assente; margine dapprima involuto poi arrotondato infine quasi disteso, lobato, raramente scanalato. Cuticola separabile parzialmente, liscia, glabra, untuosa nel giovane poi asciutta, con fibrille radiali più scure, talvolta screpolato o debolmente rugoso, il colore è variabile, grigio verdastro, grigio-bruno chiaro, giallo-verdastro, bianco-ocraceo.
Imenio: lamelle spaziate, smarginate, decorrenti per un breve filetto, larghe, elastiche all’inizio, intercalate da lamellule; prima bianche poi crema-olivastre; filo irregolare intero.
Gambo: 5-10 × 1-2 cm, slanciato, cilindrico, rastremato verso il basso, quasi radicante, a volte panciuto, pieno poi fistoloso, fibroso, bianco sotto le lamelle, biancastro con fibrillature bruno-verdastre, grigio-verdastre, la base tende a divenire bruno-ocraceo.
Carne: spessa, soda, compatta, infine fibrosa, bianca, tende ad arrossare al taglio specie verso la base del gambo. Odore caratteristico di sapone di Marsiglia, sapore amarognolo non farinoso.
Habitat: cresce a fine estate e in autunno anche inoltrato, a gruppi anche numerosi, ubiquitario, dalla pianura alle Alpi.
Commestibilità: non commestibile, anche se non tossico, da rifiutare per il sapore e l’odore.
Microscopia. Spore: ellissoidali, lisce, in parte guttulate, con apicolo pronunciato, 5-6 × 3,5-4,5 µm. Q = 1,47. Basidi: clavati, cilindrici, tetrasporici, con giunti a fibbia, 25-29 × 5-6 µm.
Osservazioni. È una specie che ha numerose varietà e forme, ma si può riconoscere facilmente osservando le tinte del cappello, che hanno sempre un miscuglio di verde e bianco crema, o di verde e grigio. Le varietà e le forme sono: var. atrivirens (Pers.) Karst., che ha il gambo liscio ed il cappello verde scuro; la sua forma saccharriosmum Bon, che ha il colore verde più pallido e odore di disinfettante; var. napipes (Krbh.) Bon, che ha il cappello grigio-giallastro e le lamelle gialle; var. sulfurinum (Quél.) Rea, che ha il cappello giallo vivo e le lamelle e il gambo giallastri; la sua forma carneifolium Bert., che ha il cappello bianco e le lamelle rosa; la forma nympharum Mal., che ha il cappello e le lamelle bianchi; la var. squamosum (Cke.) Rea, che ha il cappello bruno fuligginoso, talvolta anche squamoso e il gambo squamoso; la sua forma ardosiacum (Bres.) Bon, che ha una colorazione molto scura, quasi nerastra con riflessi azzurrognoli, il gambo con squame bruno fuligginoso.
Sinonimi: Agaricus saponaceus Fr. 1818 (basionimo); Gyrophila saponacea Quél. 1886.