Testo © Pierluigi Angeli
Famiglia: Russulaceae Lotsy 1907.
Genere: Russula Persoon 1796.
Sottogenere: Russula emend. Sarnari.
Sezione: Russula emend. Sarnari.
Russula mairei Singer 1929.
Il nome della specie mairei è dovuto al nome latinizzato di Maire, per ricordare un grande Micologo francese del secolo passato: René Charles Joseph Ernest Maire (1878-1949).
Descrizione della sezione
La sezione Russula comprende carpofori di taglia piuttosto piccola e fragili, che presentano un cappello di colore rosso più o meno vivo, il gambo bianco, senza velo, la carne di sapore pepato normalmente molto forte. La sporata va dal bianco al giallo scuro, con presenza di dermatocistidi plurisettati o unicel- lulari ma molto ben caratterizzati, normal- mente nudi, solo in poche specie si possono trovare incrostati.
Descrizione della specie
Cappello: 4-6 cm, convesso, infine anche un po’ depresso, a consistenza carnosa, margine liscio, generalmente senza scanalature se non tardivamente; cuticola separabile per metà raggio, brillante, di colore rosso, a volte parzialmente decolorata al crema, crema avorio.
Lamelle: attenuate, fragili, di colore bianco, con talvolta riflessi glauchi.
Gambo: robusto, rugoso, con corteccia rigida e all’interno farcito, di colore bianco che tende a sporcarsi di bruno ocraceo con l’età.
Carne: soda, bianca, a volte un pochino ingiallente, odore come di cocco e sapore molto pepato.
Reazioni chimiche: Tintura di Guaiaco positivo, piuttosto rapido; Ammoniaca negativa; Anilina, sulle lamelle, arancio ruggine.
Spore: 6,6-8,5 × 5,6-6,7µm, obovoidi, a verruche legate da creste o linee di connessioni formanti un reticolo, tacca sopra-ilare poco amiloide. Sporata bianca, Ia del codice Romagnesi. Epicutis formata da peli molto sottili, 4-5 µm, attenuati, con dermatocistidi plurisettati, cilindroidi.
Habitat: cresce in boschi di latifoglia, in particolare nelle faggete.
Commestibilità: non commestibile a causa della sua acredine.
Osservazioni. Questa specie si caratterizza per la taglia medio-piccola, il gambo cilindroide, tozzo e corto, per la carne a consistenza dura, per la reazione quasi immediata al Guaiaco e per la crescita in faggeta.
È possibile confonderla con: Russula silvestris, che si può definire come sosia perfetto, ha però la reazione al Guaiaco negativa, le spore leggermente più grandi con grosse verruche; Russula persicina, che ha il gambo che spesso è pigmentato di rosa rosso, la sporata crema che conferisce alle lamelle del fungo maturo un riflesso giallino; Russula luteotacta, ha le lamelle che tendenzialmente sono decorrenti e spaziate, la carne che si macchia di giallo nelle parti erose; Russula rhodomelanea cresce nei boschi caldi di quercia, le lamelle sono più spaziate e la carne tende al grigio nerastro quando si disidrata.
Sinonimi: Russula fageticola Melzer ex S. Lundell 1956; Russula mairei var. fageticola Romagnesi 1962.