Starksia weigti

Famiglia : Labrisomidae

PEPPINO.gif
Testo © Giuseppe Mazza

 

Detta Bavosa di Weigt o Bavosa dalle labbra bianche, Starksia weigti si distingue da specie analoghe per i caratteristici punti bianchi sulle labbra.

Detta Bavosa di Weigt o Bavosa dalle labbra bianche, Starksia weigti si distingue da specie analoghe per i caratteristici punti bianchi sulle labbra © Allison & Carlos Estape

L’ordine dei Blenniiformes, inserito nella classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, ospita nella famiglia dei Labrisomidae, la stessa dell’imponente Blenny peloso (Labrisomus nuchipinnis), anche degli insoliti pesciolini con riproduzione vivipara appartenenti ai generi Xenomeda e Starksia.

I maschi di quest’ultimo genere, che vanta una quarantina di specie, hanno addirittura modificato i primi due raggi della pinna anale per farne un efficace organo copulatore.

Inoltre, eccetto il ventre e la base delle pettorali, il corpo di Starksia weigti è protetto da scaglie, al posto del muco protettivo tipico delle bavose.

Inoltre, eccetto il ventre e la base delle pettorali, il corpo è protetto da scaglie, al posto del muco protettivo tipico delle bavose © Allison & Carlos Estape

Starksia weigti Baldwin & Castillo 2011, è volgarmente noto come Bavosa dalle labbra bianche, per i caratteristici puntini bianchi sulle labbra, o Bavosa di Weigt come indica il nome specifico in onore di Lee A. Weigt (nato nel 1960), direttore dei laboratori di biologia analitica dello Smithsonian per il suo prezioso contributo alle ricerche sul DNA di molti pesci.

Il genere Starksia, creato da Jordan & Evermann nel 1896, ricorda invece un ittiologo dell’Università di Stanford, Edwin Chapin Starks (1867-1932), autore di numerosi lavori sui pesci della costa pacifica  nordamericana.

Starksia weigti possiede infine una linea laterale e le scaglie, col centro scuro, enfatizzano le parti chiare della livrea rossiccia.

Starksia weigti possiede infine una linea laterale e le scaglie, col centro scuro, enfatizzano le parti chiare della livrea rossiccia © Allison & Carlos Estape

Zoogeografia

Starksia weigti è presente lungo le coste dei Caraibi settentrionali, dal Belize all’Honduras.

Ecologia-Habitat

Specie marina bentopelagica, Starksia weigti si trova in genere fra 6 e 8 m di profondità. Ma date le dimensioni molto modeste non è facile scorgerlo, mimetizzato com’è fra le madrepore e le rocce ricoperte d’alghe.

Presente solo in Belize e Honduras, Starksia weigti raggiunge al massimo nei maschi i 3,5 cm, nutrendosi di piccoli invertebrati e come qui di pesciolini appena metamorfosati.

Presente solo in Belize e Honduras, raggiunge al massimo nei maschi i 3,5 cm, nutrendosi di piccoli invertebrati e come qui di pesciolini appena metamorfosati © Allison & Carlos Estape

Morfofisiologia

I maschi di Starksia weigti misurano infatti solo 2,4 cm, con un massimo a 3,5 cm e le femmine si accontentano in genere di 1,9 cm.

Il corpo è allungato e ricoperto da scaglie, con la parte centrale scura, al posto del solito muco protettivo delle bavose, eccetto il ventre e la base delle pinne pettorali.

Sui lati si nota una linea laterale continua che parte arcuata.

Le femmine di Starksia weigti, qui una al massimo del suo splendore, misurano in genere meno di 2 cm, ma il dimorfismo sessuale più evidente è nella livrea.

Le femmine, qui una al massimo del suo splendore, misurano in genere meno di 2 cm, ma il dimorfismo sessuale più evidente è nella livrea © Allison & Carlos Estape

Il capo reca grandi occhi sporgenti sormontati da cirri non ramificati, come sulle narici e la nuca.

Starksia weigti si distingue a prima vista da specie molto simili, come Starksia lepicoelia, Starksia williamsi e Starksia robertsoni, per le caratteristiche macchie tonde bianche sulle labbra, enfatizzate dalla presenza di melanofori sul sottogola che, come accennato, hanno dato origine al nome volgare.

Tutte le pinne hanno raggi non ramificati. In quella dorsale, come è tipico nei Labrisomidae, prevalgono i raggi spinosi. Qui sono 19-20, seguiti dopo una tacca, da 7-8 raggi inermi.

Oltre all’organo copulatore, qui ben visibile poco prima della pinna anale, i maschi recano infatti una vistosa macchia nera nell'angolo inferiore posteriore del preopercolo.

Oltre all’organo copulatore, qui ben visibile poco prima della pinna anale, i maschi recano infatti una vistosa macchia nera nell’angolo inferiore posteriore del preopercolo © Allison & Carlos Estape

Le pinne pelviche, con 1 raggio duro celato all’interno e 2 molli, sono poste in posizione avanzata rispetto alle pettorali che recano 12-13 raggi; la caudale ha raggi diversificati ma la pinna più interessante è l’anale con in tutto 2 raggi spinosi e 16-17 molli.

Nei maschi i primi due raggi si sono infatti trasformati nell’organo copulatore, e libera di spine la papilla genitale maschile misura da 1 ad 1,8 mm, la stessa lunghezza o due terzi della prima spina anale.

Anche nella livrea, rosso-marrone chiaro, col corpo a barre scure irregolari che creano macchie chiare allineate, vi è un evidente dimorfismo sessuale.

Le femmine fecondate partoriscono catene di piccoli ancora avvolti dall’involucro trasparente dell’uovo.

Le femmine fecondate partoriscono catene di piccoli ancora avvolti dall’involucro trasparente dell’uovo © Robin White

Si nota infatti una grande macchia nera nell’angolo inferiore posteriore del preopercolo dei maschi che si estende poi verso l’occhio con una sottile linea nera.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Starksia weigti si nutre per lo più d’invertebrati ma anche di pesciolini appena metamorfosati alle loro prime esperienze.

Le femmine fecondate partoriscono catene di piccoli ancora avvolti dall’involucro trasparente dell’uovo. La resilienza non è nota ma la vulnerabilità alla pesca, al minimo, segna appena 10 su una scala di 100. Dal 2014, Starksia weigti appare quindi come “LC, Least Concern”, cioè come “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

 

→ Per nozioni generali sui PESCI cliccare qui.

→ Per nozioni generali sui PESCI OSSEI cliccare qui.

→ Per nozioni generali sui PESCI CARTILAGINEI cliccare qui.

 

→ Per apprezzare la BIODIVERSITÀ dei PESCI OSSEI cliccare qui.

→ Per apprezzare la BIODIVERSITÀ dei PESCI CARTILAGINEI cliccare qui.