Famiglia : Achiridae
Testo © Giuseppe Mazza
Gymnachirus nudus Kaup, 1858, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Pleuronectiformes, quello dei pesci piatti, ricco di oltre 800 specie, spesso importanti per l’alimentazione umana come la Platessa (Pleuronectes platessa) da cui prende il nome, assegnate a 16 famiglie: Achiridae, Achiropsettidae, Bothidae, Citharidae, Cyclopsettidae, Cynoglossidae, Oncopteridae, Paralichthodidae, Paralichthyidae, Pleuronectidae, Poecilopsettidae, Psettodidae, Rhombosoleidae, Samaridae, Scophthalmidae e Soleidae.
Gymnachirus nudus è stato collocato negli Achiridae, le Sogliole americane, un piccolo gruppo che conta 7 generi e 35 specie, lunghe in media 15 cm e per lo più marine, ma con qualche rappresentante nelle acque dolci dove vivono quelle più grandi.
A differenza di quanto accade generalmente nei Bothidae, le Passere di mare come Bothus lunatus, a fine metamorfosi, l’occhio delle larve degli Achiridae non migra sul lato destro, ma sul sinistro col pesce che appoggia sul destro.
Il nome del genere Gymnachirus, nasce dal greco “gymnos”, nudo, e dal genere Achirus, creato da Lacépède nel 1802 per un pesce simile della stessa famiglia, si tratta quindi di un Achirus nudo in quanto senza squame.
Il nome specifico nudus, nudo in latino, ribadisce il concetto.
Zoogeografia
Gymnachirus nudus è presente lungo le coste dell’Atlantico occidentale, dal Messico a Cuba e il Mar dei Caraibi, in Venezuela, Guyana, Suriname e Brasile fino a Rio grande do Sul che segna il confine con l’Uruguay.
Ecologia-Habitat
È un pesce che vive su fondali detritici, sabbiosi o fangosi, in acque costiere fra 2 e 130 m circa di profondità.
Morfofisiologia
Gymnachirus nudus può raggiungere 15-20 cm di lunghezza, ma la taglia corrente si aggira sui 12 cm.
Il corpo piatto e tondeggiante a pinne distese, ricoperto da una pelle flaccida, reca negli adulti 13-21 fasce verticali scure sul lato degli occhi, più strette di quelle chiare che le separano e recano talora al centro una sottile linea tratteggiata. Una livrea mimetica a zebra che procede anche sulle pinne e talora si unisce verso i bordi formando un contorno scuro. Il colore del fondo è mutevole: giallastro, beige, marrone o nero.
La parte su cui riposa sui fondali è come sempre chiara, ma nei primi tempi i giovani di Gymnachirus nudus si presentano quasi completamente neri su entrambi i lati.
Le pinne recano solo raggi molli: 61-69 sulla dorsale che si estende in avanti sul capo fino alla mascella superiore caratterizzata da un lembo dermico sfrangiato, e 44-50 sull’anale.
Le pettorali, talora assenti, hanno 1-2 raggi rudimentali e la pelvica del lato oculare, con 5 raggi, è unita all’anale da una membrana. La pinna caudale è svincolata dalle altre.
La linea laterale presente sul lato destro raggiunge il capo con una insolita ramificazione perpendicolare: 7-10 linee quasi parallele con visibili i resti delle scaglie sensoriali.
I piccoli denti villiformi sono posti sul lato cieco delle mascelle. La narice anteriore è tubolare e la posteriore forma un’ampia fessura longitudinale sul retro del labbro superiore visibile solo quando la bocca è aperta.
Sollevando l’opercolo o durante i movimenti al suolo si nota un piccolo foro circolare accanto all’opercolo da cui esce l’acqua.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Gymnachirus nudus si nutre di invertebrati bentonici e piccoli pesci che cerca avanzando spesso con movimenti a compasso sui fondali. Nei piccoli acquari, dove è stata spesso osservata, risale anche appoggiandosi ai vetri verticali e mostra, ondeggiando le pinne, di saper nuotare.
Si sa poco sulla riproduzione, a parte lo stato larvale planctonico con gli occhi in un primo tempo sui dui lati.
È un pesce teoricamente commestibile ma di scarso valore perché c’è ben poco da mangiare. Finisce talora nelle reti a strascico per gamberetti fra il disappunto dei pescatori perché intasa le maglie.
La resilienza della specie è elevata con un possibile raddoppio delle popolazioni in meno di 15 mesi. La vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 10 su una scala di 100.
Anche se è moderatamente raro, considerando in più l’alta diffusione, Gymnachirus nudus figura dunque dal 2012 come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.