Famiglia : Batrachoididae
Testo © Giuseppe Mazza
Noto come Pesce rospo splendido o Pesce rospo corallo, Sanopus splendidus Collette, Starck & Phillips, 1974, è una specie descritta solo in tempi recenti.
Appartenente alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Batrachoidiformes ed alla famiglia dei Batrachoididae, i così detti pesci rospo per il corpo nudo, in genere grigio brunastro, talora ricoperto da piccole scaglie cicloidi, la testa massiccia e la bocca larga.
Questo gruppo insolito è stato oggi diviso in tre sottofamiglie: Batrachoidinae, Porichthyinae e Thalassophryninae.
Sanopus splendidus, il più variopinto del gruppo, appartiene ai Batrachoidinae, che contano circa 18 generi, 47 specie sparse nel mondo e qualche rappresentante nelle acque dolci.
I Porichthyinae, caratterizzati dalla presenza di fotofori che illuminano le linee laterali, contano 2 generi e 15 specie marine presenti nel continente americano.
I Thalassophryninae, dalle spine velenifere cave sulla pinna dorsale e gli opercoli, sono i famigerati pesci rospo velenosi. Anche loro americani con specie dulcacquicole in Sudamerica vantano 25 generi e 78 specie.
Il termine Sanopus, non avendo gli autori detto nulla, potrebbe nascere dall’anagramma del genere Opsanus un antico membro del gruppo descritto da Linneo come Gadus tau ed oggi noto come Opsanus tau (Linnaeus, 1766).
Per il termine specifico splendidus, splendido in latino, non ci sono dubbi, vista l’elegante livrea.
Zoogeografia
Sanopus splendidus ha un areale ridottissimo, endemico dell’isola di Cozumel in Messico e Glover’s Reef al largo del Belize.
Ecologia-Habitat
È una specie costiera bentonica presente in ambiente madreporico fra 8 e 25 m di profondità, ma che in genere occhieggia da piccole grotte sotto i coralli fra i 10 e i 15 m.
Morfofisiologia
Sanopus splendidus può raggiungere i 24-29 cm di lunghezza.
La testa è larga e piatta con piccoli barbigli talora ramificati. Questi sono particolarmente ingrossati sulla mascella inferiore. Solo 1 o 2 sul mento appaiono ramificati alla base.
La bocca, enorme, mostra piccoli denti affilati.
Gli occhi, posti alla sommità del capo, guardano verso l’alto perché sono pesci che in genere non hanno bisogno di una visione orizzontale. Accanto a questi si notano due narici tubolari ed il pesce raccoglie informazioni sull’ambiente circostante anche tramite una doppia linea laterale. Quella superiore reca 30-34 papille e l’inferiore 28-30.
La pinna dorsale reca 3 raggi spinosi e 29-31 molli, l’anale, senza spine 25 raggi.
Le pinne pelviche sono decisamente spostate in avanti, molto prima delle grandi pinne pettorali che recano alla loro base la fessura branchiale protetta da un opercolo con una spina all’angolo superiore e un’altra in basso.
Le pinne pelviche sono giallo-arancio brillante e lo stesso vistoso colore si ritrova sull’ampio bordo delle altre pinne preceduto da un bordino nero. Per il resto la livrea è grigiastra con un leggero motivo a tratti chiari, talora simili alle maglie di una catena, mentre il capo è a strisce bianche e nere.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Sanopus splendidus si nutre di piccoli pesci, gasteropodi e vermi policheti.
Per l’accoppiamento pare emetta un ronzio di richiamo che può essere udito dai subacquei. Le uova fecondate, appiccicose, vengono spesso incollate alle pareti dei grottini e sorvegliate dal maschio. Le larve restano insieme in questa sorta di nido finché non hanno consumato il sacco vitellino e poi si disperdono strisciando sul fondale fra i coralli. Manca quindi purtroppo quella fase pelagica che permetterebbe la diffusione della specie e lo scambio genetico fra le varie popolazioni.
La resilienza di Sanopus splendidus è mediocre con un raddoppio possibile degli effettivi in 1,4-4,4 anni e la vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 10 su una scala di 100.
Tuttavia il Pesce rospo splendido appare nella Lista Rossa IUCN delle specie a rischio come “EN, Endangered ” cioè “In pericolo” per la scarsa diffusione e l’alterazione dell’habitat causata dall’uomo col crescente turismo nelle località in cui vivono.
Le formazioni di mangrovie vengono distrutte e le coste rimodellate per far spazio a colture e abitazioni con inquinamento agrochimico e domestico, per non parlare dell’impatto diretto dei turisti col via vai di barche che si ancorano fra i coralli danneggiando spesso il reef.