Famiglia : Monacanthidae
Testo © Giuseppe Mazza
Quando un pesce non è buono da mangiare o non ha un aspetto attraente per il lucroso commercio degli acquari, viene spesso con poco rispetto considerato “pesce spazzatura”.
È il caso per esempio di Aluterus schoepfii (Walbaum, 1792) che oltre a non avere la variopinta livrea del congenere Aluterus scriptus, orgoglio dei grandi acquari pubblici, ha una carne pessima e per di più a rischio ciguatera, una grave intossicazione causata dal regime alimentare di questa specie.
Volgarmente noto come Pesce lima arancione, Aluterus schoepfii appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Tetraodontiformes ed alla famiglia dei Monacanthidae, la più numerosa dell’ordine con poco più di 100 specie, dopo quella dei Tetraodontidae che ne conta oltre 200.
Johann Julius Walbaum (1724-1799), il medico ed ittiologo tedesco che li descrisse lo collocò fra i Balistidae, la famiglia dei pesci balestra, col nome di Balistes schoepfii, ma oggi questa specie è stata messa fra i pesci lima, per la scabrosità della pelle, usata un tempo per levigare i manufatti, ricoperta da placchette ossee con spinule minute e spaziate.
Il nome del genere Aluterus, che trae origine da cuoio, borsa di cuoio, in latino, fa infatti riferimento a questa insolita pelle, mentre lo specifico schoepfii onora la memoria di Johann David Schöpf (1752-1800) medico militare e naturalista tedesco amico di Walbaum.
Zoogeografia
Aluterus schoepfii ha una distribuzione vastissima sulle due sponde dell’Atlantico: in America dal Canada al Brasile ed in Africa dalla Mauritania all’Angola.
Ecologia-Habitat
È un pesce bentonico frequente sui fondali fangosi o sabbiosi, generalmente associato alle praterie sommerse, ma si trova anche in ambienti madreporici fra 3 e 900 m di profondità.
Morfofisiologia
Aluterus schoepfii può raggiungere i 61 cm, con una taglia corrente di circa 40 cm.
Il corpo è molto piatto, allungato, col muso appuntito ed una piccola bocca concava dalle labbra scure rivolta verso l’alto. Il labbro inferiore è sporgente e si notano denti appuntiti simili a incisivi per tagliare le alghe: 6 sopra e 6, o poco meno, in basso.
Come i pesci balestra (per esempio Pseudobalistes fuscus), il Pesce lima arancione ha la prima pinna dorsale con un raggio spinoso erettile, qui lungo e snello, bloccabile in posizione verticale da una seconda piccola spina grazie a un meccanismo d’incastro.
Se alzato, questo sottile stiletto resta armato anche quando il pesce muore, e serve a scoraggiare i predatori che eviteranno la specie associandola al ricordo di fastidiose punture allo stomaco.
Inoltre, quando Aluterus schoepfii è inseguito da un predatore, può infilarsi col raggio abbassato nel primo pertugio che trova, dove si incunea alzandolo e facendo forza sul ventre.
Questo non può essere estroflesso come avviene per esempio nella stessa famiglia con Acreichthys tomentosus, ma esiste comunque un osso pelvico su cui appoggiarsi che viene esteso all’interno del corpo.
La seconda pinna dorsale e la simmetrica anale hanno solo raggi molli: 32-39 la prima e 35-41 la seconda.
Le pettorali recano 11-14 raggi inermi e mancano le pinne pelviche.
La robusta e lunga pinna caudale giallastra è arrotondata e può chiudersi a ventaglio.
È in pratica l’unico motore di un pesce che si sposta lentamente, talora a testa bassa.
La piccola apertura branchiale, obliqua, poco visibile, è spesso camuffata dai disegni della livrea.
Se infatti il colore di fondo è per lo più grigio oliva, giallastro o bianco tenue con puntini arancioni, Aluterus schoepfii può creare istantaneamente, agendo sui cromatofori, vistose fasce scure mimetiche orizzontali e oblique.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Nascosto spesso fra le fronde o i coralli a testa in giù per sfuggire alla vista dei predatori, il Pesce lima arancione si nutre d’alghe e fanerogame marine.
Durante il periodo riproduttivo si può trovare in coppia o piccoli gruppi formati da 2-5 femmine e un maschio.
Questo sceglie il luogo sicuro per il nido, talora una depressione della sabbia, dove una femmina può deporre anche 300 uova adesive di un bel verde brillante.
Poi la coppia monta la guardia, ed un pesce timido diventa improvvisamente aggressivo verso gli intrusi, scacciando fino alla schiusa chi nuota nei paraggi.
Le larve salgono in superficie ed i giovani crescono per mesi al riparo di relitti galleggianti, per lo più alghe trascinate dalle correnti come i sargassi, che con le loro ramificazioni ospitano i piccoli organismi di cui si nutrono.
La resilienza della specie è mediocre, dato che occorrono 1,4-4,4 anni per raddoppiare le popolazioni, e la vulnerabilità alla pesca, moderata, segna 44 su una scala di 100.
Aluterus schoepfii appare nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo come “Least Concern” cioè “Minima Preoccupazione”.
Sinonimi
Balistes schoepfii Walbaum, 1792; Alutera schoepfii (Walbaum, 1792); Balistes aurantiacus Mitchill, 1815; Alutera aurantiacus (Mitchill, 1815); Balistes cuspicauda Mitchill, 1818; Aluteres cuspicauda (Mitchill, 1818); Alutera punctata Agassiz, 1831; Aluterus punctatus (Agassiz, 1831); Aluterus holbroocki Hollard, 1855; Aluterus cultrifrons Hollard, 1855.