Ficus benghalensis

Famiglia : Moraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Il Ficus benghalensis è un sempreverde indiano di 20 m con numerose radici aeree colonnari © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’India e Pakistan, dove cresce nelle foreste fino a circa 600 m di altitudine in aree caratterizzate da clima monsonico.

Il nome del genere è quello latino utilizzato per il fico comune (Ficus carica); il nome specifico latino “benghalensis” = del Bengala, fa riferimento ad una delle zone di origine.

Nomi comuni: banyan, banyan fig, banyan tree, Bengal banyan, Bengal fig, east indian figtree, horn fig, indian banyan, Krishna bor, Krishna’s cup (inglese); bar (bengalese); baniano (italiano); arbre banian, banian, figuier des pagodes (francese); bad, baniya, bargad, bat (hindi); bargá, figueira-bargá, figuera banyan (portoghese); baniano, higuera de Bengala (spagnolo); banyan-feige, banyanbaum, bengalischer feigenbaum (tedesco).

La Ficus benghalensis L. (1753) è un albero sempreverde alto fino a circa 20 m dalla corteccia grigia e liscia con una ampia chioma che può espandersi per oltre 100 m, supportata dalle numerose radici aeree che raggiungono il suolo e che ingrossando e fondendosi formano come tronchi avventizi. Le foglie, su un robusto picciolo pubescente lungo 2-6 cm, sono alterne, di forma da ovata a ellittica, di 8-26 cm di lunghezza e 7-20 cm di larghezza, con margine intero ed apice ottuso, coriacee, di colore verde intenso lucido superiormente, pubescenti inferiormente, con nervatura centrale e 4-7 coppie di nervature laterali verde chiaro; le nuove foglie sono color bronzo.

Le infiorescenze sono siconi, ovvero cavità dalle pareti carnose che racchiudono interamente i fiori, accessibili da una apertura apicale racchiusa da 3 minuscole scaglie (tipico esempio quelli del fico comune, Ficus carica). I siconi sono ascellari, sessili (privi di picciolo), prodotti in coppia, di forma globoso-depressa, di circa 2 cm di diametro, di colore da arancio a rosso a maturità, con fiori femminili e maschili contemporaneamente presenti nel siconio.

Per la fruttificazione occorre la presenza dell’insetto impollinatore, come è noto a ciascuna specie di Ficus è associato uno specifico insetto della famiglia delle Agaonidae (nel nostro caso l’ Eupristina masoni Saunders, 1882), che a sua volta può riprodursi solo se è presente la specie di Ficus cui è associato; i minuscoli frutti (acheni) contengono un solo seme.

Le foglie fanno 8-26 cm di lunghezza; i siconi, rosso-arancio, 2 cm. Proprietà medicinali © Giuseppe Mazza

Le foglie fanno 8-26 cm di lunghezza; i siconi, rosso-arancio, 2 cm. Proprietà medicinali © Giuseppe Mazza

Si propaga per seme, posto superficialmente su substrato organico, sabbioso, mantenuto costantemente umido, in posizione luminosa ad una temperatura di 22-24 °C, la germinazione può essere lenta; in natura può crescere inizialmente come epifita su altri alberi, circondandone il tronco con le sue radici che raggiungono il suolo, e che eventualmente finisce per “strangolare” dopo un certo numero di anni.

Si riproduce anche per talea in primavera e margotta a inizio estate.

Una delle specie più ornamentali del genere Ficus, richiede un clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo, dove può resistere per breve periodo a temperature intorno a -2 °C, eventualmente con danneggiamento del fogliame, in pieno sole o parziale ombreggiatura.

Non è particolarmente esigente riguardo al suolo ed è moderatamente resistente alla siccità ed alla salsedine. Utilizzata come albero da ombra in parchi, grandi giardini e lungo le strade, assume anche profondi significati religiosi per le popolazioni dell’area di origine, occorre però tenere attentamente conto al momento dell’impianto dell’apparato radicale super- ficiale ed invasivo, va quindi scelta una posizione sufficientemente lontana da costruzioni, strade e marciapiedi. Le foglie, particolarmente gradite agli elefanti, sono utilizzate come foraggio per il bestiame e dalla corteccia si ricavano fibre per fabbricare cordami; il frutto è edule, ma dal sapore non particolarmente gradevole, veniva infatti consumato solo in tempi di carestia.

Coltivata in vaso per la decorazione di interni, richiede una posizione sufficientemente luminosa e un substrato ben drenato mantenuto moderatamente umido, con temperature, in inverno, superiori a 14 °C; uno dei problemi che si possono riscontrare è la prematura caduta delle foglie, questa è spesso causata da innaffiature errate, sia in eccesso che in difetto. Infine tutte le parti della pianta sono utilizzate nella medicina tradizionale per varie patologie.

Sinonimi: Ficus lancifolia Moench (1794); Ficus procera Salisb. (1796); Ficus umbrosa Salisb. (1796); Ficus cotoneifolia Vahl (1805); Ficus pubescens B.Heyne ex Roth (1821); Ficus lasiophylla Link (1822); Ficus banyana Oken (1841); Urostigma benghalense (L.) Gasp. (1844); Ficus crassinervia Kunth & C.D.Bouché (1846); Ficus karet Baill. (1875); Ficus chauvieri G.Nicholson (1886); Ficus krishnae C.DC. (1906).

 

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