Famiglia : Orchidaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Cattleya coccinea Lindl. (1836) è una specie della famiglia Orchidaceae, sottofamiglia Epidendroideae, tribù Epidendreae, sottotribù Laeliinae.
Studi filogenetici recenti sulla sottotribù Laeliinae hanno radicalmente modificato la delimitazione del genere Cattleya al quale sono state incluse tutte le specie del genere Sophronitis e le specie brasiliane di Laelia. Infatti, fino a poco tempo fa, Cattleya coccinea era conosciuta come Sophronitis coccinea (Lindl.) Rchb.f. (1862), ma è stato necessario riclassificarla in base agli studi di filogenetica molecolare.
Cassio van den Berg (Phytotaxa 2014, 186: 75‒86) ha suddiviso il genere Cattleya in quattro sottogeneri (Cattleya, Cattleyella, Intermediae, Maximae), tre sezioni (Cattleya, Crispae, Lawrenceanae) e cinque serie (Cattleyodes, Hadrolaelia, Microlaelia, Parviflorae, Sophronitis). In conformità a ciò Cattleya coccinea rientra nel sottogenere Cattleya sezione Crispae, serie Sophronitis.
Cattleya coccinea è un endemismo del nord-est dell’Argentina e del sud e sud-est del Brasile.
In particolare, si riscontra negli stati brasiliani di Espírito Santo e di Santa Catarina, lungo la catena montuosa costiera della Serra do Mar, dove cresce epifita sugli alberi della foresta tropicale litoranea (mata atlantica) e anche litofita su rocce coperte di muschio, dai 650 ai 1750 metri di quota.
È presente anche negli stati di Rio Grande do Sul, di Paraná, di San Paolo e di Minas Gerais, sui pendii rivolti verso il mare, in una fascia di circa 3–5 km di larghezza ad altitudini comprese tra 600 a 900 m.
In queste aree il clima è molto umido per gli alisei di sud-est che si sollevano lungo le pareti delle montagne e si condensano in nuvole con pioggia sottile simile a nebbia. Cattleya coccinea cresce sugli alberi, in genere alti 5–15 m e con un diametro di tronco di 10–30 cm, generalmente ricoperti di muschio dal suolo fin quasi alla cima.
Cattleya coccinea è una specie protetta dal commercio perché in pericolo di estinzione in natura e come tale inserita nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES) che ha lo scopo di tutelare le specie animali e vegetali a rischio di estinzione, impedendone la loro esportazione e detenzione.
Il primo esemplare del genere fu raccolto in natura sulle montagne poco distanti da Rio de Janeiro e pervenne nel 1818 in Inghilterra nelle mani di Sir William Jackson Hooker (1785-1865).
La fece fiorire nella sua serra nel Suffolk, ma non descrisse la pianta e non pubblicò nulla in merito.
In seguito, Sir William Cattley (1788-1835), un mecenate della floricoltura e uno dei primi a realizzare una ricca collezione di orchidee esotiche, ebbe una talea di questa pianta che fiorì nel suo giardino a Barnet nel 1823.
A differenza di Hooker egli si premurò di inviarla al botanico John Lindley (1799-1865) che subito la descrisse come Cattleya labiata Lindl. (1824) creando un nuovo genere che volle dedicare proprio a Sir Cattley.
Da quel momento le Cattleya entrarono nel collezionismo per la bellezza dei loro fiori, molto colorati e di grandi dimensioni, aggiudicandosi il nome di “Regine delle orchidee”.
Questo fiore, così spettacolare, divenne anche una sorta di segno distintivo delle nobildonne inglesi del tempo che amavano esibirlo all’occhiello dei loro abiti.
Il nome del genere Cattleya, come detto prima, deriva da Sir Cattley, l’epiteto specifico, dal lat. coccineus, derivato di coccĭnus, di colore rosso scarlatto, fa riferimento al colore dei suoi fiori.
È conosciuta volgarmente come “Sofronite scarlatta” oppure “Cattleya scarlatta”.
Cattleya coccinea è una pianta con accrescimento simpodiale, di piccole dimensioni, alta 8-10 cm, rizomatosa, con pseudobulbi fusiformi, appressati fra loro, ciascuno con un’unica foglia eretta, ellittica, coriacea, lunga circa 6 cm, di colore verde scuro con la nervatura centrale rossa.
Per ridurre il dispendio d’acqua nei mesi invernali, la pianta ha adottato la fotosintesi di tipo CAM (Crassulacean Acid Metabolism), processo che avviene a stomi chiusi che si aprono solo di notte per gli scambi gassosi (CO2, O2) con minimo dispendio di vapore acqueo.
Lo stelo dell’infiorescenza porta un solo fiore, non profumato, del diametro di 5-6 cm, con petali arrotondati di colore rosso vivo. Il labello è tubolare, trilobato e centrale, con sfumature dal giallo all’arancione con linee rosse.
Le sacche polliniche sono due. La fioritura avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera e può durare anche più di 45 giorni.
La conformazione del fiore è associata all’ornitofilia e si è visto in campo che l’impollinazione è attuata dal “Colibrì color smeraldo dal ventre dorato” (Chlorostilbon lucidus (Shaw, 1812), attratto con inganno, perché in cerca di cibo, ma senza ricevere alcuna ricompensa.
Cattleya coccinea Lindl., con i suoi fiori luminosi e scarlatti, è un’orchidea molto ornamentale di grande interesse per i collezionisti e i coltivatori di orchidee.
È, inoltre, molto utilizzata per la formazione di ibridi, perché il colore rosso dei suoi fiori è dominante, mantenendosi nei suoi discendenti.
Infatti, è stata molto utilizzata dagli ibridatori che l’hanno incrociata con altre specie di Cattleya e di Laelia.
Gli ibridi ottenuti furono denominati rispettivamente × Sophrocattleya e × Sophrolaelia.
Con il trasferimento di genere da Sophronitis a Cattleya e di alcune specie di Laelia a Cattleya, questi ibridi sono oggi classificati come Cattleyae ibride o, in alcuni casi, come × Laeliocattleya.
Cattleya coccinea è considerata una specie difficile in coltivazione, adatta solo per esperti. In coltivazione richiede luce filtrata, mai sole diretto, temperature comprese tra 10 e 30 ºC, un’alta umidità ambientale (circa 75-80%) e una buona ventilazione.
Il substrato deve essere del tipo adatto per orchidee epifite (es. corteccia di pino marittimo), con aggiunta di muschio di sfagno per consentire la ritenzione dell’umidità e nello stesso tempo garantire l’aerazione.
Le piante vanno bagnate regolarmente, ma tra un’annaffiatura e l’altra è bene aspettare che il substrato si asciughi leggermente per non far marcire le radici.
La concimazione va fatta con prodotti organici solubili per orchidee ma, trattandosi di piccole piante, è bene usarli con moderazione.
La propagazione si compie facilmente dividendo i cespi e lasciando a ogni nuova piantina almeno 4 pseudobulbi maturi e una gemma in crescita. Commercialmente questa pianta è moltiplicata in laboratorio mediante meristemi oppure con la germinazione dei semi.
Sinonimi: Sophronitis grandiflora Lindl., 1838, nom. superfl.; Cattleya grandiflora (Lindl.) Beer, 1854; Sophronitis coccinea (Lindl.) Rchb.f., 1862; Sophronia coccinea (Lindl.) Kuntze, 1891; Hadrolaelia coccinea (Lindl.) Chiron & V.P.Castro, 2002; Sophronitis militaris Rchb.f., 1862; Sophronitis rossiteriana Barb.Rodr., 1877; Sophronia militaris (Rchb.f.) Kuntze, 1891; Sophronitis coccinea f. rossiteriana (Barb.Rodr.) Pabst & Dungs, 1972; Cattleya coccinea var. rossiteriana (Barb.Rodr.) Van den Berg, 2008.