Cycas circinalis

Famiglia : Cycadaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Cycas circinalis è una pianta arborescente, alta fino a 10 m, con una elegante corona di foglie pennate.

Cycas circinalis è una pianta arborescente, alta fino a 10 m, con una elegante corona di foglie pennate © Vijay Anand Ismavel

Cycas circinalis L. è una gimnosperma della famiglia Cycadaceae, ordine Cycadales, validamente descritta da Carlo Linnèo (1707-1778) nel 1753 in Species Plantarum (Sp. Pl. 2: 1188).

Tra le Gimnosperme, l’ordine Cycadales è il più primitivo di tutte le piante a seme comparse circa 350-280 milioni di anni fa, e comprende le famiglie Cycadaceae, Stangeriaceae e Zamiaceae con oltre 330 specie. La famiglia Cycadaceae è la più antica dell’ordine, i cui fossili risalgono all’ultimo periodo dell’era Primaria (Permiano) con specie tassonomicamente diverse e numerose nella successiva era Mesozoica (Giurassico).

Apparvero prima dei dinosauri, esistevano insieme con loro, colonizzarono tutta la terra, ma a differenza di essi non si estinsero mai completamente. Infatti, le specie attuali, ridotte rispetto al passato, sono veri e propri “fossili viventi” con una distribuzione nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo.

Attualmente, la famiglia conta un solo genere: Cycas con 117 specie.

Questo genere è caratterizzato da specie con un fusto pachicaule, ossia tozzo e di forma colonnare, non ramificato, con una corona di grandi foglie pennate, piumose o rigide a seconda la specie. Hanno l’aspetto di palme (ma sono evolutivamente lontane) con grandi foglie (macrofille), inizialmente circinnate, coriacee, sempreverdi, pennato-composte (raramente bipennato-composte) che s’inseriscono in modo alterno per formare una corona all’apice del caule. In tutte le parti, queste piante hanno canali secretori con mucillagini.

Anche la riproduzione sessuale denota l’origine comune e la primitività. Tutte le specie producono microsporofilli e macrosporofilli e tali strutture riproduttive sono sempre su individui separati, essendo queste piante tipicamente dioiche.

Cycas circinalis è una specie endemica confinata nella parte sud-ovest della penisola indiana: Ghati occidentali e regioni adiacenti. Dal 1986 l’Unesco ha istituito in quest’area la Riserva della Biosfera dei Niligiri per l’elevata concentrazione di specie endemiche ritenendola uno dei “punti caldi” (hotspots) di biodiversità ove la loro conservazione è prioritaria.

È una specie endemica confinata nella parte sud-ovest della penisola indiana dei Ghati occidentali e regioni adiacenti. Dal 1986 l’Unesco ha istituito in quest’area la Riserva della Biosfera dei Niligiri per l’elevata concentrazione di specie endemiche ritenendola uno dei “punti caldi” (hotspots) di biodiversità ove la loro conservazione è prioritaria © Urmimala Singh

L’apice vegetativo è in continua crescita e periodicamente produce foglie normali e sporofilli.

Oltre al normale apparato radicale, queste piante hanno radici secondarie superficiali, con ingrossamenti ramificati coralliformi (radici coralloidi), spesso con cianobatteri azoto fissatori come Anabaena e Nostoc con cui vivono in simbiosi. In questo modo sono in grado di crescere anche in terreni poveri di azoto. I loro semi sono nudi perché non all’interno di un ovario che è presente solo nelle Angiosperme.

Grazie all’analisi combinata di dati morfologici e molecolari, Cycas circinalis è stato segnalato allo stato spontaneo anche nello Sri Lanka.

Grazie all’analisi combinata di dati morfologici e molecolari, Cycas circinalis è stato segnalato allo stato spontaneo anche nello Sri Lanka © QuestaGame

Cycas circinalis è una specie endemica confinata nella parte sud-ovest della penisola indiana: Ghati occidentali o Sahyadri (montagne benevoli) e regioni adiacenti. In particolare si riscontra negli stati di Kerala, Karnataka, Tamil Nadu e sporadicamente nel sud dello stato di Maharashtra.

Recentemente è stata segnalata, allo stato spontaneo, anche nello Sri Lanka (Flora 290, 2022, 152044) grazie all’analisi combinata di dati morfologici e molecolari.

Foglie di Cycas circinalis in formazione dopo una potatura selvaggia per il commercio delle lamine ornamentali e commestibili .

Nuove foglie in formazione dopo una potatura selvaggia per il commercio delle lamine ornamentali e commestibili © Monal Peroth

Vive in diversi habitat, come foreste decidue dense e stagionalmente secche, affioramenti rocciosi, letti di torrenti asciutti, dalle aree collinari (1200 m di altitudine) fino al livello del mare. Nel Kerala si trova anche nelle piantagioni di tè di bassa altitudine, nei boschetti di bambù e nelle aree soggette a incendi.

In alcuni di questi habitat gli alberi perdono le foglie nella stagione secca e anche Cycas circinalis può essere facoltativamente decidua specie in periodi molto secchi.

Le piante di Cycas circinalis che vivono nelle foreste secche decidue di media altitudine producono una serie di foglie solo una volta l’anno, mentre quelle presenti nelle foreste umide di bassa altitudine ne producono diverse nel corso dell’anno.

Il nome del genere è fatto derivare, da una citazione di Teofrasto per una palma non meglio identificata, dal greco κύκας (cýkas) a sua volta derivato, per trascrizione errata, da κόικας (cóikas) accusativo plurale di κόιξ (coix) per la sua somiglianza con le palme.

Il nome della specie ha origine dalla parola latina “circinus” che significa foglioline arrotolate che si aprono durante lo sviluppo.

Volgarmente è nota come “palma regina Sago”, “jangli-madan-mast-ka-phul” in lingua hindī (lingua nazionale dell’Unione indiana).

Cycas circinalis è una pianta con un fusto arborescente, alto fino a 7 (10) m e diametro 12-27 cm, con corteccia spessa e sugherosa ricoperta da catafilli triangolari, sericei o privi di tomento e dalle basi fogliari persistenti.

Il tronco termina con una corona di foglie pennate color verde brillante, semilucide, lunghe 150-270 cm, sorrette da un picciolo, lungo 35-70 cm, glabro e spinescente.

Le foglioline, in numero di 54-110, sono opposte, inserite ad angolo piatto sulla nervatura centrale (rachide).

Sono lunghe 220–360 mm, larghe 9–13 mm, ristrette a 2,5–4 mm alla base, con margini piatti, non ondulati e apice delicatamente acuminato, riflesso, non spinescente.

Interessante sequenza di una crescita fogliare. Da notare le foglioline avvolte a pastorale, come nel mondo delle felci. Un segno di arcaicità in questi fossili viventi che ci ricordano la storia evolutiva delle piante.

Interessante sequenza di una crescita fogliare. Da notare le foglioline avvolte a pastorale, come nel mondo delle felci. Un segno di arcaicità in questi fossili viventi che ci ricordano la storia evolutiva delle piante © Sam Thekkethil

Queste caratteristiche fogliari fanno distinguere questa specie da tutte le altre presenti in India.

La nervatura centrale è stretta e rialzata sulla pagina superiore.

Sono presenti anche foglie squamose (catafilli) di forma triangolare, morbide, di norma con sottile tomento, lunghe 5 cm.

Il fusto nella parte interna ha un midollo formato da tessuto parenchimatico ricco di carboidrati.

Cycas circinalis è una specie dioica, come del resto tutte le Cycadales, cioè esistono individui maschili e femminili.

Trattasi di sporofiti che formano microsporangi (le piante maschili) e macrosporangi (le piante femminili).

Gli individui maschili formano, all’estremità del fusto, un cono pollinico (strobilo) peduncolato, compatto e legnoso, di forma da ovoidale a conica, da marrone chiaro a marrone.

È lungo 24-48 cm e con diametro di 12–18 cm, formato da molti microsporofilli (squame del cono) non ispessiti dorso-ventralmente e disposti a spirale attorno all’asse centrale.

Sono lunghi 45-60 mm, larghi 21-24 mm, con apice di circa 5 mm che si fonde con la spina apicale progressivamente sollevata e lunga 20–39 mm.

I microsporangi, detti anche sacche polliniche, si trovano solo sul lato opposto a quello rivolto verso l’asse del cono (faccia abassiale) e si presentano in gruppi di 3 o 4.

Ciascuno di questi gruppi rappresenta un “soro”.

Ogni sporofillo contiene circa 1000 microsporangi e moltissimi granuli di polline ciascuno.

I granuli di polline sono color giallo chiaro, pulverulenti, di forma sferoidale (24,9 μm), unicellulari e uninucleati, circondati da una spessa parete esterna, resistente e impermeabile (esina) e una sottile interna (intina).

I coni durante la maturazione si allungano e dilatano gli sporofilli in modo da consentire la fuoriuscita del polline.

Le piante femminili, come Cycas revoluta e le altre specie di questo genere, non formano coni ma strutture costituite da numerosi macrosporofilli con la parte sterile superiore, simili a penne, che si formano all’apice del tronco.

Sono tomentosi, color arancio e con ovuli grandi ai margini, glabri e in numero di 4-14.

La lamina è lanceolata, lunga 27–40 mm, larga 23–34 mm, regolarmente dentata, con 10-28 spine laterali pungenti lunghe 1-4 mm.

Cycas circinalis ha l’aspetto di una palma, ma è evolutivamente molto lontana.

Cycas circinalis ha l’aspetto di una palma, ma è evolutivamente molto lontana da queste piante © Adithyan A Saj

La maturazione del polline avviene da aprile a giugno contemporaneamente alla recettività degli ovuli.

Durante la maturazione del polline si è notata la produzione di calore endogeno di circa 1,60 °C rispetto alla temperatura ambiente, assieme a un leggero odore fetido la cui intensità diminuisce gradualmente dopo circa cinque giorni.

Mentre i coni femminili non producono alcun odore rilevabile durante il processo di maturazione.

Per lungo tempo si è ritenuto che l’impollinazione fosse operata esclusivamente dal vento, ma recenti studi (Chemistry & Material Sciences Research Journal Vol. 2(1), pp. 6-14, 2020) hanno messo in evidenza che Cycas circinalis è anche impollinata da un coleottero (una specie di punteruolo o tonchio) che trova protezione nel cono pollinico e nei macrosporofilli.

Ciò spiega il successo di queste piante nel sottobosco delle foreste tropicali, dove c’è poco vento.

La fecondazione, cioè l’unione del gamete maschile con quello femminile, si ha dopo diversi mesi dall’impollinazione, e avviene per mezzo di spermatozoidi cigliati mobili che vengono liberati dalla germinazione del polline nel liquido che riempie la “camera archegoniale”, posta all’apice dell’ovulo, ove sono presenti gli organi riproduttori femminili (archegoni) ciascuno con una oosfera (gamete femminile) in attesa di essere fecondata da uno spermatozoide.

Dopo la liberazione del polline, i coni maschili si piegano gradualmente da un lato per lasciare spazio libero alla formazione delle nuove foglie e restando in questa posizione per circa un anno.

Alla fecondazione segue la formazione dello zigote che si sviluppa in un singolo grande embrione.

L’ovulo diventa quindi seme la cui forma è subglobosa o leggermente allungata (30-39 mm x 20-24 mm) con un tegumento formato da quattro strati.

Cycas circinalis è una specie dioica, caratterizzata cioè da individui maschili e femminili. I primi formano, all’estremità del fusto, un cono pollinico.

Cycas circinalis è una specie dioica, caratterizzata cioè da individui maschili e femminili. I primi formano, all’estremità del fusto, un cono pollinico © Madhushri Mudke

Lo strato esterno (sarcotesta) di consistenza carnosa è di colore giallo chiaro, giallo-rosato o marrone a maturità, lo strato intermedio (sclerotesta) è duro, lignificato e liscio e forma un vero e proprio guscio contenente un successivo strato di rivestimento di consistenza spugnosa, e, infine, uno strato interno (endotesta) che è una sottile guaina membranosa che racchiude l’embrione che resta attaccato al tessuto del gametofito femminile per un periodo fino a due anni e che fornisce nutrizione alla futura plantula.

Questo è un gigantesco strobilo peduncolato, compatto e legnoso, composto da squame disposte a spirale. Ricorda le pigne delle conifere, altre piante d’antico lignaggio che appartengono come le Cycas alle Gimnosperme.

Questo è un gigantesco strobilo peduncolato, compatto e legnoso, composto da squame disposte a spirale. Ricorda le pigne delle conifere, altre piante d’antico lignaggio che appartengono come le Cycas alle Gimnosperme © Ansil B. R.

Lo strato esterno del seme alla fine diventa rugoso e in questa fase i semi cadono a terra, in genere nella tarda stagione invernale, e alla presenza di acqua possono essere trascinati in altri luoghi durante la stagione delle piogge, grazie allo strato spugnoso che consente loro di galleggiare favorendo la dispersione.

La dispersione dei semi di Cycas circinalis è attuata anche dalla volpe volante indiana (Pteropus giganteus Brünnich, 1782) e dal cervo Sambar indiano (Rusa unicolor Kerr, 1792) che si nutrono dello strato esterno carnoso, dal sapore acre.

Si è visto che la rimozione di questo strato stimola la germinazione dei semi.

Studi cariologici hanno evidenziato che sia gli individui maschili sia i femminili hanno un corredo cromosomico di 2n=22.

Oltre alla riproduzione sessuale Cycas circinalis può riprodursi asessualmente, ma è stata osservata solo nelle piante maschili.

Dal tronco si formano germogli sotto forma di bulbilli che si accrescono sulla stessa pianta per produrre nuovi steli aggiuntivi oppure cadono per generare nuove piante.

I nuovi germogli, se restano attaccati alla pianta, si accrescono e, a maturità, formano ciascuno un cono maschile contribuendo ad aumentare il numero di coni, e quindi la quantità di polline per individuo.

Si ritiene che il disboscamento abbia distrutto più del 50% degli habitat originari di Cycas circinalis.

A questo danno si aggiunge la raccolta del midollo, dei coni maschili, delle foglie e dei semi, sia per uso locale sia per il mercato floricolo, con la conseguenza di un ulteriore impatto su questa specie.

Raramente si formano più coni all’apice dello stesso fusto, ma ciò è utile perché aumenta il numero dei granuli pollinici presenti sotto le squame.

Raramente si formano più coni all’apice dello stesso fusto, ma ciò è utile perché aumenta il numero dei granuli pollinici presenti sotto le squame © Ansil B. R.

I semi, privati dei tegumenti, sono utilizzati nell’areale nativo a scopo alimentare ma per la presenza di composti molto tossici, come il glicoside cicasina e un amminoacido che causa disturbi nervosi cronici.

Si tagliano a fettine sottili e poste in acqua con diversi cambi (almeno cinque), quindi si essiccano.

Le piante femminili non formano coni ma strutture foliari simili a penne poste all’apice del tronco. Recano al margine grandi ovuli in attesa di polline per trasformarsi in semi.

Le piante femminili non formano coni ma strutture foliari simili a penne poste all’apice del tronco. Recano al margine grandi ovuli in attesa di polline per trasformarsi in semi © renjus box

Dopo l’essiccazione sono ridotti in farina allo scopo di preparare focacce piuttosto nutrienti, tipo tortillas, tamales e porridge (una sorta di zuppa).

È stato accertato, tuttavia, che il consumo di questa farina, se non bene depurata, può provocare seri disturbi neurologici.

Nel Kerala la specie è in grave pericolo perché oltre alle foglie, anche i semi sono spesso raccolti a fini alimentari e il midollo del fusto viene trasformato in farina. I coni maschili, col polline non ancora liberato, vengono inotre spesso recisi e collocati nei campi di riso per respingere i parassiti che attaccano le cariossidi in maturazione.

Nel Kerala la specie è in grave pericolo perché oltre alle foglie, anche i semi sono spesso raccolti a fini alimentari e il midollo del fusto viene trasformato in farina. I coni maschili, col polline non ancora liberato, vengono inoltre spesso recisi e collocati nei campi di riso per respingere i parassiti che attaccano le cariossidi in maturazione © renjus box

Nel Kerala i semi sono raccolti da giugno ad agosto.

Anche il midollo del tronco, dopo diversi lavaggi, è utilizzato dalla popolazione locale per la preparazione di una fecola di sago o sagu.

Ugualmente la popolazione locale utilizza le foglie tenere tagliate a pezzetti e lasciate, durante la notte, in acqua prima di essere cucinate e mangiate.

Le foglie per questi scopi sono richieste tra gennaio e febbraio e tra ottobre e novembre. Le foglie mature, invece, servono per decorare i templi durante le feste e per gli addobbi floreali.

I coni maschili, con il polline ancora non liberato, sono molto ricercati dai coltivatori locali di riso per essere messi nei campi perché in grado di respingere i parassiti che attaccano le cariossidi in maturazione.

Cycas circinalis ospita la farfalla Cupido delle pianure o cicade blu (Luthrodes pandava Horsfield, 1829, famiglia Lycaenidae).

La farfalla adulta depone le uova sulle giovani foglie e dopo pochi giorni si liberano le larve che si nutrono dei giovani germogli.

Quando hanno finito di nutrirsi, le larve si ammassano alla base delle foglie, s’impupano e, nel giro di 7-9 giorni, si trasformano in farfalla adulta.

Sono state osservate sulla pianta anche formiche e le api senza pungiglione (Trigona spp., tribù Meliponini).

Queste ultime producono la propoli, un alimento naturale antibatterico e antivirale, che è raccolto dalle api dalle secrezioni resinose delle foglie appena emerse (nettari extrafiorali) e poi mescolato con la cera all’alveare.

Oltre alla riproduzione sessuale Cycas circinalis può riprodursi asessualmente. Dal tronco si formano germogli sotto forma di bulbilli che si accrescono sulla stessa pianta, oppure cadono per generare nuove piante.

Oltre alla riproduzione sessuale Cycas circinalis può riprodursi asessualmente. Dal tronco si formano germogli sotto forma di bulbilli che si accrescono sulla stessa pianta, oppure cadono per generare nuove piante © Linda De Volder

Grazie a quest’alimento le loro colonie diventano resistenti alle infezioni batteriche e virali che altrimenti potrebbero essere annientate.

Le foglie e il midollo di Cycas circinalis hanno anche proprietà medicinali.

Infatti, si adoperano per controllare l’alta pressione sanguigna, il mal di testa, la congestione, i reumatismi e i dolori in genere. Purtroppo esemplari grandi e vetusti sono costantemente abbattuti per l’estrazione del midollo.

Le squame del cono maschile sono comunemente vendute in India nei bazar per essere utilizzate come antidolorifico perché il polline ha un’azione narcotica.

Le gemme apicali mucillaginose, se pigiate in acqua con riso o con argilla, sono utilizzate per medicare ferite ulcerate e foruncoli.

Il succo delle foglie più tenere è utile nel trattamento della flatulenza. Il decotto di foglie depurato è in grado di lenire la tosse.

L’elevata richiesta di piante di Cycas circinalis, unita alla sua lenta crescita, ha imposto un’efficace tutela stimolando la coltivazione nei vivai e una migliore protezione delle popolazioni selvatiche.

Infatti, Cycas circinalis è ritenuta una specie in via di estinzionee inserita nel 2020 nella Lista Rossa IUCN come (Endangered, EN).

È anche presente nella Appendice II della CITES per impedire le esportazioni.

Un piano di difesa per questa specie è attuato dall’Agenzia di volontariato non governativa Keystone Foundation che da tre decenni si occupa di migliorare la qualità della vita sia delle comunità indigene, che traggono sussistenza dai prodotti raccolti in natura, sia di proteggere gli ecosistemi con elevata biodiversità.

L’Agenzia opera nelle aree della Riserva della Biosfera dei Niligiri, nello stato di Karnataka (India meridionale), creata dall’UNESCO nel 1986 che fu la prima riserva di biosfera indiana protetta.

Può quindi accadere, come in questo caso, di trovare una pianta ramificata con due teste.

Può quindi accadere, come in questo caso, di trovare una pianta ramificata con due teste © Balakrishnan Peroth

La riserva è incastonata tra i Ghati occidentali e i monti Niligiri o Nilgiri (Montagne blu) e copre un’area di circa 640 chilometri quadrati con ecosistemi tra i più antichi al mondo.

Dal punto di vista biogeografico la regione dei Ghati occidentali per la sua elevata concentrazione di specie endemiche che vivono in habitat messi in pericolo dalle attività umane rientra nei “punti caldi” (hotspots) di biodiversità la cui conservazione è prioritaria.

Cycas circinalis è una specie ampiamente coltivata in diverse parti del mondo, specialmente nei tropici e subtropici caldi, come pianta ornamentale da giardino e per gli interni, ma anche per il fogliame reciso nelle composizioni floreali.

Per una buona coltivazione, pur tollerando diversi tipi di terreni, preferisce quelli sabbiosi sciolti con materia organica di origine vegetale, come pacciame di foglie.

Può sopportare il pieno sole e anche l’ombra moderata.

Richiede umidità adeguata nel terreno se ben drenato, occasionalmente può tollerare la siccità purché di breve durata.

La propagazione si compie per seme che va posto nella sabbia umida a una profondità di circa metà delle sue dimensioni.

I semi fecondati, mantenuti umidi e in un ambiente caldo, possono germinare di solito in 8-12 settimane, molto di più (6 -18 mesi) se in attesa della fecondazione.

La pianta si può trapiantare anche quando gli esemplari sono piuttosto grandi.

Il momento migliore per farlo è all’inizio della nuova stagione di crescita.

Se durante l’estirpazione le radici si danneggiano, si possono tagliare e anche alcune foglie per ridurre la traspirazione. Le nuove radici si svilupperanno facilmente con l’avanzare dei mesi.

Nelle coltivazioni intensive la pianta può essere attaccata da funghi e da insetti cocciniglia.

Cycas circinalis è ampiamente coltivata specie nei climi tropicali e subtropicali caldi, come pianta ornamentale da giardino o per gli interni.

Cycas circinalis è ampiamente coltivata specie nei climi tropicali e subtropicali caldi, come pianta ornamentale da giardino o per gli interni © Vijay Anand Ismavel

I primi vanno trattati con un fungicida in particolare per il controllo delle macchie sulle foglie, i secondi con applicazioni d’insetticidi, di olio orticolo e/o di soluzioni di sapone insetticida.

Sinonimi: Cycas circinalis var. vera J.Schust. (1932); Palma polypodiifolia Mill. (1768); Cycas circinalis var. angustifolia Miq. (1840); Cycas circinalis var. glauca J.Verschaff. (1887); Cycas circinalis f. gothanii J.Schust. (1932); Cycas circinalis f. undulata (Desf. ex Gaudich.) J.Schust. (1932); Cycas rumphii f. undulata (Desf. ex Gaudich.) Kaneh. (1938); Cycas squamosa Lodd. ex Dyer (1881); Cycas squarrosa Lodd. ex G.Don (1830); Cycas undulata Desf. ex Gaudich. (1829); Cycas wallichii Miq. (1842).

 

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