Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Borneo, Malaysia peninsulare e Filippine, dove cresce epifita nelle foreste umide tra 700 e 1200 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “bulbos” = bulbo e “phyllon” = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; la specie è dedicata ad un collezionista inglese, di nome Deare, che l’aveva portata dal Borneo, nella cui serra è fiorìta per la prima volta in Inghilterra.
Nomi comuni: Deare’s bulbophyllum (inglese).
Il Bulbophyllum dearei (Rchb.f.) Rchb.f. (1888) è una orchidea epifita, raramente litofita, con pseudobulbi oblunghi, ravvicinati, di circa 3 cm di lunghezza e 1 cm di diametro, provvisti di una sola foglia all’apice, su un picciolo lungo 3 cm, cuoiosa, ellittico-oblunga, di 10-16 cm di lunghezza e 4-5 cm di larghezza.
Fiore solitario dalla base dello pseudobulbo, su un peduncolo eretto lungo fino a circa 16 cm, con sepalo dorsale ovato lanceolato, appuntito, ricurvo in avanti, lungo circa 4 cm e largo 1,5 cm, di colore giallo ocra punteggiato di rosso, e sepali laterali lanceolato-falcati, lunghi circa 2,8 cm e larghi 0,8 cm, con macchie porpora.
I petali sono lineari lanceolati, retroflessi, lunghi circa 3 cm e larghi 1 cm, giallo ocra con venature più scure e qualche macchia rosso porpora, il labello è mobile, una caratteristica del genere per favorire l’impollinazione, di forma triangolare con apice ricurvo, lungo circa 1,2 cm e largo 0,6 cm, bianco giallastro macchiato di porpora, la colonna è corta, di colore giallo ocra con margini rossi.
Il fiore è leggermente profumato ed ha una durata di 1-2 settimane. Si riproduce generalmente per divisione con ciascuna sezione provvista almeno di 4-5 pseudobulbi.
Specie tra le più ornamentali del genere, richiede temperature medio alte in estate, 26-32 °C, con elevata umidità, circa 60%, e frequenti innaffiature, temperature più fresche in inverno, 16-20 °C, e innaffiature meno frequenti, ma senza mai fare asciugare completamente, e una posizione molto luminosa, ma non al sole diretto; fondamentale una buona ventilazione.
Utilizzare per le innaffiature e nebulizzazioni acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le concimazioni, opportu- namente distribuite in modo da evitare accumulo di sali, vanno fatte preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a metà dose, o meno, di quella consigliata sulla confezione.
Può essere sistemata su zattera di sughero, pezzi di corteccia, con eventualmente dello sfagno alla base, in vaso basso o canestro con corteccia (bark) di media pezzatura o fibra di cocco. È piuttosto sensibile al danneggiamento delle radici, va fatta quindi particolare attenzione nei rinvasi e negli spostamenti, che è bene ridurre al minimo.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Bulbophyllum dearei A.H.Kent (1888); Sanopodium dearei (Rchb. f.) hort. ex Rchb. f. (1888); Sarcopodium dearei Rchb.f. (1888); Bulbophyllum godseffianum Weathers (1890); Phyllorchis dearei (Rchb. f.) Kuntze (1891); Phyllorkis dearei (Rchb.f.) Kuntze (1891); Bulbophyllum reticosum Ridl. (1896); Bulbophyllum punctatum Ridl. (1908).