Ramphocelus bresilius

Famiglia : Thraupidae


Testo © Dr. Andrea Giordano

 

Ramphocelus bresilius

Il Tangara del Brasile (Ramphocelus bresilius) appartiene alla famiglia dei Thraupidae, passeriformi multicolori del Nuovo Mondo © Aisse Gaertner

Ramphocelus bresilius (Linnaeus, 1766), volgarmente noto come Tangara del Brasile, appartiene ad una delle famiglie di Passeriformi più numerose e variegate al mondo, la stessa a cui appartengono i più celebri Fringuelli di Charles Darwin: la famiglia dei Traupidi (Thraupidae), endemica del Nuovo Mondo.

Molti membri di questa famiglia, come Ramphocelus bresilius, vengono riuniti sotto il nome di “Tangara”, “Tanagra” o “Tanager” (in inglese), termini scaturiti da alterazioni del Tupi classico “tanagorá” (danzatore) per i vivaci corteggiamenti dei maschi di molte specie.

È necessario prestare attenzione alle differenze presenti fra il linguaggio volgare e quello scientifico, dato che all’interno dei Thraupidae esiste l’omonimo genere Tangara che conta oggi circa 27 uccelli variopinti dalle dimensioni più contenute: il nostro passeriforme, assieme ad altre 8 specie, è collocato invece all’interno del genere Ramphocelus, nato dall’unione delle parole “rhámphos” (ῥάμφος, “becco”, ”becco adunco”) e “koílos” (κοίλος, “concavo”), entrambe di origine greca antica.

Ramphocelus bresilius

I maschi balzano subito all’occhio per il loro piumaggio rosso cremisi acceso ma sono anche dei buoni cantori © Giuseppe Mazza

Il termine bresilius indica in latino la provenienza brasiliana, pertanto è chiara l’intenzione degli studiosi di aver voluto conferire a questa specie un titolo particolarmente caratteristico: uccello dal “becco concavo del Brasile”.

I nomi comuni fanno per lo più riferimento al suo principale areale geografico, con Tangara o Tanagra del Brasile, ma non mancano richiami alle sgargianti vesti del maschio, quali Tangara purpureo, Tangara rosso/a e Tangara cremisi, da non confondere con altri membri del genere come Ramphocelus nigrogularis, il Tangara cremisi mascherato.

Zoogeografia

Quasi la totalità della specie si distribuisce lungo il Brasile orientale, in un’area di più di 3.000 km compresa fra lo stato di Paraíba e quello di Santa Catarina.

Si registrano avvistamenti anche nel Meridione dello stato di Rio Grande do Norte, principalmente lungo Baía Formosa e Goianinha, e non mancano popolazioni neanche nell’Argentina Nord-orientale, nella provincia di Misiones. Alcune zone del proprio areale sono soggette a diminuzioni di esemplari a causa della cattura per il commercio di uccelli da voliera, ma in senso lato il Tangara del Brasile gode fortunatamente di andamento stabile e non è soggetto a rischi specifici particolarmente preoccupanti.

Seppur non rimanga indifferente alle imponenti deforestazioni sudamericane ancora in corso, presenta numerosi punti a proprio favore, primo fra tutti l’immensa distribuzione che per altro interessa numerose aree protette, un alto numero di individui e la capacità di sopravvivere in ambienti antropizzati.

Ecologia-Habitat

Ramphocelus bresilius popola e frequenta un’ampia moltitudine di ambienti, come le foreste atlantiche, di cui è considerato uno dei principali uccelli simbolo, aree arbustive, zone umide, parchi e giardini cittadini. Quando possibile, ama tenersi nelle vicinanze di corsi d’acqua.

All’interno del proprio areale può raggiungere altezze più o meno significative rispetto al livello del mare, dagli 800 ai 1.000 m, a seconda delle specifiche popolazioni.

La sua alimentazione si basa principalmente su insetti e frutta, incluse banane, embaúba (frutti dell’Albero della tromba, Cecropia peltata), frutti della Pitanga (Eugenia uniflora) e del Gallinero (Iochroma arborescens).

Ramphocelus bresilius

Il nome comune Tangara, che è anche un genere all’interno dei Thraupidae, deriva dal Tupi classico “tanagorá” (danzatore) per il vivace corteggiamento del maschio © Carlos Moura

Morfofisiologia

Il Tangara del Brasile raggiunge i 18 cm circa di lunghezza e un peso compreso fra i 28 e i 36 g. Nei maschi apprezziamo un piumaggio rosso cremisi acceso con coda e buona parte delle ali nere; anche i loro becchi sono neri, con una particolare macchia bianca alla base, caratteristica che deve essere molto attraente per le femmine, visto che la troviamo anche nei maschi di altre specie dello stesso genere.

Le femmine e i giovani presentano un piumaggio meno vistoso, bruno-grigiastro lungo testa, collo, parte del dorso, ali e coda, bruno-aranciato nel resto del corpo. Il becco è completamente nero nei giovani, nelle femmine presenta colorazioni dal brunastro al grigiastro. La maturità sessuale viene raggiunta a 12 mesi, ma è soltanto nel secondo anno di vita che i maschi iniziano ad esternare la caratteristica colorazione rosso cremisi.

Ramphocelus bresilius

Femmine e giovani hanno un piumaggio meno vistoso. Bruno-grigiastro lungo testa, collo, parte del dorso, ali e coda. Bruno-aranciato nel resto del corpo © Egon Fink

Nonostante la grande distribuzione, il Tangara del Brasile conta solo due sottospecie dalle caratteristiche morfologiche similari: R. b. bresilius, presente dallo stato di Paraíba alla Bahia meridionale, con maschi dal dorso di un rosso ancor più vivo, e R. b. dorsalis presente dallo stato di Rio de Janeiro a Santa Catarina e Argentina Nord-orientale.

Etologia-Biologia riproduttiva

I Tangara del Brasile vivono in coppia o in piccoli gruppi, generalmente formati dai genitori e dai loro piccoli, e possono dimostrarsi molto aggressivi nella tutela del proprio territorio, delle risorse alimentari e del nido.

La femmina tesse il nido intrecciando muschi, fibre, radici, ramoscelli e foglie, camuffandolo con cura fra la vegetazione e si occupa dell’incubazione delle uova. Ne depone 2-3, verdi-bluastre picchiettate con macchie nerastre, brunastre o grigiastre, mentre il maschio si occupa della tutela del territorio e al sostentamento della compagna.

Ramphocelus bresilius

La femmina costruisce il nido e cova 2-3 uova. Il maschio controlla il territorio nutrendo la compagna nel nido e poi, con lei, i piccoli © José Miguel Pantaleón

Tra gli eventuali intrusi possiamo annoverare il Vaccaro splendente (Molothrus bonariensis), che in maniera simile al più noto Cuculo (Cuculus canorus) può tentare di parassitare i nidi di questi animali. Il periodo di incubazione è di circa 13 giorni. Entrambi i genitori provvedono poi dell’alimentazione dei piccoli, che diventano indipendenti a circa 35 giorni dalla nascita.

Il canto in questa specie si presenta assai melodioso e può costituire un importante elemento di unione fra i diversi individui, specialmente attraverso vocalizzazioni collettive: molto caratteristico è il cinguettio trisillabico “djüle-djüle-djüle”, in genere ripetuto secondo ritmi pacati. Vocalizzazioni di chiamata o allarme includono suoni come “jep”, “jip”, “ist”, “sst-sst”, o un fragoroso “tchiip” durante l’alimentazione.

Sinonimi

Tanagra bresilia (Linnaeus, 1766); Ramphocelus bresilia (Linnaeus, 1766).

 

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