Trichoglossus haematodus

Famiglia : Psittacidae

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Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo

 

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Il lorichetto arcobaleno si direbbe appena uscito dalla tavolozza di un pittore © G. Mazza

Il Lorichetto arcobaleno, in Inglese Rainbow Lorikeet , anche chiamato da alcuni autori Lori arcobaleno (Trichoglossus haematodus Linnaeus, 1771), sebbene sia un lorichetto, non un lori, è una specie del genere Trichoglossus, endemica della fascia Australasica e Indopacifica.

Più specificamente, le specie del genere Trichoglossus, sono originarie (quindi anche il Trichoglossus haematodus), dell’Australia, Tasmania, Indonesia orientale, Nuova Guinea Papuasia e Nuova Caledonia. Li si ritrova anche nelle isole del Pacifico come le Vanuato, a statuto Francese.

La maggior parte dei lorichetti appartenente a questo genere, sono di media taglia con code piuttosto lunghe, mentre altri sono molto più piccoli, con code in proporzione molto più brevi.

Generalmente formano delle colonie molto numerose e chiassose, sebbene il loro vocalizzo è meno fastidioso di altri piccoli Psittacidae di dimensioni equivalenti, che vivono in colonie, specialmente in Sudamerica.

Sono uccelli, che soprattutto nelle isole del Pacifico, vengono usati a scopo ornamentale nelle case in città, mentre nel caso delle popolazioni tribali che vivono ancora in villaggi, nelle aree interne delle foreste tropicali, o collinari, in parte ancora vergini, vengono venerati perché portatori di buoni auspici.

Per questa ragione, le popolazioni della Nuova Guinea Papuasia, come della Nuova Caledonia, lo rispettano molto, e non è così infrequente trovarlo all’interno di alcuni dei loro villaggi rurali, a protezione del posto, per i suoi così sembra, poteri particolari; ovviamente il tutto ha valenza puramente etnozoologica.

Zoogeografia

Originari e autoctoni dell’Australia, in particolare sudorientale (più precisamente le relative coste dal Queensland, fino alle coste meridionali), della Tasmania (più precisamente nordoccidentale), dell’Indonesia sudorientale e di diverse isole del Pacifico, le cosiddette isole dei mari del sud: Nuova Caledonia, Isole Marchesi, la Papua Nuova Guinea, le isole Salomone e le Vanuato. Sono presenti anche in Nuova Zelanda nel centro Auckland, dove però sono considerati nocivi per la coltivazione di piante da frutto e cereali.

Contano 21-25 razze con una notevole variabilità cromatica © Giuseppe Mazza

Contano 21-25 razze con una notevole variabilità cromatica © Giuseppe Mazza

Habitat-Ecologia

Prediligono le foreste pluviali tropicali, dove mediante il piede zigodattilo sono favoriti a svolgere una vita arboricola. Però, sono molto abili anche a muoversi a passo, per terra, questo gli ha permesso di colonizzare anche le aree a bush e a macchia mediterranea costiere, soprattutto in Australia, dove non è infrequente osservarli anche lungo le spiagge, in vicinanza della boscaglia marina, nutrendosi a terra di bacche fruttifere. Sia nell’ambiente arboricolo pluviale, che nell’ambito del bush, come della boscaglia marina, tendono sempre ad associarsi in comunità piuttosto numerose, di conspecifici di entrambi i sessi. Lo stesso fanno, quando devastano campi coltivati a cereali, ad esempio in Nuova Zelanda.

Morfofisiologia

Differenze somatiche, causate da alcuni fenomeni di confinamento geografico, hanno determinato una frammentazione della specie Trichoglossus haematodus, in numerose sottospecie. Ad oggi, la tassonomia proposta dalla International Commission for Zoological Nomenclature (ICZN), è in continua evoluzione per questa specie di Psittacidae e spesso una nuova sottospecie viene proposta o una precedente cancellata; in alcuni casi però, anche nuove o vecchie specie del genere Trichoglossus, subiscono lo stesso destino o riordinamento. Sicuramente, il raffinarsi di alcune tecniche di analisi al servizio della biologia tassonomica, come il dosaggio e l’analisi biochimica delle proteine ematiche e dell’albume, insieme alle vecchie tecniche utilizzate dai biologi, come l’analisi del piumaggio, dello scheletro e i dati anatomo-comparati, hanno un peso evidente nel rimaneggiamento della classificazione di tali uccelli.

In linea di massima, vengono considerate 21 sottospecie di Trichoglossus haematodus, alcuni biologi ornitologi ne propongono 25; ad esempio il Lorichetto di Forsten (Trichoglossus haematodus forsteni), endemico dell’Indonesia, il Lorichetto di Djampea (Trichoglossus haematodus djampeanus), endemico dell’Isola Tanahjampea a sud dell’isola Celebes (Sulawesi in indonesiano), situata tra il Borneo e le Molucche, o il Lorichetto faccia blu (Trichoglossus haematodus intermedius), o ancora il Trichoglossus haematodus haematodus, o il Lorichetto di Edwards (Trichoglossus haematodus capistratus), con petto totalmente giallo, o il Lorichetto di Massena (Trichoglossus haematodus moluccans), che malgrado il nome è originario dell’Australia, irradiatosi poi fino le isole Molucche, ed è una della sottospecie più conosciute e forse la più bella, sono solo alcune delle numerose proposte.

Per quanto riguarda le specie, troviamo appunto il Lorichetto arcobaleno (Trichoglossus haematodus), l’Iris (Trichoglossus iris), rarissimo in cattività e il Lorichetto perfetto (Trichoglossus euteles).

I Trichoglossus haematodus vivono spesso in bande molto numerose e chiassose © Giuseppe Mazza

I Trichoglossus haematodus vivono spesso in bande molto numerose e chiassose © Giuseppe Mazza

Come accennato, tutti gli esemplari del genere Trichoglossus, in linea di massima, hanno medie o piccole dimensioni, con una coda lunga e proporzionata.

Nello specifico il Lorichetto arcobaleno (Trichoglossus haematodus), come si evince dal nome, in entrambi i sessi (assenza di dimorfismo somatico sessuale, sia transitorio-stagionale che stabile), presenta una livrea coloratissima a strie o bande larghe (questo vale anche per altre specie di Trichoglossus), il becco è arancione, la testa è generalmente blue brillante, a cui segue una fascia o banda larga trasversale verde brillante, che ricopre sia il collo che parte del dorso, alternata sul dorso da una banda arancione brillante, a cui segue un’altra banda blu brillante, le zampe sono giallo-arancioni, il ventre arancione e la coda come le ali (copritrici primarie, secondarie e remiganti) verdi. La coda, come detto, è generalmente verde brillante nelle timoniere, lunga e appuntita a forma di punta di lancia.

C’è da dire, che le combinazioni di questi diversi e brillanti colori, possono essere varie, non solo da specie a specie o sottospecie e sottospecie, ma anche all’interno di una medesima specie o sottospecie, tra individui e individui, a ragione sesso indipendente, questo significa che il Trichoglossus haematodus, è una specie polimorfa dal punto di vista cromatico.

I rappresentanti di entrambi i sessi di Trichoglossus haematodus, possono raggiungere i 23-25 cm di lunghezza, con 10 cm di coda negli adulti. Sono, come la maggior parte dei lori e lorichetti, nettarivori e frugivori.

La presenza di espansioni digitiformi e papillose sulla lingua, determina una struttura detta a “spazzola”, che gli permette di prelevare nettare e polline, dalle numerosissime specie di fiori, costituenti la flora dei biotopi, di quelle regioni geografiche. In realtà, oltre che di nettare e frutta, si nutrono anche di vegetali a foglia, ma sono golosi anche di semi di scagliola e girasole bagnati.

Quindi in cattività è bene fornire una dieta variegata, seguendo questo tipo di ecologia alimentare. Durante la crescita e lo svezzamento dei pulli, le quantità di cibo devono essere aumentate, per maggior richieste proteiche; altre specie, come ad esempio l’Iris (Trichoglossus iris), necessita di una dieta, che per il 50% è formata da semi, non potendo vivere nutrendosi solamente di nettare e polline.

Portano fortuna, ma posso fare grossi danni nei frutteti © Giuseppe Mazza

Portano fortuna, ma posso fare grossi danni nei frutteti © Giuseppe Mazza

Etologia-Biologia Riproduttiva

In linea generale, i rappresentanti del genere Trichoglossus, si riproducono bene sia in natura che in cattività, tanto che la Birdlife Association e la IUCN, non li considerano al limite di estinzione, o quantomeno come specie a rischio. Anzi le popolazioni sono piuttosto consistenti, per cui la CITES non ne limita il commercio. Inoltre in alcune aree sono considerate nocive per l’agricoltura, come accennato prima in Nuova Zelanda (dove sono stati accidentalmente introdotti dall’Australia), nel centro di Auckland.

Generalmente, il Trichoglossus haematodus, si riproduce tra settembre-dicembre in Australia, quindi nella primavera australe, di poco sfalsati sono i periodi riproduttivi nelle altre aree geografiche, ove si trova il lorichetto arcobaleno e, per altre specie del genere TrichoglossusIl maschio costruisce il nido, nell’incavo di un albero; in Australia ad esempio, all’interno di un Eucalipto. Le varie specie di Trichoglossus, depongono in genere solo una o due uova a nidiata, ma in un anno riescono ad allevare anche 10 piccoli, sia in ambiente artificiale che in natura.

In particolare il Trichoglossus haematodus è una delle specie più prolifiche del genere con anche 5 uova.

La femmina si occupa della cova, il maschio della costruzione del nido, della sua difesa e della nutrizione della compagna e dei pulli neonati.

Anche il Trichoglossus enteles, detto Lorichetto perfetto, è abbastanza prolifico, deponendo anche 3-4 uova per volta.

 

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