Famiglia : Arecaceae
Testo © Alessandro Marini
Pinanga scortechinii Becc. è endemica della Tailandia peninsulare e della Malesia dove cresce nelle foreste pluviali fino a 1000 m di altitudine.
Il nome del genere Pinanga deriva dalla latinizzazione del termine “pinang” dato nei luoghi d’origine a queste palme. Il nome specifico scortechinii onora la memoria di Benedetto Scortechini (1845-1886) sacerdote, naturalista ed esploratore italiano che raccolse piante in Australia, India e nella penisola malese.
Pinanga scortechinii è una palma generalmente multicaule con talora individui a fusto solitario. I cespi sono densi e quelli più grandi raggiungono i 5 m d’altezza, con una corona di foglie pennate larga fino a 4 m. I fusti sono eretti e lisci, simili a canne di bambù, con diametro fino a 5 cm, di colore verde oliva, segnati da anelli grigi, cicatrici delle basi fogliari cadute, distanziati tra loro di circa 10 cm.
Le foglie sono pennate, lunghe fino a 2,5 m, con pinnule sottili, regolarmente e simmetricamente disposte sullo stesso piano rispetto al rachide, da 6 a 22 per lato, lunghe 30-70 cm e larghe fino a 5 cm, di colore verde chiaro sulla pagina superiore, ma a volte anche screziate di verde scuro e di colore verde glauco sulla pagina inferiore. Le pinnule hanno in genere l’apice appuntito, ma quelle terminali possono avere l’apice troncato e dentellato.
I piccioli verdi, lunghi 30-60 cm, terminano in una guaina che avvolge completamente il fusto. Lunga fino a 60 cm, assume spesso una colorazione gialla-arancio, coperta da un tomento più scuro.
Pinanga scortechinii è una specie monoica e le infiorescenze emergono dal fusto, sotto le foglie, in corrispondenza degli anelli interfogliari. Sono erette, lunghe fino a 30 cm, ramificate in 3–9 rachille lisce, rossastre, lunghe 5–8 cm. I fiori maschili e femminili color crema sono densamente disposti a spirale sulle rachille, organizzati nelle caratteristiche triadi composte da un fiore femminile e due maschili.
Il frutto ha forma da ovoidale a ellissoidale, lungo anche 1,3 cm e largo circa 1 cm. All’inizio è bianco ceroso, poi rosa e infine nero a maturazione.
Sono conosciute due varietà, Pinanga scortechinii var. scortechinii e Pinanga scortechinii var. shamsiah. Quest’ultima, scoperta recentemente nelle foreste pluviali della penisola malese, differisce dalla var. scortechinii per la forma della foglia, molto più larga, composta da poche pinnule, da 3 a 6 per lato del rachide. Sono arcuate e pendenti e possono raggiungere i 15 cm di larghezza.
Pinanga scortechinii ha sicuramente un ottimo potenziale come pianta ornamentale, ma è poco nota in coltivazione, sia nei paesi di origine che nel resto del mondo, e si può ammirare quasi esclusivamente negli orti botanici.
Può essere coltivata all’aperto solo in climi tropicali e subtropicali, ad elevata umidità atmosferica, dove la temperatura non scende mai sotto i 5 °C. Preferisce posizioni all’ombra e molto riparate, protette da alberi e cespugli. Non sopporta l’azione dei venti, soprattutto quelli secchi che possono portare alla morte della pianta.
Il terreno deve essere fertile, ricco di sostanza organica e mantenuto sempre umido. Il substrato dev’essere drenante, perché anche se la specie ha bisogno di molta acqua non tollera i ristagni alle radici.
Potrebbe essere coltivata in vaso per la decorazione di interni, come la più nota e diffusa Pinanga coronata, se posta in posizione luminosa e con substrato fertile, misto a sabbia e agriperlite per migliorarne il drenaggio ed evitare marciumi radicali.
Si riproduce facilmente per seme o per divisione dei cespi. I semi germinano in 1-3 mesi alla temperatura di 24-28 °C.
Sinonimi: Pinanga fruticans Ridl.