Famiglia : Malacanthidae
Testo © Giuseppe Mazza
Hoplolatilus luteus Allen & Kuiter, 1989, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla piccola famiglia dei Malacanthidae, che conta oggi, nel 2020, solo 5 generi e 45 specie, in possibile aumento viste le ricerche attualmente in corso.
Il genere Hoplolatilus nasce dal greco antico “ὅπλον” (òplon) = scudo, quello classico, circolare, usato dalla fanteria, e dal latino “latus” = largo, con riferimento al fatto che questi pesci ammassano a cerchio, intorno all’ingresso della tana, resti di conchiglie e frammenti madreporici. Costruzioni talora modeste, ma che in tre specie d’acqua profonda possono raggiungere i 3 m di diametro.
Il nome della specie luteus = giallo in latino, ricorda il colore del pesce.
Zoogeografia
Hoplolatilus luteus copre un areale relativamente piccolo nell’Indo-Pacifico tropicale. Lo troviamo alle Isole Andamane, in Indonesia ed Isole Salomone che segnano il limite orientale della specie.
Ecologia-Habitat
È un pesce che si potrebbe quasi definire d’acqua bassa per il genere Hoplolatilus, visto che si muove fra 15 m e 50 m di profondità, superando di rado i 35 m, mentre per esempio Hoplolatilus purpureus e Hoplolatilus marcosi raggiungono gli 80 m. Altri scendono ancora più in basso, per non parlare del Lopholatilus chamaeleonticeps, la specie più grande della famiglia dei Malacanthidae, che raggiunge lungo le coste americane i 540 m di profondità.
Talora isolato, Hoplolatilus luteus vive per lo più in coppia trascorrendo la notte in tane scavate su fondali morbidi e limosi lungo le barriere coralline costiere. Nuota, durante il giorno, a breve distanza dal fondo nella colonna d’acqua sovrastante l’abitazione, dove passano le correnti ricche di plancton.
Morfofisiologia
Fusiforme, compresso sui lati, Hoplolatilus luteus non supera i 13 cm. Il profilo del muso scende quasi alla verticale con una bocca bassa leggermente obliqua sulla mascella. La pinna dorsale reca 10 raggi spinosi e 22 molli d’altezza uniforme, quasi speculari a quelli della pinna anale che ne conta 20, preceduti da 2 raggi spinosi. Le pettorali, appuntite con 16 raggi, sono inermi come le pelviche.
Tutte le pinne tendono al bianco, ma la caudale, troncata, ha la parte centrale giallo brillante, come il resto del corpo. Si nota una macchia bluastra sopra l’occhio ed una vistosa e caratteristica macchia nera fra la parte superiore dell’opercolo e il dorso. Bordata anche lei di blu, disegna quasi un secondo occhio per confondere le idee ai predatori.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Hoplolatilus luteus si nutre di zooplancton: principalmente copepodi, tunicati pelagici e uova trascinate dalle correnti. In pratica, come altre specie di Hoplolatilus, se ne sta tranquillo sopra la porta di casa, aspettando che il cibo gli venga in bocca.
Sulle modalità riproduttive si sa solo che non esistono nozze di gruppo e che queste avvengono nell’intimità della coppia.
Non ha forse una livrea spettacolare, come Hoplolatilus purpureus e Hoplolatilus marcosi, ma è più facile da pescare ed è quindi ugualmente presente sul triste mercato ittico dei pesci a perdere per gli acquari domestici.
Non è comunque una specie in pericolo. La resilienza è buona con un tempo di raddoppio delle popolazioni inferiore ai 15 mesi, e l’indice di vulnerabilità, decisamente basso, segna appena 20 su una scala di 100.