Melitaea phoebe

Famiglia : Nymphalidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

La Melitaea phoebe, comune nel Sud Europa, ha dimensioni e disegno molto variabili © Giuseppe Mazza

La Melitaea phoebe, comune nel Sud Europa, ha dimensioni e disegno molto variabili © Giuseppe Mazza

La Febe o più genericamente Fritillaria (Melitaea phoebe Denis & Schiffermuller, 1775), appartiene all’Ordine dei Lepidoptera e alla Famiglia dei Nymphalidae.

Come già detto in questa famiglia vengono abitualmente incluse più di 6.000 specie di farfalle sparse in tutto il mondo, per cui è ritenuta la più consistente fra quelle che raggruppano i lepidotteri diurni.

È una delle fritillarie più comuni nella parte meridionale dell’Europa ed anche una tra le più variabili per dimensione e disegno fra questo gruppo di farfalle.

Per l’etimologia del nome scientifico Melitaea si confronti Melitaea cinxia.

Diverse sono le interpretazioni del termine “phoebe”: Phoebe deriva dal greco “phoibos” = brillante luminoso, ma può essere riferito anche a Phoebos uno dei nomi utilizzati per identificare il dio Apollo oppure a Febe, una delle Titanidi figlia di Gea e Urano, il cui nome veniva usato per la dea Artemide.

Inoltre nella Bibbia si fa riferimento a Febe una sacerdotessa del tempio di Cencrea.

Phoebe è oggi diventato anche un nome proprio femminile abbastanza diffuso nel mondo anglosassone, usato quale identificativo di bellezza e luminosità.

Il nome di questa farfalla è strettamente legato alla congenere Melitaea didyma per l’estrema somiglianza tra queste due farfalle: “didyma” dal greco “didumos” = gemello, appunto della phoebe.

Assomiglia alla cinxia ma non ha le macchiette nere all’interno delle celle della seconda fascia postdiscale © Mazza

Assomiglia alla cinxia ma non ha le macchiette nere all’interno delle celle della seconda fascia postdiscale © Mazza

I nomi volgari europei sono alquanto diversi ed identificano principal- mente alcune caratteristiche di questa farfalla.

In Inglese Knapweed Fritillary; in Francese Grand Damier; in Tedesco Flockenblumen-Scheckenfalter; in Olandese Knoopkruidparelmoervlin- der e in Spagnolo Damer de la centàurea .

Zoogeografia

La febe è largamente presente nella parte meridionale e discretamente diffusa nella parte continentale europea, ad eccezione delle aree più settentrionali (Gran Bretagna, Scandinavia, Olanda e Belgio).

È presente in Nord Africa ed in Asia in una fascia che dal Medio Oriente e Turchia arriva fino alla Mongolia e Manciuria.

Il suo areale si sovrappone quasi perfettamente alla sua gemella Melitaea didyma. Abita prati ben soleggiati e radure erbose e fiorite fino a circa 2000 m slm.

Raggiunge i 5 cm d'apertura alare. Qui un approccio d'accoppiamento © Giuseppe Mazza

Raggiunge i 5 cm d’apertura alare. Qui un approccio d’accoppiamento © Giuseppe Mazza

Morfofisiologia

La Melitaea phoebe è una farfalla di medie dimensioni, facilmente confon- dibile con tutte le congeneri fritillarie presenti nella medesima area.

Ha un’apertura alare di circa 5 cm con una leggero dimorfismo sessuale per la femmina che risulta leggermente più grande, con un corpo più massiccio ed un colore più vivace.

La faccia superiore delle ali è di colore arancione/giallastro attraversato da una serie di linee e macchie nere a reticolato, con disegni molto variabili.

Il disegno delle ali è molto simile a quello della Melitaea cinxia ma manca delle tipiche macchiette nere all’interno delle celle della seconda fascia postdiscale – (Cfr. Melitaea cinxia).

La femmina ha colore molto più sbiadito del maschio con un maggior contrasto fra le zone di colore chiaro e quelle scure.

Tipiche sono invece le caratteristiche dei disegni sulla pagina inferiore, in particolar modo sulle ali posteriori dove si identifica facilmente la presenza di una fascia postdiscale di colore arancione abitualmente priva di punteggiatura o macchie (Cfr. Melitaea cinxia).

Una forma aberrante, forse dovuta al clima, che ha quasi perso il disegno © Giuseppe Mazza

Una forma aberrante, forse dovuta al clima, che ha quasi perso il disegno © Giuseppe Mazza

Antenne ben sviluppate e robuste tratteggiate di bianco e nero, con vertice appiattito e giallastro.

Vola dal mese di aprile fino a settembre inoltrato su praterie erbose e fiorite.

Anche la Melitaea phoebe è una farfalla facilmente avvistabile in quanto trascorre molto tempo in volo passando di fiore in fiore ed anche agevole da avvicinare e da osservare quando in alimentazione.

Biologia riproduttiva

La Melitaea phoebe è spesso trivoltina nelle aree più calde mentre è bivoltina nelle zone più fresche.

Depone un numero elevato di uova per cui ogni generazione vede una notevole quantità di esemplari involarsi.

Le uova sono abitualmente deposte sulle piante ospiti ma a volte anche su essenze vicine ed hanno un periodo di schiusa di due/tre settimane.

Alla nascita i bruchi rimangono in comunità in un piccolo nido setoso che abbandonano dopo circa 15 giorni per poi disperdersi ed ultimare la crescita.

Anche la pagina inferiore delle ali è molto diversa © Giuseppe Mazza © Giuseppe Mazza

Anche la pagina inferiore delle ali è molto diversa © Giuseppe Mazza © Giuseppe Mazza

L’ultima generazione trascorre l’inverno nello stato di piccola larva rintanata nel piccolo nido oppure anche isolata.

Oltre all’abituale predazione delle larve da parte di piccoli animali ed insetti, si è verificato che vi è una bassissima sopravvivenza dei piccoli bruchi durante inverni piuttosto freddi o fortemente umidi. ll bruco adulto è lungo circa 2,5 cm, è nero con il corpo percorso da file alternate e parallele di macchie di colore bianco ed arancione sormontate da protuberanze sulle quali sono posizionate piccole rosette setose di peli neri.

La pupa ha un periodo di incubazione di circa 20 giorni.

Tra le piante ospiti, Plantago, Cirsium, Veronica, Centaurea e Linaria.

Sinonimi

Cinclidia phoebe Hubner, 1818; Melitaea occitanica Staudinger, 1871; Mellicta phoebe Billberg, 1820.

 

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