Famiglia : Moraceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle Bahamas, Belize, Costa Rica, Cuba, El Salvador, Giamaica, Guatemala, Haiti, Honduras, Isole Cayman, Isole Turks e Caicos, Messico (Chiapas, Colima, Jalisco, Nayarit, Oaxaca, Puebla, Querétaro, San Luis Potosí, Tabasco, Tamaulipas, Veracruz e Yucatan), Nicaragua, Panama, Repubblica Dominicana e U.S.A. (Florida) dove vive nelle foreste umide, boscaglie, paludi e ai margini delle mangrovie, a basse e medie altitudini.
Il nome del genere è quello latino utilizzato per il fico comune (Ficus carica); il nome della specie è l’aggettivo latino “aureus, a, um” = aureo, con non chiaro riferimento.
Nomi comuni: Florida strangler fig, golden fig, strangler fig, wild rubber plant (inglese); golden wild fig (Bahamas); higuerón blanco (Costa Rica); jaguey hembra (Cuba); higuerón, matapalo (Guatemala); figuier blanc (Haiti); aguacatillo, amate, chumite, higo colorado, higuera blanca, higueròn, mata palo, xalama, zalate (Messico); higo cimarrón (Repubblica Dominicana).
La Ficus aurea Nutt. (1846) è un albero piuttosto variabile, monoico, sempreverde o brevemente deciduo con chioma densa, alto fino a 30 m, inizialmente epifita con radici che successivamente “strangolano” la pianta ospite raggiungendo il suolo e diventando spesso indipendente con tronco dalla corteccia liscia grigiastra, fino a oltre 1 m di diametro, radici tabulari alla base (radici appiattite simili a contrafforti che contribuiscono al suo sostegno) e radici aeree dai rami che raggiunto il suolo formano come dei tronchi avventizi.
Le foglie, su un picciolo lungo 1,5-7 cm, sono semplici, alterne, di forma variabile, ellittiche, oblunghe, ovate o obovate, con apice ottuso o apiculato, base arrotondata o subcordata e margine intero, lunghe 8-18 cm e larghe 4-10 cm, piuttosto coriacee, di colore verde intenso lucido superiormente, più chiaro inferiormente, con 7-12 coppie di nervature laterali verde chiaro.
Le foglie durante la fase iniziale di crescita sono protette da una stipola (appendice alla base della foglia), lunga 1,5-4 cm, caduca, di colore bruno, glabra o leggermente pubescente.
I siconi, le tipiche infiorescenze delle Moraceae che a maturità formano un falso frutto, il fico, sono ascellari, sessili o raramente peduncolati, generalmente in coppia, globosi o globoso-depressi, di 0,8-1,2 cm di diametro, di colore giallo o rosso, ricoperti dalla base per 1/3 o 2/3 della lunghezza da un involucro coriaceo bi- o trilobato; l’apertura apicale (ostiolo) che permette l’accesso all’insetto impollinatore, è prominente, di 2-2,5 mm di diametro, e racchiusa da 3 scaglie di colore bruno scuro.
Come è noto a ciascuna specie di Ficus è associato un insetto impollinatore della famiglia delle Agaonidae (nel nostro caso Pegoscapus mexicanus Ashmead, 1904), che a sua volta può riprodursi solo se è presente la specie cui è associato; i veri frutti (acheni) contengono un solo minuscolo seme. I siconi sono una importante fonte di cibo per la fauna frugivora che contribuisce alla dispersione dei semi che germinano nelle fessure di tronchi e rami, ma anche in quelle dei muri o nelle crepe dei marciapiedi, se trovano le condizioni adatte.
La specie è anche la pianta nutrice della Marpesia eleuchea Hübner (1818), una farfalla della famiglia delle Nymphalidae diffusa nell’America Centrale e Caraibi.
Si propaga per seme, posto superficialmente su substrato organico, sabbioso, mantenuto costantemente umido, in posizione luminosa ad una temperatura di 24-28 °C; può riprodursi anche per talea in primavera e margotta a inizio estate, in questi casi va ovviamente trattata da terrestre.
Specie di rapida crescita e facile coltivazione che raggiunge grandi dimensioni, adatta quindi come esemplare isolato in parchi e grandi giardini delle zone tropicali e subtropicali; per il suo esteso apparato radicale superficiale va collocata sufficientemente lontana da costruzioni, fognature e, anche per i problemi creati dalla caduta dei frutti, da marciapiedi e strade.
Richiede pieno sole o parziale ombra e si adatta a vari tipi di suolo, purché drenante, da leggermente acido a leggermente alcalino, sopporta i venti salmastri e da adulta periodi di secco. È infine un ottimo soggetto da coltivare a bonsai.
Sinonimi: Ficus ciliolosa Link (1822); Ficus aurea var. latifolia Nutt. (1849); Ficus dimidiata Griseb. (1859); Ficus tecolutensis (Liebm.) Miq. (1867); Ficus cookii Standl. (1917); Ficus isophlebia Standl. (1917); Ficus jimenezii Standl. (1917); Ficus tuerckheimii Standl. (1917); Ficus lundellii Standl. (1935); Ficus cabusana Standl. & Steyerm. (1940); Ficus sapotifolia Kunth & C.D.Bouché (1847); Ficus venusta Kunth & C.D.Bouché (1847); Urostigma venustum (Kunth & C.D.Bouché) Miq. (1847); Urostigma tecolutense Liebm. (1851); Urostigma warszewiczii Miq. (1862); Ficus warczewiczii (Miq.) Miq. (1867); Ficus laterisyce W.C.Burger (1973); Ficus mayana Lundell (1975); Ficus rigidula Lundell (1975).