Cacatua galerita

Famiglia : Cacatuidae

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Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo

 

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Un Cacatua galerita galerita irritato, con la vistosa cresta in erezione © Giuseppe Mazza

Anche un profano riconoscerebbe a prima vista, tra le varie specie di Psittaciformes, i membri della famiglia dei Cacatuidae, per l’originale cresta erettile, che innalzano o abbassano volontariamente secondo il loro stato emotivo. Ha dimensioni variabili da specie a specie, ed è tipica solo di questi uccelli.

Nella visione comune, il cacatua viene visto come un uccello bianco (ad esempio il Cacatua alba, detto Cacatua cresta bianca, delle isole Molucche), ma molte specie non lo sono, per esempio i Cacatua neri, ed altre due specie presentano un piumaggio ricco di sfumature rosa.

È il caso del Cacatua testa rosa o Galah (Eolophus roseicapillus, da altri biologi chiamato Cacatua roseicapillus), dalle caratteristiche morfologiche ed etologiche tanto particolari, che alcuni biologi ornitologi ritengono più corretto classificarlo nel genere Eolophus, separato dal genere Cacatua. Ed anche il Cacatua di Leadbeater (Cacatua leadbeateri leadbeateri) è rosa, in corrispondenza del ventre, con la cresta macchiata da un’appariscente fascia arancione, che lo fa considerare, non a torto, una delle specie più belle.

Nello specifico di questa scheda, il Cacatua cresta gialla o Cacatua maggiore dalla cresta sulfurea o Galerita (Cacatua galerita galerita o Kakatoe galerita galerita Latham, 1790), da non confondere con il Cacatua dalla cresta citrina (Cacatua sulphurea citrinocristata), è da un lato considerato un uccello infestante dagli agricoltori australiani, poiché devasta i raccolti di grano turco, mais, sorgo e altri generi agricoli, e dall’altro molto ricercato, a livello collezionistico, da giardini zoologici, parchi acquatici e privati. Motivo per cui, giustamente, la CITES sta precludendone sempre di più l’acquisto, dato che si tratta di uccelli molto complessi e delicati, che solo un professionista (e non sempre) riesce ad allevare bene e a far riprodurre in ambiente artificiale.

Nel genere Cacatua, sono note 14 specie, non sempre facilmente distinguibili, se non in ragione del biotopo e area geografica d’appartenenza. La sottospecie Cacatua galerita galerita, vive in Australia in popolazioni stabili. Altre tre sottospecie in altre aree dell’Oceania. In genere i cacatua di grandi dimensioni come il Galerita, sono animali difficili da allevare. Tenerli in casa non è come avere una coppia di inseparabili o di diamantini. Sono animali che mal si adattano alla vita d’appartamento e quindi non adatti come uccelli da compagnia. ll loro assordante canto, la tendenza a distruggere ogni cosa che capita a portata del grande e forte becco, induce presto gli acquirenti a darli via o a rinchiuderli perennemente in gabbia, magari fuori casa, sul balcone, dove rapidamente deperiscono fino alla morte.

Zoogeografia

Endemici dell’Australia e dintorni con 4 sottospecie: Cacatua galerita galerita Latham, 1790; Cacatua galerita triton Temminck, 1849; Cacatua galerita eleonora Finsch, 1863; Cacatua galerita fitzroyi Mathews, 1912.

Habitat-Ecologia

Sono diversi i biotopi abitati dalle popolazioni stabili di Cacatua galerita galerita nel continente Australiano. Quelle che vivono negli areali della parte nord dell’Australia hanno tendenze più arboricole, vivendo e riproducendosi nelle aree boschive, nelle foreste collinari e montane, ma non è infrequente vedere membri di queste popolazioni assumere un comportamento terricolo, muovendosi sul suolo, in prossimità delle aree abitate, dove vanno furbescamente a raccogliere i rifiuti di cibo. Le popolazioni che abitano gli areali australiani del sudest, preferiscono vivere nelle savane, praterie e bush, e mostrano tutte uno spiccato adattamento terricolo.

Un piede zigodattilo, tuttofare, ed un becco robustissimo © Giuseppe Mazza

Un piede zigodattilo, tuttofare, ed un becco robustissimo © Giuseppe Mazza

Morfofisiologia

Le dimensioni sono ragguardevoli: sia maschi che femmine raggiungono i 50-55 cm di lunghezza e possono vivere fino a 65-70 anni. Il corpo è massiccio, completamente bianco, la coda è ampia a forma di cuore, ma non lunghissima, presenta delle timoniere inferiori leggermente gialle.

Il becco, completamente nero in entrambi i sessi, è di grandi dimensioni e robusto, tanto da rompere facilmente il guscio, notoriamente durissimo, delle macadamie. Hanno zampe solide, piede zigodattilo e le dita presentano unghie abbastanza robuste. L’iride è marrone scuro. La cresta è ampia, gialla a penne strette. Si apre e si chiude rapidamente a comando, quando sono arrabbiati o comunque eccitati, ed è forse possibile individuare in tali aperture e chiusure un codice comunicativo tra conspecifici di entrambi i sessi.

Il Cacatua galerita galerita, deve mantenere in movimento, in modo continuativo, il grosso becco. Per questo in cattività, alla stregua di quanto accade in natura, bisogna fornirgli un tronco da scortecciare e aggiungere altri oggetti su cui sfogare il loro surplus energetico. Tant’è che gli allevatori devono spesso usare ciotole per il cibo e l’acqua in terracotta, per evitare che li spezzino col becco.

Sono sia granivori che frugivori. Amano beccare il cibo, sono ghiotti di bulbi di cipolla selvatica e non disdegnano le larve di coleottero. In ambiente artificiale la dieta necessita di un maggior apporto di verdura rispetto alle amazzoni: ad esempio torsoli di cavolo, cavolfiore o peperone. E in più è bene fornire noci, nocciole, mandorle, noci brasiliane, pinoli e arachidi. C’è da dire che per il loro ludico modo di nutrirsi, gran parte di questo cibo andrà a finire nella lettiera della gabbia, che dovrà quindi essere spesso ripulita.

Descrivendo in precedenza la livrea, come anche il fatto che l’iride in entrambi i sessi è marrone scuro, si intuisce che non si hanno caratteri di dimorfismo sessuale né stabile, né stagionale-transitorio, per cui la determinazione del sesso avviene o mediante il sessaggio per DNA delle piume copritrici o per laparoscopia.

Etologia-Biologia Riproduttiva

In natura, come in cattività, al sopraggiungere della formazione delle coppie, si hanno una serie di problemi. Spesso il maschio, attacca la femmina prescelta, se questa non è ancora pronta all’accoppiamento, questo vale sia per il Cacatua galerita, come anche per il Cacatua sulphurea, il Cacatua ducorpsii e il Cacatua leadbeateri.Gli attacchi, repentini, possono essere addirittura fatali ed hanno talora come conseguenza la rottura della parte superiore del becco della femmina. Il fenomeno può avvenire sia nelle copie neoformate, come in quelle “affiatate”.

Comunque, a differenza della maggior parte degli Psittaciformes, il maschio di Cacatua galerita, collabora con la femmina alla cova delle uova, di solito durante il giorno. La nidiata conta 2-4 uova, incubate per circa 28 giorni. I pulli rimangono nel nido per 10-11, talvolta fino a 12 settimane. I pulli di Cacatua galerita, come di altre specie di cacatua, crescono lentamente. A quarantasette giorni di vita, pur pesando 450-455 gr, spesso non hanno ancora messo tutte le penne.

Generalmente, durante la cova, la madre necessita di grandi quantità di proteine animali, per riprendere la giusta costituzione. La CITES, non ne vieta il traffico ma deve essere presentata la denuncia dell’acquisto dell’animale se ad allevarlo è un privato.

 

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