Chrysanthia viridissima

Famiglia : Oedemeridae

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Testo © Dr. Giovanni Luca Scardaci

 

La scintillante Chrysanthia viridissima misura appena 6-8 mm ed è frequente sulle ombrellifere ed i cisti europei © Giuseppe Mazza

La scintillante Chrysanthia viridissima misura appena 6-8 mm ed è frequente sulle ombrellifere ed i cisti europei © Giuseppe Mazza

La piccola Chrysanthia viridissima Linneaus, 1758 è un coleottero appartenente alla famiglia degli Oedemeridae, il cui nome generico deriva dal Greco antico, “chrysos”, cioè oro e “anthos”, cioè fiore.

Il nome della specie viene dal latino ”viridis”, verde, e quindi “viridissima” vuole semplicemente dire molto verde.

Linneo, nella decima edizione della sua celeberrima opera “Systema Naturae”, nel 1758 descrisse e classificò questa specie al numero 28 come Cantharis viridissima (Cantharis vuol dire in greco con torace cilindrico). Diversi anni dopo, la specie è stata classificata col nome attuale.

Alla famiglia degli Oedemeridae ap- partengono circa 100 generi e 1500 specie (di cui 45 descritte in Italia) le cui caratteristiche principali sono la presenza di un pronoto stretto e allungato, elitre allungate e antenne lunghe e filiformi.

La maggior parte (se non la totalità delle specie) presenta colorazioni metalliche, dal blu al rosso rame, talvolta con pattern aposematici. Nonostante il loro corpo sia costituito da chitina (come tutti gli artropodi), tutte le specie sono definite “dal corpo molle”: ciò è in relazione alla loro esile, minuta e debole forma del corpo, difatti le dimensioni, in lunghezza, del corpo variano tra i 5 e i 22 mm.

La loro forma ricorda molto i coleotteri bombardieri difatti gli inglesi li chiamano “False Blister Beetles” (falsi coleotteri bombardieri) i quali, però, appartengono alla grande famiglia dei Meloidae. La formula tarsale è 5-5-4 (cioè 5 tarsomeri nel primo paio di zampe anteriori, 5 nel secondo paio di zampe centrali e 4 nel terzo paio di zampe posteriori). In genere (ma non sempre) nei maschi adulti le cosce del terzo paio di zampe posteriori sono ingrossate.

Zoogeografia

La specie è presente in tutta Europa, anche se è più comune nel centro-sud rispetto al Nord Europa, e si estende fino alla zona orientale della regione paleartica (non è presente oltre la Siberia).

 Gli adulti si nutrono di nettare e polline, le larve di legno morto o radici © Giuseppe Mazza

Gli adulti si nutrono di nettare e polline, le larve di legno morto o radici © Giuseppe Mazza

Ecologia-Habitat

Chrysanthia viridissima è una specie fitofaga i cui adulti, presenti in formazioni boschive (in genere di coni- fere) o praterie fiorite, sono facilmente visibili su fiori di Achillea millefolium o Daucus carota (Apiaceae o Umbelliferae) o sui cisti come il Cistus salviifolius (Fabaceae o Fabaceae) poiché si nutrono di nettare e polline, mentre le larve sono xilofaghe, si nutrono cioè di legno morto o radici.

Morfofisiologia

L’adulto è lungo circa 6-8 mm e presenta una colorazione verde metallico. Tale colorazione è dovuta alla presenza di micro-sculture diffuse su tutta la cuticola. Le antenne sono lunghe e filiformi, costituite da 11 antennomeri.

La testa è allungata in avanti e presenta due paia di mandibole con palpi labiali sul secondo paio di mandibole bifidi e molli (hanno funzione tattile) mentre gli occhi sono disposti lateralmente. Il pronoto è stretto, allungato e a forma di cuore. Le elitre sono lateralmente piegate verso il basso e solo leggermente socchiuse all’indietro (difatti le ali non sono interamente racchiuse all’interno delle elitre) ed ogni elitra presenta quattro pronunciate e sottili “vene”. Diversamente dai maschi di Oedemera nobilis, che hanno le coxe del terzo paio di zampe posteriore ingrossate, i maschi di Chrysantia viridissima hanno tutte e tre le paia di coxe ingrossate. Le larve, anch’esse di lunghezza di pochi mm, presentano tre paia di appendici, un apparato boccale e un corpo molle.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Come tutti gli insetti fitofagi, le larve si sviluppano all’interno di radici o del legno morto nutrendosi di esso dopodiché metamorfosano, dopo diversi stadi larvali, in adulti (in genere nel periodo primaverile-estivo) i quali si nutrono di polline e/o nettare come descritto in precedenza per poi deporre le uova presso radici o legno marcio dopo il periodo riproduttivo. Diversamente da altre specie entomologiche, non vi sono veri e propri studi approfonditi su questa specie.

Sinonimi

Cantharis viridissima Linnaeus, 1758; Chrysanthia viridis DeGeer, 1775.

 

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