Famiglia : Nymphalidae
Testo © Dr. Gianfranco Colombo
La Dia (Clossiana dia Linnaeus, 1767) appartiene all’ordine dei Lepidoptera ed alla famiglia dei Nymphalidae.
Come già accennato in questa famiglia vengono abitualmente incluse più di 6.000 specie di farfalle sparse in tutto il mondo, per cui è ritenuta la più consistente fra quelle che raggruppano i lepidotteri diurni.
È una farfalla molto simile alle appartenenti del genere Melitaea, Boloria e Brenthis con le quali condivide sia il colore che l’habitat e sono quindi facilmente confondili fra di loro. A tal proposito vedere Clossiana titania.
Le farfalle del genere Clossiana hanno abitualmente un volo più nervoso, con un battito d’ali rapidissimo e molto profondo, intervallato da frequentissime e brevi planate a forte velocità.
Anche le misure le accomunano alle Melitaea ma ad una analisi ravvicinata mostrano sulle ali disegni alquanto diversi. Tutte le Clossiana hanno sulla faccia superiore marcate e grosse punteggiature nere e tonde e quasi mai mostrano quella quadrettatura molto tipica delle Melitaea. La faccia inferiore dell’ala posteriore è poi determinante per la suddivisione dei due generi: colori diversi e disegni caratteristici ne fanno una indicazione peculiare.
Molti collocano il genere Clossiana in quello di Boloria che rimane tuttavia indicato fra i nomi scientifici sinonimi di questa specie. Clossiana deriva dal nome di Closson un musicologo belga del XIX secolo a cui Reuss 1920, dedicò questo genere di farfalle. La specie dia dall’antico nome dell’isola di Naxos oppure dal termine “diva”, una dea paradisiaca che pare fosse la figlia di Deioneo sposa di Issione.
Il nome scientifico Boloria è invece legato ad una interpretazione alquanto particolare data da Moore nel 1900. Derivato dal greco “bolos”= rete da pesca, per indicare il disegno reticolato sulle ali, particolare alquanto improprio visto che, come vedremo, a guardar bene, le ali portano solo una notevole serie di punteggiature e macchie ma manca in assoluto di qualsivoglia quadrettatura.
I nomi volgari dati a questa farfalla sono: Magerrasen (oppure Hainveilchen) Perlmutterfalter in tedesco, Paarse parelmoervlinder in olandese, la Donzela violeta in spagnolo, Petite Violette in francese e Weaver’s Fritillary o Violet Fritillary in inglese. Il nome dato in Inghilterra alla dia è dedicato a Richard Weaver un commerciante di insetti del XIX secolo che raccolse e classificò per primo questa farfalla nel Regno Unito.
Zoogeografia
Questa farfalla è comune in Europa seppur mancando totalmente in Inghilterra e nelle regioni settentrionali. Anche nelle estreme regioni meridionali risulta spesso assente o presente in numero e colonie alquanto ridotte.
È specie euroasiatica e si spinge seguendo la fascia temperata, attraverso la Turchia, il Caucaso il Mar Caspio fino alla Mongolia, Siberia e nord della Cina.
Ama prati soleggiati ed erbosi, boschi aperti e zone collinari fino a 1400 m.
Morfofisiologia
La dia è una piccola farfalla con una apertura alare di circa 34 mm e che non mostra particolare distinzione fra i sessi se non un leggero appesantimento dei disegni alari nella femmina.
Come tutte le fritillarie vola per lunghi periodi, con inizio dal mese di aprile fino ad ottobre inoltrato.
È di colore bruno aranciato e questa caratteristica la rende simile a tantissime altre specie che condividono il suo habitat. La faccia superiore delle ali anteriori è marcatamente segnata da disegni neri di varia forma con una serie di macchie tonde nere ed allineate che percorrono l’intera area postdiscale dalla costa al margine posteriore. La stessa serie continua in modo più marcato sull’ala posteriore con sei macchie ben definite che contornano totalmente la superficie alare.
Nell’area basale dell’ala posteriore, presenta una peluria nerastra e diffusa che forma un ampio alone di forma circolare. Al centro di questo alone è parzialmente visibile un ocello circondato di nero con grossa pupilla nera centrale. Il verso dell’ala anteriore ripropone parte del disegno posto sulla faccia superiore, mentre l’ala posteriore è molto particolare ed evidenzia quelle che sono le caratteristiche predominanti di questa specie.
Il colore di base è il violetto con una serie di sei ocelli pesantemente bordati di nero nell’area postdiscale fra i quali risalta il quarto dall’alto che risulta totalmente bianco e scontornato. Vi è poi una fascia di piccoli riquadri bianchi perlacei che ricopre totalmente l’area discale. Caratteristica unica fra le congeneri Clossiana è l’angolatura molto spigolosa dell’ala posteriore verso il margine superiore, non arrotondata come le altre. Ha antenne lunghe e clavate, colorate in tratteggio alternato di bianco e nero. Sono state classificate diverse sottospecie in funzione delle caratteristiche riscontrate nei luoghi ove presenti. È una farfalla sempre in movimento e difficile da avvicinare e tantomeno da osservare con attenzione. Difficilmente ritorna a posarsi sul medesimo fiore appena visitato.
Biologia riproduttiva
La dia è una farfalla molto prolifica che può dar vita mediamente a tre generazioni annuali. Depone le uova direttamente sulle piante ospiti o su un supporto ad esse vicine e dopo una breve incubazione i bruchi si sparpagliano alla ricerca delle loro essenze. Il bruco è di colore nero coperto da piccole spine di colore biancastro. Sverna allo stato larvale per riprendere l’alimentazione ed il pieno sviluppo ai primi tepori della primavera successiva. Specie molto precoce sfarfalla già alla fine del mese di aprile per ricominciare un nuovo ciclo. La crisalide è fissata agli steli rinsecchiti delle piante ospiti oppure su rametti vicini e rimane in questo stato per circa tre settimane. La crisalide alquanto minuta, è di un bel colore arancione avvolto, in corrispondenza delle due ali, da due fasce giallastre. Le piante ospiti appartengono ai generi Viola e Rubus .
Sinonimi
Boloria dia Moore, 1900.
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