Testo © Loredana Battisti
Famiglia: Amanitaceae Roze.
Genere: Amanita Persoon.
Sottogenere: Amanita Singer.
Sezione: Vaginatae (Fr.) Quélet.
Amanita lividopallescens (Secretan ex Boudier) Kühner & Romagnesi 1953.
Il nome deriva dal latino lividus e pallescens: che diventa livido e pallido; per il colore del cappello.
La Sezione Vaginatae (ex Amanitopsis = Amanite senza anello), è caratterizzata da basidiomi con struttura ifale prevalentemente filamentosa, composti da cellule allungate, cosicché il velo generale o universale che li protegge nel primo stadio di crescita (primordio), rompendosi, persiste quasi integralmente alla base dello stipite sotto forma di volva detta a forma di sacco più o meno inguainante, lasciando sulla superficie del cappello delle placche più o meno grandi. Presentano il margine del cappello nettamente striato “pettinato” ed assenza di velo parziale, in quanto esso si forma solo a livello embrionale per poi dissolversi in fini fioccosità o zebrature che decorano il gambo. Troviamo Amanite tutte commestibili previa cottura in quanto contengono sostanze tossiche (le emolisine) termolabili, che si dissolvono con le temperature di 70-80 °C.
Cappello: 8-15 cm, da emisferico a convesso a piano, infine spianato-depresso, brevemente striato, colore molto variabile ma sempre molto pallido: da bianco a bianco-crema, grigio-livido, crema-grigio, con toni più carichi al centro, con rari lembi o placche velari, bianchi.
Imenoforo: lamelle mediamente fitte, libere al gambo, intercalato da lamellule tronche bianche,poi crema biancastre, tagliente fioccoso e concolore. Spore in massa bianche.
Gambo: 9-15 x 1,5-3 cm, robusto, cilindrico, slanciato, fistoloso, attenuato all’apice e dilatato alla base, bianco, poi ricoperto da fine fioccosità concolori o bande squamose concolori al cappello. Anello assente. Volva a sacco, ampia e membranosa, inguainante alla base e libera nella parte superiore, ma presto fragile, bianca, a volte sfumata di ocra chiaro.
Carne: soda poi tenera, bianca immutabile al taglio. Odore fungino,sapore dolciastro.
Reazioni chimiche: spore non amiloidi a contatto con il reagente di Melzer.
Habitat: specie poco comune, estate, inizio autunno, soprattutto in boschi di latifoglia (querce).
Commestibilità: Commestibile dopo cottura.
Note: specie non molto comune, ma di facile riconoscimento per la sua colorazione generalmente sempre chiara, per una volva presto fragile e un gambo con squamosità concolori, che la distinguono dalla A. vaginata.
Varietà e specie simili:
Amanita separata Contu: identica, l’unica distinzione è microscopica: spore prevalentemente ellittiche.
Amanita fraudolenta Contu = Amanita lividopallescens var. tigrina (Romagn. ex Bon) avrebbe un gambo nettamente zebrato di bruno e il tagliente lamellare punteggiato del medesimo colore.
Osservazioni: difficile è la distinzione con l’Amanita beckeri e Amanita malleata che presentano un aspetto, robustezza e pigmentazione pileica molto simili. Un elemento di distinzione potrebbe essere rappresentato dalla volva, che in Amanita lividopallescens si presenta di norma più sacciforme rispetto a quella delle altre due amanite, in cui, invece, essa è più friabile,ma solo l’analisi microscopica potrebbe togliere qualsiasi dubbio.
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